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CATECHISMO DEGLI ADULTI

CATECHISMO DEGLI ADULTI
INDICE TEMATICO
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Catechismo degli Adulti

Pace 1164-1165 , 863 , 1040 , 1165 , 885 , 1040 , 1164

La comunione nelle dimensioni della vita
[1164]  «Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra; soggiogatela e dominate...» (Gen 1,28): la benedizione originaria di Dio sul genere umano prospetta un cammino storico caratterizzato dai valori della famiglia e della socialità, del lavoro e della cultura. Il peccato sfigura queste dimensioni costitutive 30-559.png dell’uomo, introducendovi il desiderio sfrenato ed egoistico di emergere, possedere e godere; ne fa così un luogo di oppressione e di divisione. La grazia della redenzione riapre la via per attuare la vocazione terrena ed eterna. La riapre per tutti. Ma il cristiano, che aderisce consapevolmente al Salvatore nella comunità dei suoi discepoli e riceve il dono sacramentale dello Spirito Santo, è particolarmente abilitato a fare della vita familiare, sociale, economica e culturale un luogo di comunione e di pace. Pace nel suo significato biblico comporta integrità, pienezza, totalità di vita. Nasce dal rapporto ordinato con Dio, con il prossimo, con le cose e con noi stessi.
Della pace del regno di Dio è frutto e figura quella della società. Giovanni XXIII la presenta come «un ordine fondato sulla verità, attuato secondo giustizia, vivificato e integrato dall’amore, ricomposto nella libertà in equilibri sempre nuovi e più umani»
nota
Giovanni XXIII, Pacem in terris, 18.
. Come si vede, si tratta soprattutto di un fatto spirituale e culturale.
Operatori di pace
[1165] Il cristiano costruisce la pace a partire dal suo ambiente personale. Sceglie di non percorrere mai la via della violenza per affermare la verità e il bene: sa che non è lecito servirsi del male in vista di obiettivi positivi. Al più potrebbe essere costretto all’uso della forza per necessità di legittima difesa. Non fa ritorsioni per le offese subite; non solo perdona ogni singola volta, ma accetta gli altri così come sono, con il rischio di dover subire ulteriori danni dalla convivenza con loro.
Educa se stesso e gli altri al rispetto del pluralismo religioso, culturale, sociale e politico. Assume un sobrio tenore di vita, per poter condividere i beni della terra. Fa il possibile per attivare il dialogo e la solidarietà a tutti i livelli, dai rapporti interpersonali ai complessi problemi internazionali dello sviluppo e del disarmo.
«Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio» (Mt 5,9). I cristiani con impegno perseverante edificano la pace, come immagine, anticipo e profezia di quella del regno di Dio. Testimoni operosi e credibili di Cristo «nostra pace» (Ef 2,14), gli consentono di manifestarsi come Salvatore presente nella storia fino a quando giungerà il compimento completo e definitivo.
CdA, 1040
CONFRONTAVAI
[863]  «Beati gli operatori di pace» (Mt 5,9), coloro che per amore progettano e costruiscono rapporti giusti. Si impegnano a creare una convivenza armoniosa, in cui sia rispettata la dignità di ogni persona e l’originalità di ogni gruppo sociale. Promuovono per tutti il benessere materiale e spirituale, temporale ed eterno. Partecipano così alla missione di Gesù, che porta agli uomini la pienezza della vita, la vera pace.
Edificare la pace
[1040]  La pace non si riduce all’assenza di guerra. È una costruzione politica e prima ancora un fatto spirituale
nota
Cf. Concilio Vaticano II, Gaudium et spes, 82.
.
È dovere dei politici organizzare la pace: eliminare le armi di 26-495.pngdistruzione di massa e tenere a basso livello le altre, destinare le risorse risparmiate con il disarmo allo sviluppo dei popoli, sostituire sempre più la collaborazione alla concorrenza. È dovere di tutti i cittadini educare se stessi alla pace: rispettare il pluralismo politico, sociale, culturale e religioso, favorire il dialogo e la solidarietà in ambito locale e a dimensione planetaria, tenere un sobrio tenore di vita che consenta di condividere con gli altri i beni della terra. «Non è possibile che la pace sussista se non prospera prima la virtù»
nota
San Giovanni Crisostomo, Omelie sulla Lettera agli Efesini, 9, 4.
. In questo contesto risalta il significato educativo che può avere la scelta degli obiettori di coscienza di testimoniare il valore della non violenza sostituendo il servizio civile a quello militare, senza peraltro recare pregiudizio al valore e alla dignità del servizio dei militari quando operano come «servitori della sicurezza e della libertà dei loro popoli»
nota
Concilio Vaticano II, Gaudium et spes, 79.
.
Le contese tra gli uomini non cesseranno; la pace perfetta verrà al di là della storia. Il cristiano sa di non avere soluzioni definitive; ma si impegna ugualmente con totale serietà, per attuare un’anticipazione profetica della salvezza: «Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio» (Mt 5,9).
