Educat
CATECHISMO DEGLI ADULTI

CATECHISMO DEGLI ADULTI
INDICE TEMATICO
Z



Catechismo degli Adulti

Formazione 725 , 912-917 , 937-949 , 1083

Formazione permanente
[725]  La fraternità sacerdotale è anche aiuto validissimo alla formazione permanente del presbitero, esigenza e sviluppo del sacramento ricevuto. La vocazione al sacerdozio prosegue con una vocazione nel sacerdozio
nota
Cf. Giovanni Paolo II, Pastores dabo vobis, 70.
. Il Signore chiama a concretizzare la decisione fondamentale presa, mediante scelte particolari coerenti. Vuole che i suoi rappresentanti siano pazienti costruttori di comunione, missionari appassionati, contemplativi nel ministero. Annota un santo e sapiente pastore: «Niente è così necessario a tutti i ministri della Chiesa quanto la meditazione che precede, accompagna e segue tutte le nostre azioni»
nota
San Carlo Borromeo, Secondodiscorso all’XI Sinodo (1584.
. Per ravvivare il dono ricevuto, occorre un impegno assiduo di formazione spirituale, teologica, pastorale, culturale. L’iniziativa personale di ognuno deve integrarsi con il sostegno del presbiterio diocesano e del vescovo.
Esercizio complesso
[912]  «Bada che la luce che è in te non sia tenebra» (Lc 11,35). La coscienza non è la norma suprema, ma la norma prossima; non è propriamente la parola stessa di Dio, ma la 23-444.pngsua eco in noi. Perciò non è infallibile. Può sbagliare nell’identificare i valori e ancor più nel discernere i singoli atti. Non basta dire: «Io seguo la mia coscienza». Prima di tutto bisogna cercare la verità. Per conoscere la verità sul bene morale, occorrono un cuore retto e un giudizio prudente. Vi è coinvolta la personalità intera: intelligenza, volontà, sentimento, esperienza, sapere e fede.
«Non conformatevi alla mentalità di questo secolo, ma trasformatevi rinnovando la vostra mente, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto» (Rm 12,2). La coscienza deve essere educata e purificata. L’appello di Dio viene riconosciuto solo da chi sa ascoltare.
Se uno non vive quello che crede, finisce per credere quello che vive. «La coscienza diventa quasi cieca in seguito all’abitudine al peccato»
nota
Concilio Vaticano II, Gaudium et spes, 16.
. I valori appaiono deformati e sproporzionati, come un dito che, avvicinato all’occhio, appare enorme e quasi non lascia vedere altro. Occorre uno sguardo di fede limpido, aperto alla verità e all’obbedienza.
[913]  L’itinerario di formazione della coscienza retta si compone di molti elementi: ravvivare spesso la totale disponibilità alla verità e al bene; essere pronti a lasciarsi mettere in discussione; liberarsi da orgoglio, egoismo e affetti disordinati, pregiudizi e cattive abitudini; alimentare con la preghiera un atteggiamento di disponibilità allo Spirito Santo, che sostiene il nostro cammino spirituale con i suoi doni; coltivare la familiarità con la parola di Dio
nota
Cf. 2Tm 3,16.
; aderire al magistero del papa e dei vescovi; partecipare a una concreta esperienza ecclesiale; acquisire una sufficiente conoscenza dell’etica cristiana; informarsi accuratamente sui casi concreti e valutarli secondo criteri di fede, di carità, di conformità alla propria vocazione; consultarsi nelle scelte più importanti o più difficili con persone sagge e prudenti. Segno di rettitudine può essere la consolazione spirituale, risonanza vitale positiva della comunione con Dio. Ma la grazia non si misura con il sentimento. Anche la desolazione può venire da Dio.
La coscienza retta e certa
[914]  La coscienza impegnata seriamente nella ricerca del vero bene arriva ordinariamente a formulare un giudizio prudente sulla bontà o meno di una scelta. Si ha allora la coscienza retta e certa, alla quale si deve sempre obbedire, anche se obiettivamente fosse erronea e confondesse il bene con il male: «Nulla è immondo in se stesso; ma, se uno ritiene qualcosa come immondo, per lui è immondo» (Rm 14,14). Dio vuole che noi facciamo il bene così come lo conosciamo. La coscienza erronea in buona fede conserva tutta la sua dignità perché, pur sbagliando nell’identificare il bene concreto, si mantiene fedele alla volontà fondamentale di Dio, che comanda di fare il bene e di evitare il male. Ciò non toglie comunque che il male resti male e che l’errore possa causare danni.
CCC, 1790-1794
[915]  Quando invece la coscienza rimane dubbia, bisogna rinviare la decisione, altrimenti ci si rende disponibili a compiere il male. Se un cacciatore spara al bersaglio nell’incertezza che si tratti di un animale o di un uomo, diventa colpevole di omicidio, anche se effettivamente colpisce solo un animale. Tutto quello che non viene da una convinzione interiore in spirito di fede è peccato
nota
Cf. Rm 14,23.
.
