CATECHISMO CHIESA CATTOLICA
2270 La vita umana deve essere rispettata e protetta in modo assoluto fin dal momento del concepimento. Dal primo istante della sua esistenza, l’essere umano deve vedersi riconosciuti i diritti della persona, tra i quali il diritto inviolabile di ogni essere innocente alla vita.
(181) Cf Congregazione per la Dottrina della Fede, Istr. Donum vitae, 1, 1: AAS 80 (1988) 79.
« Prima di formarti nel grembo materno, ti conoscevo, prima che tu uscissi alla luce, ti avevo consacrato » (
).
« Non ti erano nascoste le mie ossa quando venivo formato nel segreto, intessuto nelle profondità della terra » (
).
2271 Fin dal primo secolo la Chiesa ha dichiarato la malizia morale di ogni aborto provocato. Questo insegnamento non è mutato. Rimane invariabile. L’aborto diretto, cioè voluto come un fine o come un mezzo, è gravemente contrario alla legge morale:
« Non uccidere il bimbo con l’aborto, e non sopprimerlo dopo la nascita ».
(182)
Didaché
2, 2: SC 248, 148 (Funk 1, 8); cf
Lettera dello Pseudo Barnaba
19, 5: SC 172, 202 (Funk 1, 90);
Lettera a Diogneto
5, 6: SC 33, 62 (Funk 1, 398);
Tertulliano,
Apologeticum,
9, 8: CCL 1, 103 (PL 1, 371-372).
« Dio, padrone della vita, ha affidato agli uomini l’altissima missione di proteggere la vita, missione che deve essere adempiuta in modo degno dell’uomo. Perciò la vita, una volta concepita, deve essere protetta con la massima cura; e l’aborto come pure l’infanticidio sono abominevoli delitti ».
(183)
Concilio Vaticano II,
Cost. past.
Gaudium et spes
, 51: AAS 58 (1966) 1072.
| CdA 880-891 CONFRONTAVAI CdA 1025-1036 CONFRONTAVAI Ger 1,5Sal 139,15CdA 880-891 CONFRONTAVAI CdA 1025-1036 CONFRONTAVAI |
CATECHISMO DEGLI ADULTI
880 - 891
Valore perenne del decalogo
[880]
I dieci comandamenti sono le «dieci parole» (Es 34,28) che il Signore ha donato perché il suo popolo viva
| CCC, 2064-2069CdA, 805 CONFRONTAVAI |
Primo comandamento
[881]
Il primo comandamento “Non avrai altro dio fuori di me” esige l’adorazione esclusiva dell’unico vero Dio. Risultano in contrasto con esso l’ateismo, l’agnosticismo, l’indifferenza religiosa, l’idolatria, il satanismo, la superstizione. Quest’ultima assume forme diversissime: si va dall’efficacia quasi magica attribuita a oggetti sacri e a formule e riti eseguiti con scrupolosa esattezza, alle vane osservanze dei segni di fortuna e sfortuna, agli oroscopi, allo spiritismo, alla magia vera e propria, da non confondere con l’uso onesto di eventuali energie parapsichiche. La superstizione a volte è un disordine grave a volte leggero, ma è sempre contraria alla fede e alla sana ragione. Le vie oneste per realizzare i nostri desideri sono quelle che Dio ci ha dato: le risorse naturali della scienza e della tecnica, la risorsa soprannaturale della preghiera. Ricorrere alle forze occulte o pretendere di catturare automaticamente a proprio vantaggio la potenza divina significa ricadere nell’antica tentazione di essere come Dio, cedere alla sete di potere ad ogni costo, in radicale antitesi con l’umile e fiducioso abbandono del credente alla volontà del Padre.
| CCC, 2110-2128CdA, 384 CONFRONTAVAI CdA 955-1013 CONFRONTAVAI |
Secondo comandamento
[882]
Il secondo comandamento “Non nominare il nome di Dio invano” prescrive il rispetto del nome santo di Dio e il silenzio adorante davanti al mistero. Contraddicono questo atteggiamento: la bestemmia, che è abuso della parola con un oltraggio diretto; il sacrilegio, con cui si trattano indegnamente persone, luoghi e oggetti sacri; la simonia, con cui si scambiano beni spirituali con danaro e vantaggi materiali; il giuramento falso, che fa di Dio il garante di una menzogna; il mancato adempimento di un voto, con cui ci si è obbligati davanti a Dio a fare un’opera possibile e migliore del suo contrario; ogni discorso presuntuoso su Dio.
