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CATECHISMO DEGLI ADULTI

CATECHISMO DEGLI ADULTI
INDICE TEMATICO
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Catechismo degli Adulti

Tempio 158 , 807

[158]  In questa prospettiva Gesù ridimensiona lo stesso culto incentrato sul tempio di Gerusalemme
nota
Cf. Gv 4,21.
, simbolo dell’unità e dell’identità di Israele. Più volte all’anno, in occasione delle grandi 4-90.pngfeste, sale in pellegrinaggio alla città santa, con esemplare devozione. Eppure dice parole e compie gesti, che inequivocabilmente relativizzano il ruolo del tempio. Dichiara più necessario riconciliarsi con il fratello che non portare offerte sacrificali all’altare
nota
Cf. Mt 5,23-24.
, rispettare i genitori che non consacrare doni votivi
nota
Cf. Mt 15,3-6.
. Si ritiene esente dal dovere di pagare la tassa annuale al tempio. Considera se stesso più grande del tempio
nota
Cf. Mt 12,6.
e si rende protagonista di un’azione simbolica, la cacciata dei venditori, con cui intende significare non tanto la purificazione, quanto il superamento del culto tradizionale. Infine preannuncia la distruzione dell’edificio stesso: «Non rimarrà qui pietra su pietra» (Mc 13,2).
È facile capire perché a Gerusalemme tra i sacerdoti e i notabili della setta dei sadducei ci si metta in allarme e si cerchi di farlo morire
nota
Cf. Lc 19,47.
. La loro ostilità va ad aggiungersi a quella di una parte dei farisei, che lo incalza già dai primi giorni della predicazione in Galilea. Ai loro occhi Gesù di Nàzaret appare un falso profeta, perché non restaura, ma sovverte la religione tradizionale.
Il tempio vivo
[807]  Nelle religioni il tempio è uno spazio terrestre, coperto dal tetto o spalancato al cielo, riservato alla divinità; un luogo santo, dove Dio si fa presente in modo speciale e gli uomini vanno ad onorarlo con gesti e parole rituali, diversi da quelli ordinari. I primi cristiani, esclusi dal tempio di Gerusalemme e senza templi propri, non esitano a dichiarare che il tempio della definitiva presenza di Dio è il corpo risorto di Cristo e con lui la Chiesa e ognuno dei suoi membri personalmente. Sono consapevoli che non solo i riti religiosi, ma tutti gli impegni della vita quotidiana si svolgono al cospetto dell’Altissimo come «sacrificio vivente, santo e gradito a Dio» (Rm 12,1).
CCC, 797-798