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CATECHISMO DEI GIOVANI
Venite e vedrete

Catechismo dei Giovani
Venite e vedrete
Presentazione
Ai giovani del nostro paese, ai loro catechisti ed educatori e alle comunità ecclesiali, i Vescovi italiani consegnano questo libro della fede, il catechismo Venite e vedrete, in questo tempo in cui ci Sentiamo più che mai "impegnati a offrire alle nuove generazioni la possibilità di un incontro personale con Cristo, nell’ambito di una comunità fraterna, dove ciascuno sia aiutato a sviluppare la propria identità, a scoprire e seguire la propria vocazione" (CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA, Con il dono della carità dentro la storia. La Chiesa in Italia dopo il Convegno di Palermo, 38). Si arricchisce così, con un secondo volume, l’itinerario di fede proposto al mondo giovanile e viene portata a compimento l’opera del "Catechismo per la vita cristiana".
Il catechismo Venite e vedrete si rivolge ai giovani e alle giovani dai 18 ai 25 anni, che iniziano ad essere esposti alle sfide riguardanti il lavoro, gli affetti, la famiglia, le scelte sociali e politiche, l’uso del tempo libero sono sfide impegnative per un progetto di vita cristiana, perché riguardano aspetti fondamentali dell’esistenza, nella fase in cui i sogni e i desideri urgono di trasformarsi in realtà concrete. Non sempre il bagaglio a disposizione è ricco di fede solida, capace di verità e di consolazione. Spesso il cammino è segnato da crisi religiosa e morale, che per certuni produce lontananza, per altri apparente indifferenza, per molti ricerca e bisogno di ricominciare un nuovo cammino, verso una esistenza di fede più consapevole e adulta.
Questo secondo volume del catechismo dei giovani, in stretta continuità con la prospettiva vocazionale del primo volume Io ho scelto voi, vuole guidare i giovani a maturare un convinto cammino di discepolato di Cristo, al fine di aiutarli a compiere le loro scelte alla luce di quel progetto di vita che è il Vangelo.
Il titolo Venite e vedrete, preso dalle stesse parole di Gesù ai suoi primi discepoli e letto nel contesto del quarto Vangelo (Gv 1,35-39), esprime bene l’identità del catechismo, diventandone preziosa chiave di lettura: ai giovani di oggi, che cercano il significato pieno della vita, Gesù rivolge l’invito a seguirlo, per scoprire in lui il mistero della vita che non ha fine. Si tratta di un cammino di fede che, prendendo il via dall’appassionata sete di verità e di valori, diventa incontro con la persona stessa di Gesù Cristo, decisione di farsi suoi discepoli e di radicare le proprie scelte esistenziali nel progetto di vita rivelato in lui dal Padre.
Pur nella continuità dei capitoli, la proposta del catechismo è articolata in tre fasi che, alla luce del brano giovanneo a cui si ispira il titolo del catechismo, possiamo riassumere attorno ai verbi cercare, incontrare, dimorare.
Cercare . L’itinerario si apre con i due discepoli del Battista che, dopo aver sentito parlare di Gesù come il Messia, si mettono a cercarlo e, trovatolo, decidono di seguirlo, ancora inconsapevoli di aver raggiunto la meta della loro ricerca.
La domanda di Gesù – "Che cercate?" – fa emergere una situazione di "credenti inquieti, vicina a quella di molti giovani a cui si rivolge il catechismo. Il passaggio da una fede ricevuta per tradizione familiare e culturale ad una fede professata per convinzione personale – appuntamento tipico dell’età giovanile – fa esplodere le dinamiche di ricerca di senso, di spinta alla decisione, di attesa e di speranza (CdG2 cap. 1).
Incontrare . La ricerca dei discepoli approda all’incontro con Gesù. Affascinati dalle sue parole e stupiti dai suoi gesti, essi decidono di seguirlo, per conoscerlo da vicino, per rintracciare nella sua vita il suo modo di vedere e di vivere il rapporto con Dio e con il prossimo.
In tal modo scoprono che il regno di Dio è presente e operante in lui e si offre a chiunque accoglie l’invito a convertirsi e a credere al Vangelo, iniziando il cammino del discepolo, sul modello di Maria di Nazareth (CdG2 cap. 2).
Ma non basta accostarsi al "mondo di Gesù": occorre procedere verso una decisione ancora più grande e riconoscere la vera identità di colui che si propone a noi come fratello e unico Maestro: Gesù è colui che intrattiene con Dio una relazione personalissima, tanto da chiamarlo "Padre". Gesù è davvero il Figlio di Dio (CdG2 cap. 3).
La pienezza dell’identità di Gesù è svelata dagli avvenimenti della Pasqua, centrali nei Vangeli e nell’esperienza cristiana. In essi si rivela il mistero di Dio, come dono di vita che vince la morte, come mistero di amore del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo (CdG2 cap. 4).
