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CONFRONTA I TESTI DEI CATECHISMI

CATECHISMO DEGLI ADULTI

Serietà dell’impegno
[1181]  La salvezza nella storia e oltre la storia fonda l’originalità 31-570.png dell’atteggiamento cristiano nei riguardi delle realtà terrene.
Innanzitutto si tratta di impegno serio. L’apostolo Paolo non approva che si trascurino le attività ordinarie, neppure quando immagina che la parusia del Signore sia imminente. Anzi, ne trae motivo per esortare ad essere più che mai operosi nel bene.
I cristiani dei primi secoli sono fieri di essere presenti in tutti gli ambienti della società, con uno stile di vita peraltro assai diverso rispetto ai pagani: «Vivono nella carne, ma non secondo la carne; dimorano sulla terra, ma sono cittadini del cielo»
nota
Cf. Lettera a Diogneto, 5, 9.
. La spiritualità della “fuga dal mondo” viene introdotta solo con la teologia di Origene e con il monachesimo. In ogni caso non implica indifferenza o disprezzo totale.
Il concilio Vaticano II raccomanda di non sottovalutare i doveri terreni perché la fede «obbliga ancor di più a compierli, secondo la vocazione di ciascuno» e obbliga a compierli con coerenza: «Il cristiano che trascura i suoi impegni temporali, trascura i suoi doveri verso il prossimo, anzi verso Dio stesso, e mette in pericolo la propria salvezza eterna»
nota
Concilio Vaticano II,Gaudium et spes, 43.
.
Rispetto al non credente, il credente ha motivi più forti per impegnarsi. Non lavora per un’idea astratta, come la giustizia o il progresso, ma per Gesù Cristo, per essere insieme a lui operatore di liberazione e di salvezza per tutti. Lavora con la certezza che incontrare gli altri è già incontrare il Signore che viene
nota
Cf. Mt 25,4045.
, amarli è già passare dalla morte alla vita
nota
Cf. 1Gv 3,14.
, perdere la propria vita è in realtà acquistarla
nota
Cf. Lc 9,24.
.
L’impegno deve mirare a inserire nel tessuto delle relazioni umane un dinamismo orientato alla meta definitiva. In altre parole si tratta di affermare la centralità della persona, la libertà e la solidarietà, salvaguardando nello stesso tempo la legittima autonomia delle realtà terrene.
CdA, 841-842
CONFRONTAVAI
CdA 953
CONFRONTAVAI
CATECHISMO DEGLI ADULTI
841 - 842

Dialogo costante con Dio
[841]  Dio «è tutto amore; con tutto se stesso ama e vuole essere amato; perciò vorrebbe che i suoi figli fossero interamente trasformati in lui per amore»
nota
Beata Angela da Foligno, Il libro, Istruzioni, 34, 7-8.
. La santità consiste nella carità e la carità, 21-414.pngnel dialogo con Dio, può assumere e valorizzare qualsiasi realtà. Per questo è una possibilità reale e un appello per tutti. Non occorrono esperienze straordinarie di conoscenza, di contemplazione, di ascesi e di fuga dal mondo. Basta la vita ordinaria: preghiera, relazioni familiari e sociali, lavoro, riposo, sofferenza, apostolato. Dio ci chiama in ogni cosa, continuamente. È presente come creatore che comunica l’essere e la vita, come salvatore e Padre che tutto fa cooperare per il bene dei suoi figli
nota
Cf. Rm 8,28.
. Tutto è voluto o almeno permesso da lui. Ogni persona, cosa o avvenimento è una sua parola, un dono e un compito. Da parte nostra dobbiamo rispondere a Dio in ogni situazione: cercare sempre la sua volontà rivolgendo spesso a lui anche un’attenzione consapevole; accettare, come una possibilità di bene che viene offerta, se stessi, la propria storia, gli altri, le realtà della natura, gli eventi piccoli o grandi, favorevoli o tristi; fare il bene «con cura, spesso e con prontezza», non come coloro che «mangiano senza gusto, dormono senza riposare, ridono senza gioia, si trascinano invece di camminare»
nota
San Francesco di Sales, Introduzione alla vita devota, 1, 1, 7.
.
La vita intera diventa dialogo con Dio, preghiera diffusa, atto di amore continuato. Ogni esperienza diventa cooperazione al suo regno; si unifica e si integra in un solo progetto. Le energie dell’intelligenza, della volontà, dell’affettività, della corporeità si orientano sempre di più a lui. Si realizza un’esperienza di Dio incarnata nella storia, una comunione sempre più perfetta.
CdA, 951
CONFRONTAVAI
CdA 987-989
CONFRONTAVAI
Santi e santificatori
[842]  L’uomo nuovo, che cresce nella santità, è anche santificatore. Amando gli altri in Dio e con il suo stesso amore, edifica la comunità cristiana, promuove una convivenza civile giusta e pacifica, con un tenore di vita più umano
nota
Cf. Concilio Vaticano II, Lumen gentium, 40.
.
Purtroppo per molti la religione resta confinata sullo sfondo. La vita 21-415.pngquotidiana segue la logica del piacere e dell’interesse immediato. Si fa riferimento a Dio solo in alcuni momenti marginali, specialmente nelle difficoltà. Molti considerano la spiritualità un lusso, utile al più per chi ne sente il bisogno. Non mancano però tendenze contrastanti: fioriscono numerosi movimenti di spiritualità; è avvertita largamente un’esigenza di interiorità.
L’esperienza religiosa, se è autentica, fa sentire il suo benefico influsso in ogni ambito. L’interiorità si incarna; la presenza nel mondo si spiritualizza. La vocazione alla santità si esprime in molte vocazioni particolari; è una possibilità reale offerta a tutti, perché ogni realtà sia liberata e ricondotta a Dio.