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CATECHISMO DEGLI ADULTI

CATECHISMO DEGLI ADULTI
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Catechismo degli Adulti

Intenzione fondamentale 835-836

L’intenzione fondamentale
[835]  La vita spirituale si sviluppa come un organismo unitario e 21-411.png complesso. Alla radice c’è la grazia santificante, alla quale si accompagnano, come dotazioni stabili, le virtù teologali. La decisione del cristiano di attuare la propria vita nella fede, speranza e carità, costituisce l’intenzione fondamentale, che dà la sua impronta e il suo orientamento ai vari atteggiamenti e alle singole azioni.
Un’intenzione fondamentale può essere positiva o negativa e si esprime in comportamenti corrispondenti: «Ogni albero buono produce frutti buoni e ogni albero cattivo produce frutti cattivi» (Mt 7,17). Dalla fede, speranza e carità deriva l’osservanza di tutti i comandamenti della legge di Dio; viceversa dal cuore malvagio, cioè dall’egoismo, escono tutti i comportamenti malvagi
nota
Cf. Mc 7,21-23.
.
L’intenzione fondamentale ci identifica come giusti o come peccatori. È l’orientamento profondo verso il fine ultimo, Dio o un idolo, intorno al quale si costruisce un progetto globale di vita. Non si tratta di una decisione accanto alle altre, ma di un atteggiamento personale implicito, che si attua e si manifesta mediante le decisioni particolari. Non è sperimentabile direttamente in se stessa; se ne può avere solo una conoscenza indiretta e indiziaria, attraverso i comportamenti concreti in ogni ambito dell’esperienza. Coincide praticamente con la vita di grazia o con la situazione di peccato mortale, di cui il soggetto può avere solo una certezza prudenziale
nota
Cf. Concilio di Trento, Sess. VI, Decr. Sulla giustificazione, 9 - DS 1534.
.
CCC, 1752-1753
[836]  Se è vero che l’atteggiamento profondo si esprime attraverso le azioni, è anche vero che compiendo singole azioni la persona 21-412.pngplasma se stessa, decide che cosa vuole essere, sviluppa virtù o vizi e, quando le scelte sono importanti e pienamente responsabili, come un atto impegnativo di carità o un peccato mortale, forma in sé un’intenzione fondamentale, la rafforza o la cambia, realizzando una conversione o una perversione. Nel bene e nel male sono decisivi gli atti umani, in cui l’intenzione fondamentale si forma e si esprime. Sono i singoli atti che costruiscono la fisionomia spirituale della persona; non viceversa
nota
Cf. Giovanni Paolo II, Veritatis splendor, 70; 71.
. Perciò l’intenzione fondamentale non è rilevante per stabilire la moralità oggettiva dei singoli atti; può tuttavia essere utile tenerla presente per valutare l’imputabilità soggettiva
nota
Cf. Giovanni Paolo II, Reconciliatio et paenitentia, 223.
. Infatti, per essere gravemente responsabile nel bene o nel male, un atto deve essere capace di generare un’opzione fondamentale positiva o negativa. Da qui la necessità di essere cauti nel giudicare la piena responsabilità. Si possono valutare più facilmente i singoli comportamenti nella loro moralità oggettiva che non il cuore delle persone.