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CATECHISMO DEGLI ADULTI

CATECHISMO DEGLI ADULTI
INDICE TEMATICO
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Catechismo degli Adulti

Fedeltà 736 , 1056-1057

Carità coniugale
[736] Dal rito sacramentale deriva il vincolo coniugale permanente, che è dono e legge nello stesso tempo, alleanza stabile e fonte sempre nuova di grazia. Esige di essere vissuto consapevolmente come amore oblativo, fedele, indissolubile, totale cioè comprensivo di spirito e corpo, unico cioè esclusivamente riservato ai due, fecondo cioè aperto ai figli. Vivendo da veri consacrati secondo la loro vocazione, i coniugi cercheranno di superare la logica dell’individualismo egoista e si dedicheranno ciascuno al bene dell’altro. Penseranno prima a dare che a pretendere. Anzi non coltiveranno eccessive aspettative nei confronti dell’altro, ricordando che solo Dio può saziare pienamente il nostro desiderio di amore e che le nozze umane sono solo un segno e un anticipo delle nozze con Dio. La fedeltà può diventare crocifissione; può esigere grande generosità di servizio e di perdono; ma il cristiano sa di non essere mai solo a portare la croce. Il sacramento non dispensa dalla fatica, ma la rende sensata e possibile. Perché esso sia fruttuoso, occorre un cammino spirituale di coppia: preghiera, ascolto della parola di Dio, partecipazione all’eucaristia, gesti di attenzione reciproca, dialogo assiduo.
La coppia cristiana non rimane chiusa nel rapporto a due; si apre all’accoglienza e all’educazione dei figli; si consacra al loro bene. Insieme con i figli si apre al rapporto con le altre famiglie, con la comunità ecclesiale e con la società civile. Così la famiglia cristiana, fondata sul battesimo e sul sacramento del matrimonio, diventa «immagine ridente e dolce della Chiesa» e traduce in esperienza vissuta la sua vocazione ad essere come una «Chiesa domestica»
nota
San Giovanni Crisostomo, Omelie sulla Lettera agli Efesini, 20, 5-6. Cf. Concilio Vaticano II, Lumen gentium, 11.
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CdA, 1056
CONFRONTAVAI
Libertà
[1056] L’amore coniugale cristiano è libero, casto, totale, uno, fedele, indissolubile, fecondo, sacramentale.
La libertà del consenso è assolutamente necessaria, poiché l’uomo e la donna si donano come persone. La Chiesa la esigeva anche in passato, quando per lo più erano le famiglie a combinare le nozze.
CCC, 1643-1654CCC 2380-2391
Integrazione progressiva
[1057]  L’amore coniugale si costruisce giorno per giorno. Non si resta fedeli, ma lo si diventa continuamente, con rinnovata attenzione e progressiva integrazione delle capacità vitali. Al di là della sfera istintiva e affettiva, vi sono interessate molte altre esperienze: casa, lavoro, vita ecclesiale e sociale, avvenimenti e scelte quotidiane, disagi e difetti, gioie e amarezze. Prima però bisogna crederci, almeno con la stessa convinzione, che ci rende pronti a ricominciare con l’educazione dei figli dopo ogni insuccesso, e con la stessa tenacia con cui cerchiamo di perfezionare la nostra abilità lavorativa. Anche nel rapporto di coppia occorrono responsabilità, fedeltà agli impegni presi, spirito di sacrificio. Le tensioni non mancheranno mai, ma il superamento è sempre possibile. Occorre coltivare il dialogo di coppia e portare in famiglia lo spirito delle beatitudini: umiltà, mitezza, misericordia, giusto rispetto delle diversità, volontà di pace. «Non è il vostro amore a sostenere il matrimonio, ma d’ora innanzi è il matrimonio che sostiene il vostro amore»
nota
D. Bonhoeffer, Resistenza e resa, Predica di nozze dal carcere: Maggio 1943.
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Il divorzio è contrario alla verità dell’amore coniugale; reca pregiudizio all’equilibrio e all’educazione dei figli; procura danni alla società. In caso di convivenza difficile il cristiano è chiamato a testimoniare le esigenze radicali della carità. Non si butta un matrimonio perché non soddisfa pienamente. Se viene a mancare il clima di entusiasmo affettivo, restano ancora altri valori: la compagnia, l’aiuto reciproco, il perdono, la fedeltà a Dio. Rimane inoltre la speranza che la crisi possa essere superata. Al più, in casi di particolare gravità, si potrà ricorrere alla separazione, senza risposarsi, lasciando aperta la porta alla riconciliazione
nota
Cf. Erma, Il pastore, 29, 7-8.
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La Chiesa annuncia senza compromessi la verità dell’amore coniugale, unico, fedele, indissolubile. Tuttavia invita a non giudicare la coscienza di quanti convivono in modo irregolare. Anzi esorta a mantenere verso di loro atteggiamenti di misericordia, rispetto, amicizia.
CCC, 2382-2386