Dimorare . L’incontro non si esaurisce in una esperienza di un momento, ma sfocia in amicizia, in un "rimanere" con Gesù per vivere l’avventura del Vangelo. È descritta in tal modo anche l’identità del discepolo e la sua vita: il lasciarsi plasmare dalla novità del Vangelo e la partecipazione convinta alla Chiesa, comunità dei discepoli di Gesù (CdG2 cap. 5); l’esperienza dell’incontro con Cristo attraverso la memoria viva della sua Pasqua nei sacramenti e nelle altre celebrazioni liturgiche (CdG2 cap. 6); la conformazione a Cristo nella fede, speranza e carità, per una piena adesione alla sua parola di verità, fondamento di autentica libertà (CdG2 cap. 7); la chiamata a vivere l’amore e la dedizione fedele a Dio nella persona di cui ci si scopre innamorati o in una testimonianza diretta del Regno futuro (CdG2 cap. 8); l’impegno di coltivare e custodire il mondo attraverso il lavoro e l’azione politica e sociale (CdG2 cap. 9); l’attesa vigilante ed attiva verso l’incontro definitivo con il Signore Gesù, principio e fine della storia (CdG2 cap. 10).
È importante cogliere la pedagogia della fede che anima il catechismo e lo caratterizza. Centrale è l’ispirazione cristocentrica e trinitaria, per cui Dio viene colto nella rivelazione di Gesù e Gesù viene accostato per conoscere ed entrare nel mistero di Dio. Ma insieme dominante è l’ispirazione antropologica, che collega il testo alla vita dei giovani. Di fronte ai tanti approcci a Cristo che sono possibili per i giovani, e mai compiutamente soddisfacenti, si è pensato di proporre quello più diretto, lasciandoci guidare da come Gesù stesso accoglieva le persone che lo cercavano. Non partiamo dunque da noi, dalle nostre domande per trovare lui, ma partiamo da lui, dalla sua "causa" – il regno di Dio –, per trovare noi stessi. Egli ha pensato a noi, prima ancora che noi pensassimo a lui!
Tra Gesù, Signore risorto ed oggi vivente, e noi, viandanti nel tempo e suoi commensali, Dio propone la Chiesa come luogo dell’incontro. Essa è il sacramento dell’incontro, a sua volta rifratto nei sacramenti e nello stile di vita della comunità. Ne deriva uno sviluppo integrato delle dimensioni biblica, ecclesiale e liturgica.
Tutto si realizza tramite una narrazione evangelica della vita di Gesù, quasi una "lectio divina" continuata per illuminare la vita e la scelta dei giovani. Il linguaggio evangelico è certamente primario e centrale. L’espressione è volutamente semplice, sobria, comprensibile ai giovani, al di là dei diversi livelli culturali ed anche – lo sottolineiamo – intenzionalmente rispettosa di chi è ancora in ricerca. Il testo può essere accostato da ogni persona di buona volontà. Si chiede solo la lealtà del cuore e della ragione. Come disse Gesù, l’itinerario proposto si compendia in "vieni e vedi". Poi verrà la decisione.
Per questo il catechismo cerca un rapporto permanente tra fede e vita, tramite l’attenzione ad alcune domande profonde ed interiori, che caratterizzano l’esperienza dei giovani: dal senso dell’esperienza stessa, così gravata da incertezze eppur così stimolata alla ricerca, agli oggettivi impegni che interpellano la vita di un giovane nel lavoro, negli affetti, nell’impegno nel sociale, nell’assunzione di responsabilità anche nella politica.
I riferimenti culturali specifici – personaggi, avvenimenti del nostro tempo, linguaggi e comportamenti di moda... – sono per quanto possibile evitati perché, se danno concretezza al cammino, altrettanto invecchiano e spariscono di scena. Sarà compito della catechesi viva trovare Spazi di ulteriore attualizzazione.
Conviene ricordare inoltre che questo volume si inserisce nel disegno del "catechismo dei giovani" e dunque è in stretto rapporto con Io ho scelto voi di cui è il prolungamento approfondito, senza esserne una ripetizione.
Si connette pure con il catechismo degli adulti La verità vi farà liberi, che rappresenta in certo modo lo sbocco maturo del cammino di fede qui proposto. Non mancano i riferimenti al Catechismo della Chiesa Cattolica, punto di riferimento per ogni testo catechistico. Lo dimostrano i continui rimandi ai due catechismi per un ulteriore sviluppo degli argomenti trattati.
Compreso nella sua pedagogia, il catechismo stimola il catechista ad una comunicazione adeguata, a elaborare cioè le pagine del testo in un itinerario di fede. Vanno rispettati due criteri, uno che esprime l’anima dell’itinerario, l’altro il materiale che lo rende visibile.
