Educat
CATECHISMO DEGLI ADULTI

CATECHISMO DEGLI ADULTI
INDICE TEMATICO
Z



Catechismo degli Adulti

Bambini 1072 , 665 , 674-677

[1072] La famiglia cristiana evangelizza con la sua stessa esistenza; è essa stessa un vangelo vivente, una buona notizia che suscita speranza. I genitori trasmettono la fede ai figli nella semplicità e concretezza della vita quotidiana e i figli edificano i genitori. Insieme tutti i familiari testimoniano la salvezza di Cristo nei rapporti con le altre persone, a cominciare dai parenti e dai vicini. Possono inoltre partecipare a specifiche iniziative pastorali. La coppia come tale può assumere compiti nella comunità ecclesiale, in particolare di catechesi dei ragazzi e degli adulti; può partecipare ad associazioni con finalità di apostolato.
La famiglia cristiana offre a Dio il culto spirituale con la preghiera comune e l’offerta del proprio stare insieme, nella fatica e nel riposo, nella sofferenza e nella gioia. Nella casa si collocano segni religiosi, come il crocifisso e altre immagini sacre, la Bibbia e i ricordi dei sacramenti ricevuti, creando possibilmente un angolo della preghiera. Si trova il momento più adatto per pregare insieme nei giorni feriali. Si partecipa alla celebrazione eucaristica e si compie qualche gesto significativo per celebrare la festa. I genitori accompagnano i figli nel cammino dell’iniziazione cristiana, risvegliando in se stessi la grazia dei sacramenti. Inoltre possono partecipare a gruppi e movimenti di spiritualità coniugale.
La famiglia cristiana testimonia la carità con modalità proprie, quali il servizio reciproco nelle cose di ogni giorno, la cura premurosa dei membri più deboli, come gli anziani, i malati e i disabili, la pratica cordiale e generosa dell’ospitalità, l’affidamento o l’adozione di bambini senza famiglia, l’attenzione alle famiglie in difficoltà. Può inoltre partecipare ad associazioni di famiglie a scopo sociale e culturale.
[665]  Nella Chiesa delle origini
nota
Cf. At 2,38-42.
, l’aggregazione dei neòfiti si sviluppa secondo questa dinamica: ascolto di un «insegnamento iniziale su Cristo» (Eb 6,1), conversione al vangelo e a un nuovo stile di vita, battesimo e dono dello Spirito, partecipazione all’eucaristia e alla vita comunitaria, accompagnata da un insegnamento «più completo» (Eb 6,1), quasi il «nutrimento solido» (1Cor 3,2) che si prende dopo il latte dei bambini.
Nelle epoche successive, fino ad oggi, gli adulti che si fanno cristiani passano attraverso un itinerario di fede più o meno lungo, che si chiama catecumenato, e arrivano a ricevere in un’unica celebrazione il battesimo, la cresima e l’eucaristia. Le cose vanno diversamente per i bambini. In oriente ricevono i tre sacramenti insieme, poco dopo la nascita. In occidente li ricevono distanziati l’uno dall’altro, in varie età, per ragioni di ordine pastorale ed educativo; ma anche in questo caso rimane chiaro che si tratta di un solo evento complessivo di iniziazione al mistero di Cristo e della Chiesa. Sempre comunque i tre sacramenti esigono di essere integrati con un itinerario di formazione: si può battezzare un bambino solo se nel suo ambiente esiste una concreta possibilità di educazione cristiana. I doni di Dio sono gratuiti, ma devono essere accolti consapevolmente e vissuti responsabilmente.
La celebrazione
[674]  Battesimo, cresima ed eucaristia formano un’unità sacramentale 16-322.pngdinamica, e vengono celebrati in un’unica liturgia per i candidati adulti. Essa è preceduta nel tempo da altri riti: ammissione al catecumenato, elezione o iscrizione del nome, scrutini, consegne del simbolo e della preghiera del Signore, riti immediatamente preparatori, che si concludono con l’unzione mediante l’olio dei catecumeni. Dopo la celebrazione dei tre sacramenti, il cammino prosegue con il tempo della “mistagogìa”, per una più profonda comprensione del mistero celebrato
nota
Cf. Rito dell’iniziazione cristiana degli adulti, Premesse, 4-40.
.
Nel caso dei bambini, il battesimo è anticipato di alcuni anni rispetto alla confermazione e all’eucaristia. La celebrazione vera e propria del sacramento coincide ovviamente con quella degli adulti nel rito essenziale; ma se ne discosta in una parte dei riti esplicativi, che hanno la funzione di esprimere la ricchezza di significato e di grazia del sacramento
nota
Cf. Rito del battesimo dei bambini, Premesse, 15-22.
