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CATECHISMO DEGLI ADULTI

CATECHISMO DEGLI ADULTI
INDICE TEMATICO
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Catechismo degli Adulti

Movimenti 457 , 539 , 470-480 , 470-471 , 472 , 473 , 474-475 , 476-480 , 878

[457]  La diocesi non si riduce a una cornice giuridica e amministrativa, ma è vera comunità di credenti e deve esprimere la comunione anche a livello pastorale operativo. È necessario che «si favoriscano le varie forme di apostolato, e... se ne assicuri il coordinamento e l’intima unità sotto la guida del vescovo: di modo che tutte le iniziative e attività - di carattere catechistico, missionario, caritativo, sociale, familiare, scolastico e ogni altro lavoro mirante a fini pastorali - siano ricondotte a un’azione concorde, dalla quale sia resa ancor più palese l’unità della diocesi»
nota
Concilio Vaticano II, Christus Dominus, 17.
.
La diocesi è dunque il fondamentale soggetto pastorale e missionario. Ad essa devono fare riferimento tutti i fedeli e le loro molteplici aggregazioni, quali le parrocchie, le comunità religiose, le associazioni, i movimenti, le piccole comunità, i gruppi. Concretamente il vescovo, con la cooperazione del presbiterio e con l’opportuna consultazione di altre componenti ecclesiali, stabilisce alcuni obiettivi, linee e impegni comuni, evitando però l’uniformità che tutto appiattisce, lasciando spazio alla creatività e originalità dei vari soggetti. Da parte loro, le aggregazioni di fedeli devono guardarsi dalla tentazione dell’autosufficienza e, pur attuando esperienze proprie di formazione e di apostolato, devono rimanere aperte al dialogo rispettoso e cordiale, lasciando spazio per momenti di incontro e di collaborazione con altre realtà ecclesiali. La carità esige sia che si valorizzino i carismi particolari sia che si costruisca una unità pastorale concreta a livello diocesano.
[539]  Per molti laici la partecipazione alla missione della Chiesa si esprime anche in forme aggregative: associazioni, movimenti, comunità, gruppi. La libertà associativa è un diritto che deriva dal battesimo e si deve attuare nel rispetto dei “criteri di ecclesialità”
nota
Cf. Concilio Vaticano II, Apostolicam actuositatem, 18; Codice di diritto canonico, 215; Giovanni Paolo II, Christifideles laici 29; 30.
. Tra le associazioni ha un rilievo particolare l’Azione Cattolica, «singolare forma di ministerialità laicale»
nota
Paolo VI, Discorso ai partecipanti all’Assemblea nazionale dell’Azione Cattolica Italiana, 25 aprile 1977.
, in diretta cooperazione con i pastori.
Ma tutti i laici, in qualche modo, devono attivamente partecipare alla vita delle loro comunità ecclesiali. Alcuni sono anche chiamati ad assumere ministeri e a far parte di organismi pastorali
nota
Cf. Paolo VI, Evangelii nuntiandi, 73.
. Rimane sempre attuale l’esortazione del concilio Vaticano II ai pastori: «Riconoscano e promuovano la dignità e la responsabilità dei laici nella Chiesa; si servano volentieri del loro prudente consiglio, affidino con fiducia incarichi per il servizio della Chiesa e lascino loro libertà e campo d’azione, anzi li incoraggino a intraprendere opere di propria iniziativa»
nota
Concilio Vaticano II, Lumen gentium, 37.
.
Fenomeno da non sottovalutare
[470] Il relativismo culturale del nostro tempo favorisce lo sviluppo di credenze vaghe e sincretiste; oppure, al contrario alimenta il bisogno di certezze dottrinali, di prospettive sicure e a breve termine sul futuro, di sottomissione a capi carismatici e appartenenza a qualche compatta aggregazione. L’isolamento e l’anonimato della società di massa spingono a cercare identità e protezione in gruppi ristretti, caratterizzati da calore umano, partecipazione attiva, valorizzazione delle doti di ognuno. La mentalità consumista e l’ansia esistenziale inclinano verso una sacralità emotiva e magica, che dia la possibilità di esperienze gratificanti, di benessere psichico e fisico.