Non si richiede tuttavia una certezza assoluta, impossibile da raggiungere nella prassi, ma solo una certezza prudente, che escluda il timore ragionevole di sbagliare. Anzi, anche quando non si riesce a risolvere il dubbio, si può almeno raggiungere una certezza pratica indiretta, ricorrendo a regole generali di prudenza come queste: finché non si prova il contrario si presume il buon diritto del possessore, dell’accusato, del superiore, di ciò che è tradizionale e ordinario, di ciò che è favorevole; una legge dubbia non obbliga, perché non è in grado di indicare il valore morale.
[916] A volte si verifica la situazione di coscienza perplessa, quando uno erroneamente pensa di essere tenuto a due obblighi incompatibili tra loro e di peccare qualunque cosa faccia. In tal caso, se la decisione non può essere rimandata, si deve scegliere ciò che sembra il male minore.
[917] Siamo responsabili davanti alla nostra coscienza, perché è il portavoce di Dio, ma siamo anche responsabili della nostra coscienza, perché deve essere educata.
[937]  Ogni cristiano ha un suo proprio cammino spirituale, ma alcune linee generali sono comuni a tutti. Secondo il concilio Vaticano II, la via che conduce alla perfezione della carità, cioè alla santità, comprende esperienze di preghiera, di purificazione e dominio di sé, di esercizio delle virtù e servizio del prossimo
nota
Cf. Concilio Vaticano II, Lumen gentium, 42.
.
Necessità della preghiera
[938] La preghiera ha una incidenza senza pari nello sviluppo della vita cristiana.
«Senza la luce di Dio nessun uomo si salva. Essa fa muovere all’uomo i primi passi; essa lo conduce al vertice della perfezione. 24-456.pngPerciò se vuoi cominciare a possedere questa luce di Dio, prega; se sei già impegnato alla salita della perfezione e vuoi che questa luce in te aumenti, prega; se sei giunto al vertice della perfezione e vuoi ancora luce per poterti in essa mantenere, prega; se vuoi la fede, prega; se vuoi la speranza, prega; se vuoi la carità, prega; se vuoi la povertà, prega; se vuoi l’obbedienza, la castità, l’umiltà, la mansuetudine, la fortezza, prega. Qualunque virtù desideri, prega»
nota
Beata Angela da Foligno, Il libro, Istruzioni, 3, 138-147.
. La preghiera è necessaria per salvarsi; a maggior ragione lo è per giungere alla perfezione. È il primo mezzo, efficacissimo e accessibile a tutti. Ci ottiene la grazia di Dio e ci dispone ad accoglierla. Alimenta in noi una mentalità di fede e ci aiuta a discernere la volontà di Dio. A lungo andare trasforma la nostra personalità e innalza la stessa vita ordinaria a dialogo con Dio, facendone una risposta consapevole di amore. Occorre organizzare il proprio tempo con un programma che preveda momenti di preghiera nel giorno, nella settimana, nel mese e nell’anno, tenendo conto degli impegni familiari, professionali e sociali.
CCC, 2650-2660CCC 2697-2719CdA, 955-1013
CONFRONTAVAI
Consigli per la preghiera
[939]  Non serve a niente pregare a lungo, ripetendo e accumulando formule vuote
nota
Cf. Mt 6,7.
. La preghiera privata vocale ha senso se è finalizzata a suscitare fervore. Proprio perché mira a destare il fervore del sentimento e della volontà, ha grande importanza quella riflessione affettiva che si chiama meditazione. Essa dispone a ricevere più fruttuosamente i sacramenti, libera dalla superficialità, provoca una conversione seria. Sant’Alfonso Maria de’ Liguori afferma che la meditazione è incompatibile con il peccato: o si lascia presto l’orazione mentale o si lascia presto il peccato
nota
Cf. Sant’Alfonso Maria de’ Liguori,Pratica del confessore, 122.
.
[940] Tra le forme di preghiera privata, accanto alla meditazione è da raccomandare la pratica quotidiana dell’esame di coscienza, utilissima per una progressiva purificazione del cuore. Si verificano i propri atti e atteggiamenti, buoni e cattivi; si concentra l’attenzione su una disposizione particolare, rinnovando ogni volta il pentimento sincero, il proposito fermo, l’impegno di vigilanza riguardo alle tentazioni e alle occasioni pericolose.
[941]  La vita spirituale si nutre della parola di Dio. Il contatto con essa deve essere assiduo. Le modalità possono essere varie: proclamazione liturgica e omelia, catechesi, studio personale, meditazione e lettura spirituale. Chi ne ha la possibilità è bene che almeno qualche volta faccia l’esperienza estremamente fruttuosa di un ascolto prolungato e intenso nei ritiri e negli esercizi spirituali.
CdA, 625-631
CONFRONTAVAI
[942] L’esistenza cristiana è plasmata dai sacramenti, soprattutto dall’eucaristia, che ci conforma a Cristo nella sua dedizione pasquale e ci comunica la sua carità e la sua gioia. Di qui l’urgenza di partecipare regolarmente e con fervore alla Messa festiva e l’utilità, quando è possibile, di farlo nei giorni feriali. Anche il sacramento della riconciliazione ha un’importanza decisiva, non solo per attuare la conversione dal peccato mortale alla vita di grazia, ma anche per sostenere la conversione permanente. È opportuno riceverlo con regolarità periodica, senza cadere nell’abitudine, rinnovando ogni volta una sincera contrizione e un fermo proposito. È bene che sia accompagnato da un minimo di direzione spirituale da parte del confessore.
