Educat
CONFRONTA I TESTI DEI CATECHISMI

CATECHISMO DEGLI ADULTI

[828]  Riceviamo innanzitutto un nuovo modo di essere, per cui 21-409.pngdiventiamo «partecipi della natura divina» (2Pt 1,4), siamo «chiamati figli di Dio, e lo siamo realmente!» (1Gv 3,1). Questa radicale elevazione alla vita divina si chiama tradizionalmente “grazia santificante”
nota
Cf. Concilio di Trento, Sess. VI, Decr. Sulla giustificazione, 7; Can. 11 - DS 1529-1530; 1561.
. Così la parola “grazia”, già impiegata per indicare l’amore gratuito e misericordioso di Dio, il dono dello Spirito Santo, le sue mozioni sull’agire umano, acquista un quarto significato teologico: la vita divina diventata nostra, la bellezza spirituale che ci è data per essere degni di stare al cospetto di Dio, in una relazione senza paragone più perfetta e intima di quella creaturale.
CdA, 341
CONFRONTAVAI
CdA 354-355
CONFRONTAVAI
CdA 743
CONFRONTAVAI
CdA 812
CONFRONTAVAI
CATECHISMO DEGLI ADULTI
743

Lo Spirito dell’unità
[743]  Il vincolo, con cui il Signore incorpora a sé i credenti, è lo Spirito Santo. Ecco a riguardo tre formule assai incisive. La prima è di san Paolo: siamo stati immersi in «un solo Spirito» per essere inseriti in «un solo corpo» (1Cor 12,13). La seconda è di sant’Ireneo: «Come dalla farina non si può fare, senz’acqua, un solo pane, così noi, che siamo molti, non potevamo diventare uno in Cristo Gesù, senza l’acqua che viene dal cielo»
nota
Sant’Ireneo di Lione, Contro le eresie, 3, 17, 2.
. La terza è del concilio Vaticano II: «Comunicando il suo Spirito», il Figlio di Dio «costituisce i suoi fratelli misticamente suo corpo»
nota
Concilio Vaticano II, Lumen gentium, 7.
.
Il corpo ecclesiale di Cristo è dunque animato dallo Spirito Santo: «unico e identico nel capo e nelle membra, egli dà a tutto il corpo vita, unità e moto»
nota
Concilio Vaticano II, Lumen gentium, 7.
, un po’ come fa l’anima nel corpo umano individuale. Quando ci comportiamo da veri seguaci di Cristo, lo Spirito ama, prega e opera insieme a noi. Egli è il “paraclito”, l’amico accanto a noi, o meglio dentro di noi, perché «inabita nella Chiesa e nei cuori dei fedeli come in un tempio»
nota
Concilio Vaticano II, Lumen gentium, 4.
.
CdA, 338
CONFRONTAVAI