In questo clima proliferano “nuovi movimenti religiosi”, quanto mai diversi tra loro, che per praticità vengono chiamati anche “sètte”, senza necessariamente voler loro attribuire la connotazione negativa che il termine suggerisce. Alcuni sono di matrice cristiana; spesso però con la pretesa di aver ricevuto nuovi messaggi rivelati. Altri derivano dalle religioni orientali, magari con apporto consistente di elementi presi dal cristianesimo e dalla cultura moderna. Altri attingono a tradizioni esoteriche.
[471] In Italia queste formazioni religiose sono circa duecento e trovano il terreno preparato da un radicato anticlericalismo e dall’ignoranza religiosa, specialmente in campo biblico. Tra i più diffusi ci sono i testimoni di Geova, i mormoni, la chiesa dell’unificazione, la chiesa di scientologia, gli Hare Krishna, il “New Age” ossia “Nuova era”.
[472] La Chiesa cattolica considera la crescita dei “nuovi movimenti religiosi” una seria sfida pastorale. Sente il dovere di mettere in guardia dalle conseguenze nocive che può produrre nelle coscienze il loro proselitismo, a volte aggressivo. Per dare risposta adeguata al bisogno di significato e di intensa esperienza spirituale, avverte l’urgenza di annunciare Gesù Cristo, unico salvatore dell’umanità, di offrire testimonianze coraggiose di carità, di proporre spazi di contemplazione e gioia spirituale. Per venire incontro al bisogno di appartenenza e di rapporti fraterni, intravede l’opportunità di promuovere piccole comunità, dove i singoli si sentano considerati, assumano dei compiti, trovino autorevoli guide spirituali.
[473] Rispetto alla Chiesa cattolica e alle altre Chiese e comunità ecclesiali cristiane i “nuovi movimenti religiosi” presentano una gamma di posizioni che va dal sincretismo, conciliante al punto da ammettere la doppia appartenenza, fino all’esclusivismo polemico.
Consideriamo brevemente un esempio di sincretismo, il New Age, e un esempio di esclusivismo, i testimoni di Geova.
New Age
[474] New Age è un’ideologia, che attinge ad esperienze diverse: cristianesimo, pensiero orientale, esoterismo, astrologia, psicologia, ecologia. Mette insieme un miscuglio di elementi, privati della loro identità originale, ridotti a motivi psicologici.
Considera di capitale importanza il fatto che l’èra dei Pesci, simbolo astrologico del Cristo, stia per concludere la sua durata di 2157 anni. Terminerebbe così un’èra di drammatici contrasti, di idealismo e di materialismo, di fanatismo e di scetticismo, di amore compassionevole e di crudeli sofferenze. La sua fine comporterebbe il superamento del cristianesimo e l’inizio di una nuova èra, quella dell’Acquario. Il genere umano si starebbe evolvendo verso un livello più alto di coscienza, con l’affermazione di una sola religione planetaria, che erediterebbe gli elementi positivi di quelle precedenti. Attraverso appropriate tecniche conoscitive l’uomo potrebbe giungere all’esperienza del divino, all’identificazione con l’Assoluto. Da questa saggezza nascerebbero pace interiore, amore verso tutti gli esseri viventi, solidarietà sociale, armonia con la natura. Lo spirito del tempo farebbe convergere molte energie verso l’unità, in modo da assicurare un’èra di pace e di felicità.
[475] Anche da un profilo così sommario, emerge il carattere gnostico, panteistico e millenaristico di questa ideologia. Le pur positive istanze di riconciliazione universale e di armonia con il cosmo ricevono risposte confuse e inadeguate. Non si vede proprio perché ci si debba attendere la salvezza dagli astri anziché da Cristo, dalle pratiche psicologiche anziché dalla grazia di Dio, dalle dottrine esoteriche anziché dalla rivelazione pubblica.
I testimoni di Geova
[476] I testimoni di Geova hanno avuto origine verso la fine del secolo scorso negli Stati Uniti d’America. Costituiscono un’associazione organizzata e compatta, rigidamente guidata dal gruppo dirigente che risiede a Brooklyn. Svolgono un’enorme propaganda, con impiego di grandi risorse economiche. I risultati, in sé notevoli, appaiono modesti in proporzione allo sforzo. Le numerose conversioni vengono in gran parte neutralizzate dalle quasi altrettanto numerose defezioni.