CdA, 691
CONFRONTAVAI
CdA 709
CONFRONTAVAI
[943] Oltre la partecipazione frequente ai sacramenti è da consigliare la liturgia delle ore, specialmente la preghiera delle lodi al mattino e quella dei vespri alla sera. Non è riservata al clero o ai religiosi: oggi molti laici ne riscoprono la bellezza e la fecondità.
CdA, 959
CONFRONTAVAI
Disciplina interiore
[944]  Dalla preghiera riceve energia l’impegno assiduo di purificazione, 24-457.png dimensione essenziale del cammino spirituale. Nel nostro cuore si scontrano il desiderio del bene e le inclinazioni disordinate, lo Spirito di Dio e l’egoismo: «La carne infatti ha desideri contrari allo Spirito e lo Spirito ha desideri contrari alla carne; queste cose si oppongono a vicenda, sicché voi non fate quello che vorreste» (Gal 5,17). Anche dopo la remissione dei peccati rimangono l’oscurità dell’intelligenza, la debolezza della volontà, le inclinazioni ribelli alla ragione. Occorre un lungo e faticoso esercizio per acquistare equilibrio interiore e autentica libertà. In un certo senso, liberi non si nasce, si diventa.
CCC, 1762-1775CdA, 710
CONFRONTAVAI
[945] La purificazione della mente consiste nel coltivare una conoscenza oggettiva e una riflessione rigorosa, nel maturare salde convinzioni e idee guida capaci di risvegliare l’amore a Dio, nel rafforzare la volontà compiendo il bene anche con sacrificio.
CCC, 1430CCC 1809
[946]  Lucida consapevolezza e ferma volontà sono necessarie per controllare l’affettività e orientarla al bene. I sentimenti sono 24-459.pngrisonanze attive della coscienza ai rapporti vitali con se stessi, con gli altri, con la natura e con Dio. Si riducono in definitiva a una reazione positiva di simpatia nella triplice modalità dell’amore, del desiderio e della gioia, e a una reazione negativa di avversione nelle modalità dell’odio, del timore e della tristezza o della collera. Sono energie immense, non da soffocare, ma da finalizzare secondo la retta ragione, assumendole nelle varie virtù, in modo da poter compiere il bene spontaneamente. Così disciplinati, i sentimenti ci rendono agevoli le corrette relazioni interpersonali, ci consentono di valutare e decidere con saggezza, di rimanere sereni nelle contrarietà. A proposito di contrarietà, il cristiano è chiamato a spingersi molto lontano: accettare le sofferenze che capitano, anche quelle ingiuste; non tanto umiliarsi, quanto lasciarsi umiliare; guarire dai vari rancori e riconciliarsi con tutti e con tutto.
[947] La disciplina dei sentimenti si integra con la disciplina del corpo. In concreto, quest’ultima comprende i seguenti elementi: sobrietà nel cibo, nell’abbigliamento, nelle comodità, nei consumi superficiali e banali; controllo degli sguardi e delle conversazioni; rinuncia agli interessi inutili e pericolosi; dominio dell’istinto sessuale.
Esercizio delle virtù
[948] Questo lavoro complesso e paziente di purificazione va verso una progressiva unificazione e dilatazione interiore. Non si tratta di fare il vuoto o di annullare se stessi, alla maniera delle tradizioni ascetiche orientali, ma di acquistare il dominio di sé, per essere veramente liberi di donarsi a Dio e ai fratelli, per conformarsi sempre più a Cristo crocifisso e risorto.
CCC, 1811CCC 1828CCC 2015
[949] La formazione spirituale procede per la triplice via della preghiera, del dominio di sé, dell’esercizio pratico delle virtù.
Fidanzamento
[1083] Conoscersi come persone, innamorarsi reciprocamente, consolidare l’amicizia, mettere a fuoco le scelte di fede e i valori fondamentali sono i contenuti principali, del fidanzamento, tempo privilegiato di formazione. Non rientra nelle sue finalità quella di provare l’amore con i rapporti prematrimoniali. L’amore non è una tecnica, non va confuso con il desiderio istintivo. Solo un clima di affetto durevole e sicuro rende possibile la libera accoglienza reciproca e la stessa armonia sessuale. D’altra parte la coppia non appartiene solo a se stessa, ma anche alla società, alla Chiesa e a Cristo. Il legame dei due non è completo, finché non è pubblicamente riconosciuto e consacrato dal sacramento del matrimonio.
La comunità ecclesiale deve offrire ai fidanzati un itinerario prolungato di formazione, comprendente esperienze di catechesi, di dialogo, di preghiera e di carità, in modo da rendere possibile una più consapevole scelta di fede e di vita cristiana.
CCC, 1632CdA, 1056
CONFRONTAVAI
CdA 1066
CONFRONTAVAI
CdA 1073
CONFRONTAVAI