CdA, 1164-1165
CONFRONTAVAI
Operatori di pace
[1165] Il cristiano costruisce la pace a partire dal suo ambiente personale. Sceglie di non percorrere mai la via della violenza per affermare la verità e il bene: sa che non è lecito servirsi del male in vista di obiettivi positivi. Al più potrebbe essere costretto all’uso della forza per necessità di legittima difesa. Non fa ritorsioni per le offese subite; non solo perdona ogni singola volta, ma accetta gli altri così come sono, con il rischio di dover subire ulteriori danni dalla convivenza con loro.
Educa se stesso e gli altri al rispetto del pluralismo religioso, culturale, sociale e politico. Assume un sobrio tenore di vita, per poter condividere i beni della terra. Fa il possibile per attivare il dialogo e la solidarietà a tutti i livelli, dai rapporti interpersonali ai complessi problemi internazionali dello sviluppo e del disarmo.
«Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio» (Mt 5,9). I cristiani con impegno perseverante edificano la pace, come immagine, anticipo e profezia di quella del regno di Dio. Testimoni operosi e credibili di Cristo «nostra pace» (Ef 2,14), gli consentono di manifestarsi come Salvatore presente nella storia fino a quando giungerà il compimento completo e definitivo.
CdA, 1040
CONFRONTAVAI
Quinto comandamento
[885]  Il quinto comandamento “Non uccidere” prescrive con forza il rispetto della vita, che è sacra e viene da Dio: solo Dio è il Signore della vita, dal suo inizio al suo termine. Il comandamento vieta le azioni contrarie alla vita, alla salute e all’integrità, propria e altrui. Proibisce dunque il suicidio, l’omicidio, l’aborto, l’eutanasia, ogni forma di violenza che non sia per legittima difesa. Comanda di promuovere la pace e di evitare la guerra.
CCC, 2258-2317CdA, 1015-1040
CONFRONTAVAI
Edificare la pace
[1040]  La pace non si riduce all’assenza di guerra. È una costruzione politica e prima ancora un fatto spirituale
nota
Cf. Concilio Vaticano II, Gaudium et spes, 82.
.
È dovere dei politici organizzare la pace: eliminare le armi di 26-495.pngdistruzione di massa e tenere a basso livello le altre, destinare le risorse risparmiate con il disarmo allo sviluppo dei popoli, sostituire sempre più la collaborazione alla concorrenza. È dovere di tutti i cittadini educare se stessi alla pace: rispettare il pluralismo politico, sociale, culturale e religioso, favorire il dialogo e la solidarietà in ambito locale e a dimensione planetaria, tenere un sobrio tenore di vita che consenta di condividere con gli altri i beni della terra. «Non è possibile che la pace sussista se non prospera prima la virtù»
nota
San Giovanni Crisostomo, Omelie sulla Lettera agli Efesini, 9, 4.
. In questo contesto risalta il significato educativo che può avere la scelta degli obiettori di coscienza di testimoniare il valore della non violenza sostituendo il servizio civile a quello militare, senza peraltro recare pregiudizio al valore e alla dignità del servizio dei militari quando operano come «servitori della sicurezza e della libertà dei loro popoli»
nota
Concilio Vaticano II, Gaudium et spes, 79.
.
Le contese tra gli uomini non cesseranno; la pace perfetta verrà al di là della storia. Il cristiano sa di non avere soluzioni definitive; ma si impegna ugualmente con totale serietà, per attuare un’anticipazione profetica della salvezza: «Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio» (Mt 5,9).
CdA, 1164-1165
CONFRONTAVAI
La comunione nelle dimensioni della vita
[1164]  «Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra; soggiogatela e dominate...» (Gen 1,28): la benedizione originaria di Dio sul genere umano prospetta un cammino storico caratterizzato dai valori della famiglia e della socialità, del lavoro e della cultura. Il peccato sfigura queste dimensioni costitutive 30-559.png dell’uomo, introducendovi il desiderio sfrenato ed egoistico di emergere, possedere e godere; ne fa così un luogo di oppressione e di divisione. La grazia della redenzione riapre la via per attuare la vocazione terrena ed eterna. La riapre per tutti. Ma il cristiano, che aderisce consapevolmente al Salvatore nella comunità dei suoi discepoli e riceve il dono sacramentale dello Spirito Santo, è particolarmente abilitato a fare della vita familiare, sociale, economica e culturale un luogo di comunione e di pace. Pace nel suo significato biblico comporta integrità, pienezza, totalità di vita. Nasce dal rapporto ordinato con Dio, con il prossimo, con le cose e con noi stessi.
Della pace del regno di Dio è frutto e figura quella della società. Giovanni XXIII la presenta come «un ordine fondato sulla verità, attuato secondo giustizia, vivificato e integrato dall’amore, ricomposto nella libertà in equilibri sempre nuovi e più umani»
nota
Giovanni XXIII, Pacem in terris, 18.
. Come si vede, si tratta soprattutto di un fatto spirituale e culturale.