[477] I testimoni di Geova accettano la Bibbia come regola di fede. La ricevono da quelle stesse Chiese tradizionali, che pure considerano strumenti di Satana. Mettono l’Antico Testamento sullo stesso piano del Nuovo, perché non hanno idea del carattere progressivo della rivelazione. La loro interpretazione consiste nel prendere frasi staccate dal contesto letterario e storico, e manipolarle con disinvoltura a sostegno di dottrine prefabbricate. Viceversa, quando hanno a che fare con testi in contrasto evidente con la loro ideologia, non esitano a farne un uso allegorico, persino bizzarro. Non distinguono tra il messaggio rivelato e la cultura dell’ambiente: assumono come verità divine molte espressioni relative all’ambito scientifico, legate alle concezioni dell’epoca e ormai superate.
[478] Secondo la loro dottrina, il Dio unico, eterno, creatore di tutte le cose, ha un corpo spirituale, abita in una qualche parte del cielo e si chiama Geova. A questo nome attribuiscono un’importanza decisiva, quasi magica. Dimenticano che si tratta di una deformazione del nome JHWH, che nell’Antico Testamento esistono vari nomi di Dio, che nel Nuovo Testamento il nome più vero è quello di Padre.
Affermano che lo Spirito Santo non è una persona, ma soltanto un’energia divina. Gesù Cristo non sarebbe vero Dio e vero uomo, ma solo un essere angelico. Si identificherebbe con Michele. Sarebbe stato creato per primo da Geova e poi con il suo aiuto sarebbero stati creati tutti gli altri esseri del cielo e della terra. Avrebbe avuto dapprima un corpo spirituale; poi si sarebbe trasformato in un uomo; sarebbe morto appeso non alla croce, ma a un palo; infine con la risurrezione sarebbe ritornato al suo originario corpo spirituale.
[479] Il mondo avrebbe avuto inizio non miliardi di anni fa, ma appena da 48.000 anni e starebbe per entrare nei suoi ultimi mille anni. L’uomo, con buona pace della paleontologia e dell’archeologia, esisterebbe da appena seimila anni. Satana e gli angeli ribelli si sarebbero impadroniti del mondo e avrebbero instaurato un sistema malvagio universale: tutte le Chiese e le religioni, eccetto ovviamente quella dei testimoni di Geova, tutti i poteri politici ed economici sarebbero strumenti di Satana. Finalmente nel 1914 sarebbe iniziato nei cieli il regno messianico di Dio e di Cristo, che presto si estenderà anche alla terra, distruggerà l’attuale sistema malvagio nella grande battaglia di Armaghedòn, instaurerà un nuovo ordine mondiale, un idilliaco paradiso terrestre, per la durata di mille anni, finché Satana avrà un ultimo sussulto e sarà distrutto per sempre insieme agli angeli ribelli e agli uomini peccatori. La svolta decisiva sarebbe imminente, prima che muoiano milioni di persone che erano vive nel 1914. Però le varie date, finora indicate, si sono rivelate false.
[480] I testimoni di Geova coltivano il senso della vicina catastrofe; descrivono con un certo compiacimento le guerre, le calamità naturali, gli orrori di questo mondo, quasi scorgendo in essi un anticipo della fine. Riconoscono il valore della vita familiare, ma prendono le distanze dalla società; la rifiutano come dominata da Satana. Per questo motivo, non per amore dell’umanità e della civiltà, rifiutano di prestare il servizio militare. Si considerano un’isola buona in mezzo a un mare di corruzione. L’osservanza di obblighi e proibizioni è funzionale al rafforzamento di questo carattere elitario.
In conclusione possiamo ritenere che i testimoni di Geova, sebbene usino continuamente la Bibbia, sono sostanzialmente estranei al cristianesimo.
CdA, 878
CONFRONTAVAI
Fenomeno da non sottovalutare
[470] Il relativismo culturale del nostro tempo favorisce lo sviluppo di credenze vaghe e sincretiste; oppure, al contrario alimenta il bisogno di certezze dottrinali, di prospettive sicure e a breve termine sul futuro, di sottomissione a capi carismatici e appartenenza a qualche compatta aggregazione. L’isolamento e l’anonimato della società di massa spingono a cercare identità e protezione in gruppi ristretti, caratterizzati da calore umano, partecipazione attiva, valorizzazione delle doti di ognuno. La mentalità consumista e l’ansia esistenziale inclinano verso una sacralità emotiva e magica, che dia la possibilità di esperienze gratificanti, di benessere psichico e fisico.
