CATECHISMO CHIESA CATTOLICA
1809 La temperanza è la virtù morale che modera l’attrattiva dei piaceri e rende capaci di equilibrio nell’uso dei beni creati. Essa assicura il dominio della volontà sugli istinti e mantiene i desideri entro i limiti dell’onestà. La persona temperante orienta al bene i propri appetiti sensibili, conserva una sana discrezione, e non segue il proprio istinto e la propria forza assecondando i desideri del proprio cuore.
(83) Cf .
« Vivere bene altro non è che amare Dio con tutto il proprio cuore, con tutta la propria anima, e con tutto il proprio agire. Gli si dà (con la temperanza) un amore totale che nessuna sventura può far vacillare (e questo mette in evidenza la fortezza), un amore che obbedisce a lui solo (e questa è la giustizia), che vigila al fine di discernere ogni cosa, nel timore di lasciarsi sorprendere dall’astuzia e dalla menzogna (e questa è la prudenza) ».
(84)
Sant’Agostino,
De moribus Ecclesiae catholicae,
1, 25, 46: CSEL 90, 51 (PL 32, 1330-1331).
Le virtù e la grazia
| CdA 827-837 CONFRONTAVAI CdA 945 CONFRONTAVAI Sir 5,237,27-31Sir 18,30Tt 2,12 |