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CATECHISMO DEGLI ADULTI

CATECHISMO DEGLI ADULTI
INDICE TEMATICO
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Catechismo degli Adulti

Verginità 542 , 544 , 554 , 767-770 , 1075-1079

Dono divino
[542]  La vita consacrata è «dono divino che la Chiesa ha ricevuto dal suo Signore»
nota
Concilio Vaticano II, Lumen gentium, 43.
. Essa «imita più da vicino e rappresenta permanentemente nella Chiesa quella forma di vita che il Figlio di Dio scelse per se stesso quando venne nel mondo a fare la volontà del Padre, e che poi propose ai discepoli che lo seguivano»
nota
Concilio Vaticano II, Lumen gentium, 44.
. Ha il suo prototipo nell’esperienza di quei primi seguaci di Gesù.
Tra quanti credono in lui, alcuni sono chiamati a lasciare per la causa del regno di Dio abitazione, professione e famiglia, abbracciando l’ideale della perfetta castità, che non tutti possono capire, «ma solo coloro ai quali è stato concesso» (Mt 19,11). Rinunciando ai beni materiali e al matrimonio, seguono più da vicino il Maestro e si dedicano più liberamente al servizio apostolico. Assumendo uno stile di vita diverso dall’ordinario, professano più apertamente la fede in lui e diventano un segno più evidente della nuova vicinanza di Dio e dell’inizio di un mondo nuovo che si compirà nella risurrezione futura, quando «non si prende né moglie né marito, ma si è come angeli nel cielo» (Mt 22,30).
CdA, 200
CONFRONTAVAI
[544]  Fin dal tempo degli apostoli l’intimità con il Cristo risorto trova un’espressione privilegiata nella verginità e nel celibato.
Certo, anche il matrimonio è una via alla santità cristiana. Ma la verginità e il celibato manifestano con più chiarezza la dedizione al Signore e la fede nella realtà nuova che sta iniziando. Costituiscono per tutti un appello deciso a non lasciarsi imprigionare dai beni terreni, che passano.
Ordine delle vergini e società di vita apostolica
[554] L’ordine delle vergini comprende donne consacrate nel mondo con il “santo proposito” della verginità, un impegno pubblicamente accolto dalla Chiesa.
Infine, le società di vita apostolica sono assimilate agli istituti di vita consacrata. Praticano i consigli evangelici senza vincoli sacri obbligatori. Coltivano la vita comune e si dedicano all’apostolato.
Fede e verginità
[767]  «Per questa grazia siete salvi mediante la fede» (Ef 2,8). La grazia suscita la fede; l’iniziativa dello Sposo provoca la risposta della Sposa. La fede è dedizione sponsale della Chiesa a Cristo. Quando viene mantenuta integra e senza incrinature, costituisce la verginità del cuore
nota
Cf. Concilio Vaticano II, Lumen gentium, 64.
. Per questo san Paolo dice ai cristiani di volerli presentare a Cristo «sposo» come una «vergine casta» (2Cor 11,2) e sant’Agostino ricorda che «tutti devono essere vergini secondo la fede, sia donne che uomini»
nota
Sant’Agostino, Discorsi, 213, 7.
. Alcuni credenti però sono chiamati anche ad esprimere la verginità del cuore in quel segno concreto che è l’integrità del corpo.
La fede e la dedizione verginale del popolo di Dio si realizzano in modo unico in Maria, la «sempre Vergine»
nota
Concilio di Costantinopoli II, Condanne contro i “tre Capitoli”, 2 - DS 422.
.
CdA, 1075-1077
CONFRONTAVAI
[768]  Vergine nel cuore e nel corpo, prima, durante e dopo la nascita di 20-380.pngGesù, «lo ha concepito senza seme dallo Spirito Santo; lo ha partorito senza corruzione, rimanendo integra anche dopo il parto la sua verginità»
nota
Sinodo del Laterano, Canoni, 3 - DS 503.
. Questa dottrina, che la Chiesa professa, è garantita dall’assistenza dello Spirito di verità. Per quanto riguarda il concepimento verginale di Gesù, è esplicitamente attestato anche nei Vangeli di Matteo e di Luca.
La verginità prima del parto significa innanzitutto che Gesù è Figlio di Dio e dono gratuito del Padre celeste per la nostra salvezza; ma esprime anche la fede, che lo accoglie con stupore e umile gratitudine, rinunciando a confidare nell’uomo e nel suo orgoglioso potere. La verginità nel parto indica che il dolore, toccato in sorte ad Eva come conseguenza del peccato
nota
Cf. Gen 3,16.
, viene trasfigurato nella gioiosa esperienza del Salvatore, che libera da ogni forma di corruzione. La verginità dopo il parto è segno che Maria si è offerta totalmente alla persona e all’opera del Figlio, rinunciando ad avere altri figli secondo la carne. Pur essendo unita a Giuseppe da un vero legame coniugale, non ha avuto con lui relazioni sessuali; ma insieme a lui si è consacrata al Signore.
Giuseppe sposo di Maria