In questo clima proliferano “nuovi movimenti religiosi”, quanto mai diversi tra loro, che per praticità vengono chiamati anche “sètte”, senza necessariamente voler loro attribuire la connotazione negativa che il termine suggerisce. Alcuni sono di matrice cristiana; spesso però con la pretesa di aver ricevuto nuovi messaggi rivelati. Altri derivano dalle religioni orientali, magari con apporto consistente di elementi presi dal cristianesimo e dalla cultura moderna. Altri attingono a tradizioni esoteriche.
[471] In Italia queste formazioni religiose sono circa duecento e trovano il terreno preparato da un radicato anticlericalismo e dall’ignoranza religiosa, specialmente in campo biblico. Tra i più diffusi ci sono i testimoni di Geova, i mormoni, la chiesa dell’unificazione, la chiesa di scientologia, gli Hare Krishna, il “New Age” ossia “Nuova era”.
[472] La Chiesa cattolica considera la crescita dei “nuovi movimenti religiosi” una seria sfida pastorale. Sente il dovere di mettere in guardia dalle conseguenze nocive che può produrre nelle coscienze il loro proselitismo, a volte aggressivo. Per dare risposta adeguata al bisogno di significato e di intensa esperienza spirituale, avverte l’urgenza di annunciare Gesù Cristo, unico salvatore dell’umanità, di offrire testimonianze coraggiose di carità, di proporre spazi di contemplazione e gioia spirituale. Per venire incontro al bisogno di appartenenza e di rapporti fraterni, intravede l’opportunità di promuovere piccole comunità, dove i singoli si sentano considerati, assumano dei compiti, trovino autorevoli guide spirituali.
[473] Rispetto alla Chiesa cattolica e alle altre Chiese e comunità ecclesiali cristiane i “nuovi movimenti religiosi” presentano una gamma di posizioni che va dal sincretismo, conciliante al punto da ammettere la doppia appartenenza, fino all’esclusivismo polemico.
Consideriamo brevemente un esempio di sincretismo, il New Age, e un esempio di esclusivismo, i testimoni di Geova.
New Age
[474] New Age è un’ideologia, che attinge ad esperienze diverse: cristianesimo, pensiero orientale, esoterismo, astrologia, psicologia, ecologia. Mette insieme un miscuglio di elementi, privati della loro identità originale, ridotti a motivi psicologici.
Considera di capitale importanza il fatto che l’èra dei Pesci, simbolo astrologico del Cristo, stia per concludere la sua durata di 2157 anni. Terminerebbe così un’èra di drammatici contrasti, di idealismo e di materialismo, di fanatismo e di scetticismo, di amore compassionevole e di crudeli sofferenze. La sua fine comporterebbe il superamento del cristianesimo e l’inizio di una nuova èra, quella dell’Acquario. Il genere umano si starebbe evolvendo verso un livello più alto di coscienza, con l’affermazione di una sola religione planetaria, che erediterebbe gli elementi positivi di quelle precedenti. Attraverso appropriate tecniche conoscitive l’uomo potrebbe giungere all’esperienza del divino, all’identificazione con l’Assoluto. Da questa saggezza nascerebbero pace interiore, amore verso tutti gli esseri viventi, solidarietà sociale, armonia con la natura. Lo spirito del tempo farebbe convergere molte energie verso l’unità, in modo da assicurare un’èra di pace e di felicità.
[475] Anche da un profilo così sommario, emerge il carattere gnostico, panteistico e millenaristico di questa ideologia. Le pur positive istanze di riconciliazione universale e di armonia con il cosmo ricevono risposte confuse e inadeguate. Non si vede proprio perché ci si debba attendere la salvezza dagli astri anziché da Cristo, dalle pratiche psicologiche anziché dalla grazia di Dio, dalle dottrine esoteriche anziché dalla rivelazione pubblica.
I testimoni di Geova
[476] I testimoni di Geova hanno avuto origine verso la fine del secolo scorso negli Stati Uniti d’America. Costituiscono un’associazione organizzata e compatta, rigidamente guidata dal gruppo dirigente che risiede a Brooklyn. Svolgono un’enorme propaganda, con impiego di grandi risorse economiche. I risultati, in sé notevoli, appaiono modesti in proporzione allo sforzo. Le numerose conversioni vengono in gran parte neutralizzate dalle quasi altrettanto numerose defezioni.
