CATECHISMO CHIESA CATTOLICA
1158 L’armonia dei segni (canto, musica, parole e azioni) è qui tanto più significativa e feconda quanto più si esprime nella ricchezza culturale propria del popolo di Dio che celebra.
(93) Cf Concilio Vaticano II, Cost. Sacrosanctum Concilium, 119: AAS 56 (1964) 129-130. (94) Concilio Vaticano II, Cost. Sacrosanctum Concilium, 118: AAS 56 (1964) 129. (95) Concilio Vaticano II, Cost. Sacrosanctum Concilium, 121: AAS 56 (1964) 130. | CdA 653-662 CONFRONTAVAI CdA 972 CONFRONTAVAI |
CATECHISMO DEGLI ADULTI
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Si prega anche con il corpo
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La preghiera cristiana è un dialogo a più voci, che ha l’ultimo riferimento in Dio Padre. A questo dialogo il credente non partecipa solo con la mente, ma con tutta la persona: intelligenza, volontà, affettività, corporeità. La preghiera nasce dal cuore, ma coinvolge anche il corpo. Gesù stesso prega a voce alta
Le parole spontanee, le formule, i testi sacri hanno evidentemente un grande rilievo. Entrano nella stessa orazione mentale. Perfino nella contemplazione una parola ripetuta serve a tenere desto l’amore.
La musica e il canto fanno vibrare intensamente le segrete profondità del cuore. Per questo in connessione con la liturgia si è formato un patrimonio immenso e meraviglioso di creazioni musicali.
I gesti sono simboli di atteggiamenti spirituali. Variano da una cultura all’altra, anzi da un’assemblea all’altra. I più comuni sono: le posizioni del corpo in piedi, seduto, in ginocchio, prostrato a terra; il movimento delle mani, il cammino processionale, la danza. Devono essere fatti con dignità, espressività e devozione.
Infine svolgono una funzione simbolica i luoghi, gli edifici sacri, l’arredamento, le immagini.
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