Educat
DOCUMENTO


Ufficio Catechistico Nazionale
1979
GIOVANNI PAOLO II, Catechesi Tradendae
GIOVANNI PAOLO II
Esortazione apostolica Catechesi tradendae sulla catechesi nel nostro tempo, 16 ottobre 1979 - EV 6/1764-1939.
INTRODUZIONE

L'ultima consegna di Cristo
17641. La catechesi è stata sempre considerata dalla chiesa come uno dei suoi fondamentali doveri, poiché prima di risalire al Padre, il Signore risorto diede agli apostoli un'ultima consegna: quella di render discepole tutte le genti ed insegnar loro ad osservare tutto ciò che egli aveva prescritto. In tal modo, egli affidava loro la missione ed il potere di annunciare agli uomini ciò che essi stessi avevano udito, visto con i loro occhi, contemplato e toccato con le loro mani riguardo al Verbo della vita. Nello stesso tempo, egli affidava loro la missione ed il potere di spiegare con autorità tutto quello che aveva ad essi insegnato: le sue parole, i suoi atti, i suoi miracoli, i suoi precetti. E dava loro lo Spirito per assolvere una tale missione. 1765Ben presto fu chiamato catechesi l'insieme degli sforzi intrapresi nella chiesa per fare discepoli, per aiutare gli uomini a credere che Gesù è il Figlio di Dio, affinché, mediante la fede, essi abbiano la vita nel suo nome, per educarli ed istruirli in questa vita e costruire il corpo di Cristo. La chiesa non ha cessato di consacrare a questo scopo le sue energie.
Sollecitudine di Paolo VI
17662. I papi più recenti hanno riservato alla catechesi un posto eminente nella loro sollecitudine pastorale. Con i suoi gesti, la sua predicazione, la sua autorevole interpretazione del concilio Vaticano II - da lui considerato come il grande catechismo dei tempi moderni -, con l'intera sua vita il mio venerato predecessore Paolo VI ha servito la catechesi della chiesa in modo particolarmente esemplare. Egli ha approvato, il 18 marzo 1971, il Direttorio generale della catechesi, preparato dalla Congregazione per il clero, un direttorio che rimane quale documento fondamentale per stimolare ed orientare il rinnovamento catechetico in tutta la chiesa. Egli ha istituito, nel 1975, il Consiglio internazionale per la catechesi. Egli ha definito magistralmente il ruolo ed il significato della catechesi nella vita e nella missione della chiesa, quando si è rivolto ai partecipanti al I congresso internazionale della catechesi, il 25 settembre 1971, ed è ritornato esplicitamente su tale argomento nell'esortazione apostolica Evangelii nuntiandi. Egli ha voluto che la catechesi, specialmente quella che si rivolge ai fanciulli ed ai giovani, fosse il tema della IV assemblea generale del sinodo dei vescovi, celebrata durante il mese di ottobre del 1977, alla quale io stesso ebbi la gioia di partecipare. Un sinodo fecondo
17673. Alla fine del sinodo, i padri presentarono al papa una ricchissima documentazione comprendente i diversi interventi fatti nel corso della loro assemblea, le conclusioni dei gruppi di lavoro, il messaggio che, col suo consenso, essi avevano inviato al popolo di Dio e, soprattutto, l'ampia serie di " Proposizioni ", in cui esprimevano il loro parere su moltissimi aspetti della catechesi nell'ora presente. 1768Questo sinodo ha lavorato in un'atmosfera eccezionale di gratitudine e di speranza. Esso ha ravvisato nel rinnovamento catechetico un dono prezioso dello Spirito santo alla chiesa contemporanea, un dono al quale, dappertutto nel mondo, le comunità cristiane, ad ogni livello, rispondono con una generosità e una dedizione inventiva che suscitano ammirazione. Il discernimento necessario poteva, quindi, esercitarsi su di una realtà ben viva e trovare nel popolo di Dio una grande disponibilità alla grazia del Signore ed alle direttive del magistero.
Senso di questa esortazione 17694. E nel medesimo clima di fede e di speranza che io vi indirizzo oggi, venerabili fratelli e cari figli e figlie, questa esortazione apostolica. Di un tema estremamente vasto essa non manterrà che alcuni aspetti, più attuali e salienti, per consolidare i felici risultati del sinodo. Essa riprende, nella sostanza, le considerazioni che papa Paolo VI aveva preparato, utilizzando abbondantemente la documentazione lasciata dal sinodo. Papa Giovanni Paolo I - il cui zelo ed i cui doni di catechista hanno meravigliato tutti noi - le aveva raccolte e si apprestava a pubblicarle, quando fu improvvisamente richiamato a Dio. A noi tutti egli ha dato l'esempio di una catechesi centrata sull'essenziale e, al tempo stesso, popolare, fatta di gesti e di parole semplici, capace di toccare i cuori. Io riprendo, dunque, l'eredità di questi due pontefici per rispondere alla richiesta dei vescovi, espressamente formulata a conclusione della IV assemblea generale del sinodo ed accolta dal pontefice Paolo VI nel suo discorso di chiusura. Ciò faccio anche per assolvere uno dei compiti primari della mia funzione apostolica. La catechesi, del resto, è stata sempre una preoccupazione centrale nel mio ministero di sacerdote e di vescovo. 1770Mio ardente desiderio è che questa esortazione apostolica, diretta a tutta la chiesa, rafforzi la solidità della fede e della vita cristiana, dia nuovo vigore alle iniziative in corso, stimoli la creatività - con la necessaria vigilanza - e contribuisca a diffondere nelle comunità la gioia di portare al mondo il mistero del Cristo.