. Il segno iniziale della croce, impresso sulla fronte, esprime l’accoglienza nella comunità fondata sulla fede in Cristo crocifisso e risorto. La proclamazione della parola di Dio situa il battesimo nella storia della salvezza e provoca genitori e padrini alla risposta di fede. Un’orazione a modo di esorcismo precede l’unzione con l’olio dei catecumeni, segno della lotta vittoriosa contro il male. La benedizione dell’acqua invoca il dono dello Spirito, perché il candidato possa rinascere «da acqua e da Spirito» (Gv 3,5), ed è seguita dall’impegno di genitori e padrini a rinunciare al male e a professare la fede cristiana. Il rito essenziale consiste nell’immergere la persona nell’acqua e risollevarla tre volte oppure nel versare l’acqua sopra la testa tre volte, mentre si dice: «Io ti battezzo nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo». Il suo significato è l’inserimento in Cristo morto e risorto, con la conseguente liberazione dal peccato e partecipazione alla comunione trinitaria. La forma per immersione esprime meglio il morire e risorgere con Cristo, l’entrare con lui nelle acque della morte e l’uscire da esse, divenute feconde di nuova vita
nota
Cf. Rm 6,3-4.
. L’unzione con il crisma, olio profumato, preannuncia la cresima e significa il dono iniziale già ricevuto dello Spirito, che fa partecipare alla consacrazione profetica, regale e sacerdotale di Cristo. La consegna della veste bianca indica che il cristiano si è rivestito di Cristo
nota
Cf. Gal 3,27.
ed è risorto con lui. La consegna della candela, accesa al cero pasquale, significa che egli è illuminato dal Signore risorto.
Necessità del battesimo
[675]  Il battesimo è necessario alla salvezza: «In verità, in verità ti dico, se uno non nasce da acqua e da Spirito, non può entrare nel regno di Dio» (Gv 3,5). Chi dunque lo rifiuta colpevolmente non può salvarsi.
Per quanto riguarda coloro che non hanno avuto la grazia di conoscere il vangelo, si deve ricordare che sono stati creati anch’essi con un orientamento implicito a Gesù Cristo. Se vivono secondo i giusti dettami della propria coscienza, anche a loro è donata da Dio in Cristo la possibilità di raggiungere la salvezza in una forma di battesimo, che possiamo qualificare come battesimo di desiderio, sia pure inconsapevole.
A maggior ragione si deve pensare a un battesimo di desiderio per i catecumeni che si preparano ai sacramenti dell’iniziazione cristiana. Se poi uno di loro dovesse morire martire per Cristo, riceverebbe un battesimo di sangue, che lo assimila al Signore crocifisso e risorto e lo introduce nella gloria.
Riguardo ai bambini che muoiono prima di arrivare all’uso di ragione senza essere battezzati, la Chiesa, sicura com’è che Dio vuole la salvezza di tutti e che Cristo è morto per tutti
nota
Cf. 1Tm 2,4-6.
, confida nella loro salvezza, ma non sa in che modo possano arrivare a beneficiarne. Per questo fin dai primi tempi ha avvertito il dovere di battezzare i bambini, specie in pericolo di morte.
Dono da sviluppare
[676] I bambini vengono battezzati nella fede della Chiesa, professata dai genitori e dai padrini, che si fanno carico della loro educazione cristiana e si impegnano ad accompagnarli e sostenerli fino alla maturità, diventando per loro segno dell’amore di Dio, che ama per primo e dona gratuitamente. Sono in molti oggi a domandarsi se in questo modo non si faccia violenza alla loro personalità e non si imponga loro un peso. C’è da rispondere, al contrario, che si offre loro una nuova meravigliosa possibilità, una più autentica libertà. Dopo il dono della vita, si fa un dono ancora più grande.
[677]  Ogni comunicazione di amore inizia con un dono, ma il dono attende una risposta. Il battesimo, per non restare infruttuoso, esige una coerente risposta personale. Il rito si compie una volta per sempre e non può essere ripetuto, ma occorre tradurlo ogni giorno in esperienza vissuta
nota
Cf. Col 3,112.
: ce lo ricorda la solenne rinnovazione delle promesse battesimali nella veglia di Pasqua.
I battezzati sono idonei a ricevere i sacramenti successivi. Resi partecipi della triplice missione profetica, regale e sacerdotale di Cristo, sono deputati, ciascuno per la sua parte, ad attuare nel mondo il compito salvifico della Chiesa, nella varietà delle vocazioni e dei ministeri. La stessa vocazione di speciale consacrazione a Dio «ha le sue profonde radici nella consacrazione battesimale, e l’esprime con maggiore pienezza»
nota
Concilio Vaticano II, Perfectae caritatis, 5.
. Purtroppo per molti il battesimo rimane come sepolto sotto una coltre di cenere. Occorre farlo rivivere con una presa di coscienza personale attraverso un adeguato cammino di fede.
Quando poi ad essere battezzati sono i giovani e gli adulti, cosa che avviene sempre più spesso anche in Italia, l’impegno non è solo quello di vivere il battesimo una volta che sia stato ricevuto; prima ancora bisogna accostarsi a riceverlo con piena consapevolezza e responsabilità. Perciò occorre prepararsi con il catecumenato, tempo di discernimento, di approfondimento della mentalità di fede, di purificazione e di illuminazione.