| CCC, 2142-2155 |
Terzo comandamento
[883]
Il terzo comandamento “Ricordati di santificare le feste”
| CCC, 2168-2188CdA, 658 CONFRONTAVAI CdA 1118 CONFRONTAVAI |
Quarto comandamento
[884]
Il quarto comandamento “Onora tuo padre e tua madre”, in stretto collegamento con l’amore di Dio espresso nei primi tre precetti, indica l’ordine della carità verso il prossimo. Chiede in primo luogo di amare e onorare i genitori, ai quali dobbiamo la vita e per lo più la stessa trasmissione della fede cristiana. Implicitamente riguarda anche la relazione parentale più ampia, la relazione educativa e in un certo senso una corretta e rispettosa relazione sociale con le persone che, per il nostro bene, esercitano un particolare compito di guida. D’altra parte il comandamento sottintende i doveri e le responsabilità di queste persone.
| CCC, 2197-2246CdA, 1064 CONFRONTAVAI CdA 1066-1074 CONFRONTAVAI |
Quinto comandamento
[885]
Il quinto comandamento “Non uccidere” prescrive con forza il rispetto della vita, che è sacra e viene da Dio: solo Dio è il Signore della vita, dal suo inizio al suo termine. Il comandamento vieta le azioni contrarie alla vita, alla salute e all’integrità, propria e altrui. Proibisce dunque il suicidio, l’omicidio, l’aborto, l’eutanasia, ogni forma di violenza che non sia per legittima difesa. Comanda di promuovere la pace e di evitare la guerra.
| CCC, 2258-2317CdA, 1015-1040 CONFRONTAVAI |
Sesto comandamento
[886]
Il sesto comandamento “Non commettere atti impuri”, alla luce del progetto di Dio e nella prospettiva della sua chiamata all’amore e alla comunione, afferma l’autentico valore della sessualità, tutela la fedeltà coniugale ed educa alla castità in ogni stato di vita. Proibisce di conseguenza quanto la offende e non la rispetta nel comportamento personale e di coppia: masturbazione, atti di omosessualità, fornicazione, prostituzione, stupro, incesto, contraccezione, adulterio, divorzio, poligamia, libere unioni, ogni attuazione della sessualità genitale fuori del matrimonio.
| CCC, 2331-2391CdA, 1042-1084 CONFRONTAVAI |
Settimo comandamento
[887]
Il settimo comandamento “Non rubare” educa al corretto uso delle cose materiali nella relazione con gli altri, alla luce del primato di Dio e della carità fraterna. Proibisce di offendere il prossimo usurpando o danneggiando i suoi beni. Prescrive l’osservanza della giustizia, esigendo che si rispettino sia l’universale destinazione dei beni sia il diritto alla proprietà privata. Promuove la solidarietà tra le persone e tra i popoli, con una speciale attenzione ai poveri, nel rispetto dell’integrità del creato.
| CCC, 2401-2449CdA, 1112-1143 CONFRONTAVAI |
Ottavo comandamento
[888]
L’ottavo comandamento “Non dire falsa testimonianza” chiama al servizio della verità. Proibisce, quindi, di tradirla nella relazione con gli altri, attraverso la menzogna, l’inganno, la calunnia, la maldicenza, la diffusione dell’errore, la violazione del segreto, l’uso distorto dei mezzi di comunicazione sociale. Le offese alla verità, con parole e azioni, denotano una mancanza di rettitudine morale e comportano una infedeltà all’alleanza con Dio, che è Verità.
| CCC, 2464-2503CdA, 1144-1166 CONFRONTAVAI |
Nono comandamento
| CCC, 2514-2527CdA, 1042-1084 CONFRONTAVAI |
Decimo comandamento
| CCC, 2534-2550CdA, 1112-1143 CONFRONTAVAI |