Educat
CATECHISMO DEGLI ADULTI

CATECHISMO DEGLI ADULTI
INDICE TEMATICO
Z



Catechismo degli Adulti

Disciplina 454 , 517 , 528 , 935 , 944-947

Una e cattolica
[454]  La Chiesa è una e universale. Tutti i cristiani, per quanto diversi tra loro, diventano «uno in Cristo Gesù» (Gal 3,28) in virtù dello Spirito Santo. Questa moltitudine unificata è immagine visibile della Santa Trinità
nota
Cf. Gv 17,21.
e costituisce una potente forza di pace tra le nazioni della terra e un segno efficace del disegno divino di riconciliare tutte le cose in Cristo
nota
Cf. Concilio Vaticano II, Lumen gentium, 1; 13.
.
L’universalità, o cattolicità, della Chiesa assume figura storica nella comunione visibile delle comunità cristiane esistenti e nella tensione missionaria a crearne di nuove, accogliendo in Cristo «tutta l’umanità e i suoi beni»
nota
Concilio Vaticano II, Lumen gentium, 13.
.
Le comunità sono nate come Chiese sorelle, con una fitta rete di rapporti reciproci. Hanno riconosciuto la presidenza della Chiesa di Roma, custode della comunione e garante della verità
nota
Cf. Sant’Ignazio di Antiochia, Lettera ai Romani, Prologo.
. Attraverso i secoli continuano a mantenere tra loro legami concreti: comune dottrina della fede, condivisione dell’eucaristia e dei sacramenti, carità scambievole, ordinata disciplina. Il primato del papa e il collegio dei vescovi uniti con lui sono segno e strumento privilegiato dell’unità di tutta la Chiesa
nota
Cf. Concilio Vaticano II, Lumen gentium, 8.
. Ma ogni singola comunità, anzi ogni singolo fedele, ha una responsabilità universale e deve «aprirsi all’universalità della Chiesa, evitando ogni forma di particolarismo, esclusivismo o sentimento di autosufficienza»
nota
Giovanni Paolo II, Redemptoris missio, 85.
.
CCC, 830-831CdA, 406
CONFRONTAVAI
Il carisma dell’autorità
[517]  In concreto alimentano la fede e la carità di tutti i credenti con il servizio della Parola e la celebrazione dei sacramenti; verificano e coordinano i vari carismi, in una disciplina ordinata, che sia segno visibile della comunione in Cristo. Fanno questo con l’autorità ricevuta «per edificare» (2Cor 13,10), cioè per radunare il popolo di Dio. Anzi, hanno avuto un carisma particolare dallo Spirito Santo, attraverso il rito sacramentale dell’ordinazione, come dice la seconda Lettera a Timòteo: «Ti ricordo di ravvivare il dono di Dio che è in te per l’imposizione delle mie mani» (2Tm 1,6)
nota
Cf. 1Tm 4,14.
.
CCC, 894-895
Le manifestazioni della collegialità
[528]  La natura collegiale dell’episcopato si manifesta concretamente nei vincoli visibili di fede, di carità, di disciplina e di corresponsabilità pastorale, in alcune istituzioni come i patriarcati o le conferenze episcopali, in alcuni avvenimenti come la concelebrazione dell’ordinazione, i sinodi e soprattutto i concili ecumenici
nota
Cf. Concilio Vaticano II, Lumen gentium, 22; 23.
.
Nei concili ecumenici il collegio dei vescovi «esercita in modo solenne la potestà sulla Chiesa universale»
nota
Codice di Diritto Canonico, 387, 1.
.
[935] Infine, il cammino spirituale per non rimanere velleitario, deve darsi un’appropriata disciplina. Contro la pigrizia e le eventuali crisi di scoraggiamento occorre seguire un programma personale di vita, realistico, commisurato alle proprie possibilità, flessibile, ma con alcuni punti fermi. Ognuno deve camminare con il suo passo, ma con perseveranza.
Disciplina interiore
[944]  Dalla preghiera riceve energia l’impegno assiduo di purificazione, 24-457.png dimensione essenziale del cammino spirituale. Nel nostro cuore si scontrano il desiderio del bene e le inclinazioni disordinate, lo Spirito di Dio e l’egoismo: «La carne infatti ha desideri contrari allo Spirito e lo Spirito ha desideri contrari alla carne; queste cose si oppongono a vicenda, sicché voi non fate quello che vorreste» (Gal 5,17). Anche dopo la remissione dei peccati rimangono l’oscurità dell’intelligenza, la debolezza della volontà, le inclinazioni ribelli alla ragione. Occorre un lungo e faticoso esercizio per acquistare equilibrio interiore e autentica libertà. In un certo senso, liberi non si nasce, si diventa.
CCC, 1762-1775CdA, 710
CONFRONTAVAI
[945] La purificazione della mente consiste nel coltivare una conoscenza oggettiva e una riflessione rigorosa, nel maturare salde convinzioni e idee guida capaci di risvegliare l’amore a Dio, nel rafforzare la volontà compiendo il bene anche con sacrificio.
CCC, 1430CCC 1809
[946]  Lucida consapevolezza e ferma volontà sono necessarie per controllare l’affettività e orientarla al bene. I sentimenti sono 24-459.pngrisonanze attive della coscienza ai rapporti vitali con se stessi, con gli altri, con la natura e con Dio. Si riducono in definitiva a una reazione positiva di simpatia nella triplice modalità dell’amore, del desiderio e della gioia, e a una reazione negativa di avversione nelle modalità dell’odio, del timore e della tristezza o della collera. Sono energie immense, non da soffocare, ma da finalizzare secondo la retta ragione, assumendole nelle varie virtù, in modo da poter compiere il bene spontaneamente. Così disciplinati, i sentimenti ci rendono agevoli le corrette relazioni interpersonali, ci consentono di valutare e decidere con saggezza, di rimanere sereni nelle contrarietà. A proposito di contrarietà, il cristiano è chiamato a spingersi molto lontano: accettare le sofferenze che capitano, anche quelle ingiuste; non tanto umiliarsi, quanto lasciarsi umiliare; guarire dai vari rancori e riconciliarsi con tutti e con tutto.
[947] La disciplina dei sentimenti si integra con la disciplina del corpo. In concreto, quest’ultima comprende i seguenti elementi: sobrietà nel cibo, nell’abbigliamento, nelle comodità, nei consumi superficiali e banali; controllo degli sguardi e delle conversazioni; rinuncia agli interessi inutili e pericolosi; dominio dell’istinto sessuale.