Il catechismo Venite e vedrete richiede un itinerario di fede in cui la figura del giovane appare interpellata direttamente: egli non è soltanto informato, ma coinvolto nella sequela di Gesù perché possa incontrare il Dio di Gesù e riceverne l’amore che salva e rende responsabile della propria vita. Tipico del catechismo è il dinamismo della vita cristiana, che è "chiamata e risposta", "traditio" e "redditio": iniziativa di Dio e risposta dell’uomo, dono gratuito e accoglienza libera e responsabile. In questo si manifesta il filo vocazionale che regge la proposta: al seguito del progetto di Gesù, scoprire il proprio posto in esso.
Diverse sono le risorse pedagogico-didattiche per tradurre in concreto quest’anima dell’itinerario.
• Anzitutto vanno valorizzate le introduzioni ai capitoli che, arricchite da espressive immagini fotografiche, offrono un primo materiale di aggancio al mondo dei giovani in relazione all’argomento trattato.
• La riflessione catechistica si snoda in dieci capitoli, ciascuno dei quali è suddiviso in più unità tematiche e ognuna di esse è presentata in una successione di paragrafi. La narrazione, come già ricordato, utilizza un linguaggio semplice, ricco di tutti i riferimenti alle fonti catechistiche: la Bibbia, la Tradizione, il Magistero, la riflessione teologica.
• Sparsi all’interno dei vari capitoli sono posti i "fuori testo" che aiutano a focalizzare un particolare problema enunciato nel corso della narrazione catechistica.
• Prima della conclusione dei capitoli (tranne che nel primo e nell’ultimo) le "schede" aiutano ad approfondire alcuni testi o elementi fondamentali della fede: il Magnificat, il Padre Nostro, il Credo, i sacramenti dell’Ordine, dell’Unzione e del Matrimonio, i Comandamenti e le Beatitudini, la dottrina sociale della Chiesa.
• Ogni capitolo termina con una sintesi che riassume i passaggi fondamentali dell’esposizione catechistica.
• A chiusura dei capitoli, è proposta una rubrica "Per camminare nella fede" che costituisce non solo il momento contemplativo-celebrativo riferito alla tematica sviluppata, ma anche il possibile itinerario attorno al quale costruire il concreto cammino catechistico. Se ne indicano infatti gli elementi ineliminabili: un atteggiamento di contemplazione, le provocazioni che nascono a partire dalla vita dei giovani, l’ascolto della parola di Dio, la risonanza che essa ha avuto e ha nella vita della Chiesa, la risposta realizzata dalla preghiera, l’incontro con testimoni esemplari di vita cristiana, il convergere attorno ad un’unica fede professata.
• È ben evidente anche il linguaggio delle immagini, con fotografie di particolare intensità, opere d’arte della scuola italiana di tutte le epoche e disegni che accompagnano e arricchiscono la narrazione con il richiamo alla dimensione simbolica.
Il contributo offerto alla catechesi dei giovani da Venite e vedrete non risolve da solo i problemi connessi all’educazione cristiana della gioventù. Abbiamo ben presente la imprescindibile necessità di lavorare sempre di più per realizzare un contesto nuovo di pastorale giovanile, unico ambito entro cui realizzare vitalmente la proposta catechistica qui avanzata. "Le comunità cristiane di fronte alla carenza di relazioni educative, che provoca disagio ed emarginazione, avvertono l’urgenza di ripensare la pastorale giovanile, conferendole organicità e coerenza in un progetto globale, che sappia esaltare la genialità dei giovani e riconoscere in essa un’opportunità di grazia. Sono consapevoli che potranno mediare l’incontro vivo con il Signore Gesù, solo se sapranno essere luoghi di carità vissuta, laboratori di dedizione e condivisione" (CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA, Con il dono della carità dentro la storia, 39).
"Le nuove generazioni, volto umano della speranza, sono per la Chiesa invito a volgere lo sguardo al Signore che fa "nuove tutte le cose" (Ap 21,5); sono per tutti richiamo alle responsabilità verso il futuro" (Ivi, 38).
Cercare, incontrare e dimorare con Gesù significa realizzare nel modo migliore il cammino che d porta al Grande Giubileo del 2000. Non è facile promuovere e sostenere il servizio alla fede dei giovani, e per questo esortiamo fraternamente i catechisti dei giovani, gli animatori e chiunque opera con loro, a non aver paura, a non scoraggiarsi, a dare fiducia ai giovani, a educare la loro domanda, a camminare insieme da amici alla ricerca della dimora di Cristo, proponendo il Vangelo con un cuore grande, capace dì amare, di annunciare, di attendere, di provare ancora e di sperare sempre.
Camillo Card. Ruini
Presidente
della Conferenza Episcopale Italiana
Roma, 30 marzo 1997
Domenica di Pasqua
nella Risurrezione del Signore


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