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CATECHISMO DEGLI ADULTI

CATECHISMO DEGLI ADULTI
INDICE TEMATICO
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Catechismo degli Adulti

Donna 1052 , 1052-1054 , 889 , 727

La moderna emancipazione
[1052] A partire dal secolo XVIII si sviluppano vari movimenti di liberazione della donna. Fino alla metà del nostro secolo le rivendicazioni riguardano la parità nella società: accesso a tutti i livelli di istruzione, suffragio universale e partecipazione politica, uguali opportunità di lavoro in tutte le professioni. Negli ultimi decenni la contestazione si estende al rapporto uomo-donna all’interno della stessa famiglia. Alcuni orientamenti rifiutano ogni codificazione di ruoli maschili e femminili tra le pareti domestiche; affermano il diritto della donna a gestire autonomamente il proprio corpo: libertà di contraccezione, di aborto, di rapporti omosessuali. Cosa pensare da un punto di vista cristiano di questo processo culturale?
La moderna emancipazione
[1052] A partire dal secolo XVIII si sviluppano vari movimenti di liberazione della donna. Fino alla metà del nostro secolo le rivendicazioni riguardano la parità nella società: accesso a tutti i livelli di istruzione, suffragio universale e partecipazione politica, uguali opportunità di lavoro in tutte le professioni. Negli ultimi decenni la contestazione si estende al rapporto uomo-donna all’interno della stessa famiglia. Alcuni orientamenti rifiutano ogni codificazione di ruoli maschili e femminili tra le pareti domestiche; affermano il diritto della donna a gestire autonomamente il proprio corpo: libertà di contraccezione, di aborto, di rapporti omosessuali. Cosa pensare da un punto di vista cristiano di questo processo culturale?
Pari dignità e reciprocità
[1053]  I racconti della creazione sottolineano sia la pari dignità sia la 27-503.pngdistinzione e la reciprocità tra uomo e donna. Ci mettono così in guardia da soluzioni semplicistiche e unilaterali.
Uomo e donna sono ambedue soggetti liberi, dotati di piena umanità; sono però anche due modi di essere al mondo, di vedere la realtà e di comunicare. In essi la pienezza umana si trova polarizzata in maniera diversa. Nell’uno di solito appaiono accentuate l’aggressività, la capacità di iniziativa, l’attività esteriore produttiva. Nell’altra si concentra la ricchezza simbolica della maternità, cioè l’interiorità, l’accoglienza, la cura della vita fisica e spirituale, la tenerezza, la premura per la crescita, la difesa di ciò che è debole.
Emancipazione della donna non può allora significare omologazione pura e semplice. Le deve senz’altro essere riconosciuto il diritto di inserirsi da protagonista nella vita familiare, professionale, sociale, culturale ed ecclesiale; ma anche di portarvi la sua originalità e il suo genio. La gestione della famiglia e l’organizzazione sociale vanno ripensate in modo da valorizzare il più possibile il diverso apporto di ambedue i sessi e attivare un ricco scambio di esperienze.
L’uomo deve essere responsabilizzato, come marito e come padre, a condividere il peso quotidiano della vita familiare. La donna non deve inseguirlo sulla via dell’affermazione individualistica di sé e del consumismo sessuale. Il lavoro produttivo di per sé è un bene per ambedue; non dovrebbe però essere una scelta obbligata. Di qui l’esigenza di un riconoscimento culturale ed economico del lavoro domestico e del ruolo sociale della famiglia.
[1054] Pari dignità, distinzione, reciprocità, complementarità caratterizzano il rapporto tra l’uomo e la donna e costituiscono il criterio generale per valorizzare la presenza di ambedue i sessi nella famiglia, nella società e nella Chiesa.
Nono comandamento
[889]  Il nono comandamento “Non desiderare la donna d’altri” promuove la purificazione del cuore. Proibisce tutti i desideri che si riferiscono alla sessualità genitale fuori del matrimonio. Esige la salvaguardia del pudore, contro la permissività dei costumi e la pornografia.
CCC, 2514-2527CdA, 1042-1084
CONFRONTAVAI
Il problema dell’ordinazione delle donne
[727] Perché la Chiesa cattolica, come pure la Chiesa ortodossa, nega la possibilità dell’ordinazione delle donne al ministero pastorale?
La questione deve essere vista secondo criteri radicati nel mistero della salvezza e non in base a considerazioni di tipo sociologico o alla sensibilità culturale del nostro tempo. La Chiesa non può disporre dei sacramenti a suo piacimento. La comprensione del disegno di Dio, fondata sui documenti della rivelazione e della tradizione ecclesiale, non le consente di ammettere le donne all’episcopato e al presbiterato
nota
Cf. Giovanni Paolo II, Ordinatio sacerdotalis, 4.
.
È vero che il Signore Gesù ha riconosciuto la pari dignità della donna nel matrimonio e, contro le consuetudini e la mentalità del suo ambiente, ha valorizzato le donne, accettandone la presenza nel gruppo itinerante dei discepoli e costituendole testimoni della sua risurrezione. Ma è anche vero che non le ha inserite tra gli apostoli, inviati come suoi rappresentanti ufficiali.
Gli apostoli, a loro volta, hanno incoraggiato e onorato la presenza delle donne nell’opera di evangelizzazione, ma non le hanno mai scelte come responsabili della guida pastorale, neppure in ambienti culturali più aperti di quello palestinese al ruolo sociale della donna.
La storia della Chiesa ha visto numerose figure di donne in posizioni di grande rilievo, dotate di carismi straordinari e capaci di orientare in modo decisivo il cammino del popolo di Dio, ma non le ha mai viste nel ruolo di vescovo e di presbitero.
La pari dignità di uomini e donne nella Chiesa è fuori discussione, essendo stata proclamata con forza dall’apostolo Paolo: «Non c’è più uomo né donna, poiché tutti voi siete uno in Cristo Gesù» (Gal 3,28). È possibile e auspicabile, soprattutto oggi, che le donne siano chiamate a svolgere nella Chiesa compiti importanti e delicati, nei quali possano far fruttificare le loro grandi energie spirituali e umane. A loro si possono senz’altro affidare molte attività svolte finora dai sacerdoti.
Ma il sacerdote non è semplicemente un funzionario, che fa dei servizi. È prima di tutto una figura chiamata a rappresentare con tutta la sua persona e la sua esistenza Cristo, sposo della Chiesa. È comprensibile allora che i sacerdoti siano scelti solo tra gli uomini.