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CATECHISMO DEGLI ADULTI

CATECHISMO DEGLI ADULTI
INDICE TEMATICO
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Catechismo degli Adulti

Difesa 1027 , 1038 , 1040

Legittima difesa
[1027] Diversa, rispetto a quella dell’innocente, è la posizione dell’ingiusto aggressore.
Il precetto evangelico di porgere l’altra guancia non può essere interpretato come remissività verso qualsiasi attentato alla convivenza umana. Superando l’antica legge del taglione, Gesù vieta la ritorsione violenta: fa riferimento a casi concreti, allora assai frequenti, e chiede di rinunciare a vendicarsi di oltraggi, estorsioni, soprusi, seccature, cercando piuttosto di conquistare con generosa magnanimità il cuore dell’avversario
nota
Cf. Mt 5,38-42.
. Propriamente il precetto della non violenza proibisce la vendetta per il male subìto; non riguarda la legittima difesa, rivolta a impedire che il male venga commesso.
Secondo l’insegnamento tradizionale della Chiesa, la difesa da un ingiusto aggressore è lecita, a volte perfino doverosa, purché sia proporzionata ai beni minacciati e alla gravità del pericolo; anzi, in caso di rischio imminente per la vita propria o di altre persone innocenti e in assenza di una diversa via di uscita, può arrivare anche all’uccisione dell’ingiusto aggressore.
Difesa armata e suoi limiti
[1038]  Tuttavia, in caso di estrema necessità, qualora ogni altro mezzo 26-494.png si sia rivelato impraticabile, non si può negare ai popoli quel diritto alla legittima difesa che non si nega neppure ai singoli uomini
nota
Cf. Concilio Vaticano II, Gaudium et spes, 79.
. Per motivi analoghi è consentita l’ingerenza umanitaria armata da parte di un paese neutrale o di un’istanza internazionale, per mettere fine a una strage crudele tra due fazioni o due popoli in lotta. L’intervento armato dovrà in ogni caso essere proporzionato ai beni da salvaguardare e limitato agli obiettivi militari.
«La potenza bellica non rende legittimo ogni suo uso militare o politico»
nota
Concilio Vaticano II, Gaudium et spes, 79.
. Altro è servirsene per difendere giusti diritti conculcati, altro è farlo per imporre il proprio dominio. Altro è mirare ai soli bersagli militari, tollerando a malincuore eventuali danni che indirettamente possano derivarne ai civili, altro è colpire direttamente la popolazione, per scoraggiare la resistenza. La guerra totale, indiscriminata, «è delitto contro Dio e contro la stessa umanità»
nota
Concilio Vaticano II, Gaudium et spes, 80.
. Purtroppo oggi la potenza delle armi è così terribilmente distruttiva che ogni conflitto diventa facilmente guerra totale. Appare pertanto urgente promuovere nell’opinione pubblica il ricorso a forme di difesa non violenta. Ugualmente meritano sostegno le proposte tendenti a cambiare struttura e formazione dell’esercito per assimilarlo a un corpo di polizia internazionale.
CCC, 2243CCC 2266
Edificare la pace
[1040]  La pace non si riduce all’assenza di guerra. È una costruzione politica e prima ancora un fatto spirituale
nota
Cf. Concilio Vaticano II, Gaudium et spes, 82.
.
È dovere dei politici organizzare la pace: eliminare le armi di 26-495.pngdistruzione di massa e tenere a basso livello le altre, destinare le risorse risparmiate con il disarmo allo sviluppo dei popoli, sostituire sempre più la collaborazione alla concorrenza. È dovere di tutti i cittadini educare se stessi alla pace: rispettare il pluralismo politico, sociale, culturale e religioso, favorire il dialogo e la solidarietà in ambito locale e a dimensione planetaria, tenere un sobrio tenore di vita che consenta di condividere con gli altri i beni della terra. «Non è possibile che la pace sussista se non prospera prima la virtù»
nota
San Giovanni Crisostomo, Omelie sulla Lettera agli Efesini, 9, 4.
. In questo contesto risalta il significato educativo che può avere la scelta degli obiettori di coscienza di testimoniare il valore della non violenza sostituendo il servizio civile a quello militare, senza peraltro recare pregiudizio al valore e alla dignità del servizio dei militari quando operano come «servitori della sicurezza e della libertà dei loro popoli»
nota
Concilio Vaticano II, Gaudium et spes, 79.
.
Le contese tra gli uomini non cesseranno; la pace perfetta verrà al di là della storia. Il cristiano sa di non avere soluzioni definitive; ma si impegna ugualmente con totale serietà, per attuare un’anticipazione profetica della salvezza: «Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio» (Mt 5,9).
CdA, 1164-1165
CONFRONTAVAI