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CATECHISMO DEGLI ADULTI

CATECHISMO DEGLI ADULTI
INDICE TEMATICO
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Catechismo degli Adulti

Gradualità 918-921

Norma morale e responsabilità
[918]  Gli atti propriamente umani, di cui siamo responsabili, sono quelli coscienti e liberi. Perché la responsabilità nel bene e nel male sia 23-446.pngcompleta, sono necessari la piena avvertenza e il deliberato consenso. L’avvertenza non si riduce a un sapere teorico, facile da acquisire con una informazione nozionistica. Comporta che la norma sia compresa come espressione di un valore ed esigenza di un’autentica crescita. Presuppone una complessa educazione, fatta di ascolto, riflessione e verifica esperienziale.
Certo, la legge di Dio vale per tutti. Non c’è «gradualità della legge», ma «legge della gradualità»
nota
Giovanni Paolo II, Familiaris consortio, 34.
. A nessuno è lecito assumere la propria debolezza come criterio per stabilire che cosa è bene e che cosa è male. Anzi sappiamo che Cristo «ci ha donato la possibilità di realizzare l’intera verità del nostro essere»
nota
Giovanni Paolo II, Veritatis splendor, 103.
.
Tuttavia di fatto c’è una progressività nel conoscere, nel desiderare e nel fare il bene: «L’uomo, chiamato a vivere responsabilmente il disegno sapiente e amoroso di Dio, è un essere storico, che si costruisce giorno per giorno, con le sue numerose libere scelte: per questo egli conosce, ama e compie il bene morale secondo tappe di crescita»
nota
Giovanni Paolo II, Familiaris consortio, 34.
.
Cammino graduale
[919]  La responsabilità personale di ciascuno è proporzionata alla sua attuale capacità di apprezzare e volere il bene, in una situazione caratterizzata da molteplici condizionamenti psichici, culturali, sociali. Tendere alla pienezza della vita cristiana non significa fare ciò che astrattamente è più perfetto, ma ciò che concretamente è possibile. Non si tratta di abbassare la montagna, ma di camminare verso la vetta con il proprio passo. L’educatore deve proporre obiettivi proporzionati, senza debolezza e senza impazienza. Il primo impegno da esigere è la preghiera, che è possibile a tutti: «Dio non comanda cose impossibili, ma comandando ti impegna a fare quello che puoi, a chiedere quello che non puoi»
nota
Sant’Agostino, La natura e la grazia, 43, 50.
, «e ti aiuta perché tu possa»
nota
Concilio di Trento, Sess. VI, Decr. Sulla giustificazione, 11 - DS 1536.
.
[920] Disordine morale oggettivo e peccato personale non vanno confusi. Lo stesso grave disordine può essere peccato mortale in alcuni, veniale o inesistente in altri, secondo che la loro responsabilità sia piena, parziale o nulla. La Chiesa è maestra e madre: da una parte insegna con fermezza la verità; dall’altra cerca di comprendere la fragilità umana e la difficoltà di certe situazioni.
CdA, 836
CONFRONTAVAI
[921] La norma morale è uguale per tutti, ma la responsabilità è propria di ciascuno e proporzionata alla concreta capacità di riconoscere e volere il bene.