[477] I testimoni di Geova accettano la Bibbia come regola di fede. La ricevono da quelle stesse Chiese tradizionali, che pure considerano strumenti di Satana. Mettono l’Antico Testamento sullo stesso piano del Nuovo, perché non hanno idea del carattere progressivo della rivelazione. La loro interpretazione consiste nel prendere frasi staccate dal contesto letterario e storico, e manipolarle con disinvoltura a sostegno di dottrine prefabbricate. Viceversa, quando hanno a che fare con testi in contrasto evidente con la loro ideologia, non esitano a farne un uso allegorico, persino bizzarro. Non distinguono tra il messaggio rivelato e la cultura dell’ambiente: assumono come verità divine molte espressioni relative all’ambito scientifico, legate alle concezioni dell’epoca e ormai superate.
[478] Secondo la loro dottrina, il Dio unico, eterno, creatore di tutte le cose, ha un corpo spirituale, abita in una qualche parte del cielo e si chiama Geova. A questo nome attribuiscono un’importanza decisiva, quasi magica. Dimenticano che si tratta di una deformazione del nome JHWH, che nell’Antico Testamento esistono vari nomi di Dio, che nel Nuovo Testamento il nome più vero è quello di Padre.
Affermano che lo Spirito Santo non è una persona, ma soltanto un’energia divina. Gesù Cristo non sarebbe vero Dio e vero uomo, ma solo un essere angelico. Si identificherebbe con Michele. Sarebbe stato creato per primo da Geova e poi con il suo aiuto sarebbero stati creati tutti gli altri esseri del cielo e della terra. Avrebbe avuto dapprima un corpo spirituale; poi si sarebbe trasformato in un uomo; sarebbe morto appeso non alla croce, ma a un palo; infine con la risurrezione sarebbe ritornato al suo originario corpo spirituale.
[479] Il mondo avrebbe avuto inizio non miliardi di anni fa, ma appena da 48.000 anni e starebbe per entrare nei suoi ultimi mille anni. L’uomo, con buona pace della paleontologia e dell’archeologia, esisterebbe da appena seimila anni. Satana e gli angeli ribelli si sarebbero impadroniti del mondo e avrebbero instaurato un sistema malvagio universale: tutte le Chiese e le religioni, eccetto ovviamente quella dei testimoni di Geova, tutti i poteri politici ed economici sarebbero strumenti di Satana. Finalmente nel 1914 sarebbe iniziato nei cieli il regno messianico di Dio e di Cristo, che presto si estenderà anche alla terra, distruggerà l’attuale sistema malvagio nella grande battaglia di Armaghedòn, instaurerà un nuovo ordine mondiale, un idilliaco paradiso terrestre, per la durata di mille anni, finché Satana avrà un ultimo sussulto e sarà distrutto per sempre insieme agli angeli ribelli e agli uomini peccatori. La svolta decisiva sarebbe imminente, prima che muoiano milioni di persone che erano vive nel 1914. Però le varie date, finora indicate, si sono rivelate false.
[480] I testimoni di Geova coltivano il senso della vicina catastrofe; descrivono con un certo compiacimento le guerre, le calamità naturali, gli orrori di questo mondo, quasi scorgendo in essi un anticipo della fine. Riconoscono il valore della vita familiare, ma prendono le distanze dalla società; la rifiutano come dominata da Satana. Per questo motivo, non per amore dell’umanità e della civiltà, rifiutano di prestare il servizio militare. Si considerano un’isola buona in mezzo a un mare di corruzione. L’osservanza di obblighi e proibizioni è funzionale al rafforzamento di questo carattere elitario.
In conclusione possiamo ritenere che i testimoni di Geova, sebbene usino continuamente la Bibbia, sono sostanzialmente estranei al cristianesimo.
CdA, 878
CONFRONTAVAI
Leggi civili e rituali dell’Antico Testamento
[878]  La legge evangelica conferma e perfeziona l’ordine della creazione; non aggiunge imposizioni che gli siano estranee. Gli stessi precetti morali dell’Antico Testamento vengono accolti in quanto riflettono tale ordine. Restano invece superate le leggi civili e rituali anticotestamentarie, a cominciare dalla circoncisione: «Cristo ci ha liberati perché restassimo liberi; state dunque saldi e non lasciatevi imporre di nuovo il giogo della schiavitù» (Gal 5,1).
CdA, 156
CONFRONTAVAI