[769]  Maria e Giuseppe hanno onorato la verginità e il matrimonio: la loro convivenza è stata comunione e amicizia profonda, aiuto reciproco a vivere totalmente per Dio. «Unita a Giuseppe, uomo giusto, da un vincolo di amore sponsale e verginale[Maria]ti celebra con i cantici, ti adora nel silenzio, ti loda con il lavoro delle mani, ti glorifica con tutta la vita»
nota
Messe della Beata Vergine Maria, 8: Santa Maria di Nàzaret, Prefazio.
.
I “fratelli” di Gesù, più volte ricordati nel Nuovo Testamento, sono tali in senso largo: cugini, parenti. Due di essi, Giacomo e Joses, sono espressamente indicati come figli di un’altra donna, anch’essa di nome Maria.
Giuseppe è uomo «giusto» (Mt 1,19) e pieno di fede; accetta di diventare padre legale del Messia, per renderlo erede delle promesse fatte a David. Anche se non genitore, è veramente padre per la carità e l’autorità con cui lo custodisce e lo educa, quale strumento e rappresentante del Padre celeste. «Se tutta la santa Chiesa è debitrice alla vergine Madre, perché fu stimata degna di ricevere Cristo per mezzo di lei, così in verità dopo di lei deve a Giuseppe una speciale riconoscenza e riverenza»
nota
San Bernardino da Siena, Discorsi, 7, 27.
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CCC, 437CCC 488CCC 532-534
[770] Dio onnipotente ed eterno, «per opera dello Spirito Santo,[Maria]ha concepito il tuo unico Figlio e, sempre intatta nella sua gloria verginale, ha irradiato sul mondo la luce eterna, Gesù Cristo nostro Signore»
nota
Messale Romano , Prefazio della Beata Vergine Maria I.
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Due modi di vivere l’alleanza
[1075]  Il matrimonio unico, fedele, indissolubile è un modo di accogliere degnamente il regno di Dio, che comincia a venire nella storia mediante Gesù
nota
Cf. Mt 19,3-9.
. Inserito nel mistero di Cristo e della Chiesa
nota
Cf. Ef 5,32.
, consacrato e trasfigurato, diventa una partecipazione e una rivelazione della nuova alleanza di Dio con il suo popolo.
[1076] La verginità cristiana va accolta come una vocazione, che viene da Dio mediante l’ascolto della sua parola e la grazia interiore del suo Spirito. Va vissuta con un atteggiamento di fede e di gioia spirituale, alimentato dalla preghiera. Comporta il distacco non solo dalla vita di coppia, ma anche dalle simpatie troppo limitate, per orientare tutte le energie, comprese quelle affettive, alla comunione con Cristo e con quanti diventano vicini a causa di lui, per affinità di carisma o per motivo di ministero. È un dono prezioso per la Chiesa: testimonia infatti la presenza iniziale del regno di Dio e la sicura speranza del suo compimento; rende più disponibili al servizio.
La verginità non contraddice la dignità del matrimonio, ma la presuppone, la conferma, la difende dalle interpretazioni riduttive
nota
Cf. Giovanni Paolo II, Familiaris consortio, 16.
. Ricorda agli sposi che devono vivere il matrimonio come un anticipo e una figura della comunione perfetta con Dio. Il “Tu” che ognuno cerca in definitiva è Dio: l’altro coniuge non può saziare il desiderio illimitato di amore; le vere nozze sono quelle con Dio.
D’altra parte il matrimonio è per la verginità un richiamo ad essere donazione effettiva, non immaginaria, comunione e non isolamento. Si tratta di due doni complementari che si edificano reciprocamente.
Due modi di amare
[1077] La verginità consacrata, in quanto comunione di carità, è un matrimonio spirituale; il matrimonio, in quanto dono totale esclusivo, è verginità del cuore, appartenenza a uno solo. La prima non è un sacramento, perché esprime per se stessa il mistero dell’alleanza; il secondo ha bisogno di un sacramento specifico, perché di per sé appartiene all’ordine della creazione.
Verginità e matrimonio sono due possibilità per il cristiano, due modalità di realizzare pienamente la comune vocazione all’amore
nota
Cf. Giovanni Paolo II, Familiaris consortio, 11.
, due forme di fecondità: spirituale l’una, fisica e spirituale l’altra. Purtroppo ambedue sono insidiate dalla mentalità edonista e individualista, che rende difficile comprendere e attuare la bellezza del dono di sé.
[1078] La verginità cristiana, come si vede, è più vicina al matrimonio che al restare scapoli o nubili non per propria scelta. Indica comunque anche a chi si trova in questa situazione la pratica dell’amore oblativo e disinteressato come unica via di crescita e di riuscita personale.
[1079] «La rivelazione cristiana conosce due modi specifici di realizzare la vocazione della persona umana, nella sua interezza, all’amore: il matrimonio e la verginità. Sia l’uno che l’altra, nella forma loro propria, sono una concretizzazione della verità più profonda dell’uomo, del suo essere ad immagine di Dio»
nota
Giovanni Paolo II , Familiaris consortio , 11.
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