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CATECHISMO DEI GIOVANI
Io ho scelto voi

Catechismo dei Giovani
Io ho scelto voi
Presentazione
Agli adolescenti del nostro paese, ai loro catechisti ed educatori, alle loro comunità, i Vescovi italiani affidano il catechismo Io ho scelto voi , come libro della fede per la maturazione personale e la responsabile testimonianza della vita cristiana.
La fase della vita dai 14 ai 18 anni, che va comunemente sotto il nome di adolescenza, è di grande delicatezza e di vitale importanza per il processo verso la maturità umana e cristiana. Essa si presenta segnata da nuove esperienze che domandano di essere illuminate e da nuovi interrogativi che esigono risposte significative. Soprattutto la crisi di identità che caratterizza questa età, acuita spesso dal contesto sociale e culturale, sollecita la fatica di una nuova progettazione della vita e l’assunzione più seria della responsabilità secondo verità, nella libertà.
Il catechismo, accogliendo serenamente e positivamente la sfida di queste problematiche, offre agli adolescenti la proposta di un progetto di vita incentrato sulla persona e sul messaggio di Gesù Cristo, indica la comunità cristiana come luogo privilegiato per l’esperienza di questa nuova esistenza e propone strade significative di testimonianza evangelica nel mondo. Il titolo Io ho scelto voi è evocativo della mèta a cui il catechismo vuole condurre. Esso infatti lascia intravedere lo sguardo di amore elettivo che Gesù riserva a ciascun adolescente per aprirlo alla fiducia in lui e per disporlo ad accogliere con generosità e coraggio il suo stile di vita. A partire da questo incontro egli potrà cominciare a sperimentare frutti di vita nuova, segni della presenza del regno di Dio nella storia:
«Io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga» ( Gv 15,16 ).
Il catechismo propone con articolata gradualità un itinerario di fede. Un momento iniziale, segnato da un clima di ricerca, presenta un metodo solido per aprirsi alla novità dell’esperienza cristiana ( CdG1 capitolo 1 ). Successivamente la vita, nelle sue fondamentali dimensioni di relazioni con gli altri e di inserimento nel mondo, riceve orientamento e significato dall’incontro con la fede ( CdG1 capitoli 2-CdG1 3).
Al culmine del cammino, la scoperta della libertà cristiana come dono e impegno di amore viene offerta come sintesi essenziale del mistero della salvezza che fonda un nuovo progetto di vita ( CdG1 capitolo 4 ).
A partire dall’accoglienza di questo progetto, è possibile aprirsi alla ricerca vocazionale verso scelte stabili per la propria esistenza ( CdG1 capitolo 5 ).
L’orizzonte della speranza cristiana fa da sfondo e sostiene con il suo dinamismo ogni passo del cammino proposto, proiettando lo sguardo verso il futuro immediato e verso le realtà ultime ( CdG1 capitolo 6 ).
Ciascuna delle tappe di questo itinerario permette di ripercorrere la storia della salvezza che ha il suo culmine nell’evento di Gesù Cristo. Punto di partenza è l’esperienza dell’adolescente, che viene portata alla coscienza e sollecitata alla riflessione (“Interrogare la vita”). La pedagogia divina, attuata nella storia di salvezza di Israele e attestata dall’Antico Testamento, aiuta a focalizzare le domande più vere sulla vita e a cogliere il valore salvifico di alcune esperienze (“Ascoltare Dio che parla”). Il confronto decisivo è con il messaggio, l’esperienza e il mistero di Gesù, testimoniati nelle narrazioni evangeliche: dall’incontro con il Signore della vita scaturiscono possibilità nuove, la verità si illumina, la mentalità è trasformata, il cuore è rinsaldato per progetti autentici, la libertà è liberata per il dono di sé (“Incontrare Gesù Cristo”).
L’esperienza e la riflessione normativa delle prime comunità cristiane, contenute nelle lettere di Paolo e attualizzate dalla riflessione e dall’insegnamento della Chiesa, manifestano la vera realizzazione, in forma storica e comunitaria, del progetto di vita donato da Gesù: la Chiesa si svela come luogo privilegiato per la formazione e la crescita della vita nuova (“Vivere la comunione nella Chiesa”).
Il religioso ascolto della Parola apre lo spazio per la preghiera, come risposta personale e comunitaria al dono di salvezza: nella preghiera ci si dispone ad accogliere, con riconoscenza e responsabilità, il disegno divino (“Imparare a pregare”). La fede, così accolta e nutrita, è quindi invitata a riesprimersi in una confessione, che è riconoscimento, lode e annuncio (“Per professare la fede”). La comunità cristiana accompagna la crescita di vita e di testimonianza dell’adolescente con l’esempio significativo di discepoli del Signore (“Confrontarsi con i testimoni”) e con l’apertura di spazi di impegno (“Educarsi al servizio”).
Aiutare gli adolescenti a percorrere questo articolato cammino richiede catechisti maturi nella fede, capaci di dialogo e di creatività, in grado di utilizzare le diverse prospettive metodologiche cui il testo fa spazio. È questo il primo dono che le nostre comunità sono chiamate a fare agli adolescenti. Ma tutta la comunità cristiana nel suo insieme, e quanti hanno compiti formativi in particolare, devono farsi carico di fiduciosa attenzione e di accoglienza generosa nei loro confronti, promuovendo opportune iniziative pastorali ma soprattutto offrendo la testimonianza di un modo significativo di esprimere, celebrare e vivere la fede: la ricchezza di vita di una comunità è il contesto vero che può aiutare gli adolescenti nell’incontro con Cristo e nella scoperta dell’esistenza cristiana.
Il catechismo Io ho scelto voi va collocato nell’orizzonte dell’impegno pastorale e missionario delle nostre comunità e all’interno del progetto catechistico della Chiesa italiana. L’itinerario proposto non è il passo conclusivo verso la maturazione di fede dei giovani. Esso sfocia e prosegue nel cammino tracciato dal secondo volume del catechismo dei giovani: l’accoglienza del progetto di vita cristiana esige di trovare approfondimento, consolidamento e nuove concretizzazioni negli anni giovanili che accompagnano più da vicino le scelte decisive della vita. Aiutare però a far crescere un’esperienza autenticamente cristiana nell’adolescenza è porre il fondamento su cui edificare una solida maturità della fede e assicurare alle nostre comunità la freschezza di testimonianza delle nuove generazioni.
Camillo Card. Ruini
Presidente
della Conferenza Episcopale Italiana
Roma, 19 marzo 1993
nella solennità di S. Giuseppe,
sposo della Beata Vergine Maria


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