CATECHISMO DEGLI ADULTI
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Riceviamo innanzitutto un nuovo modo di essere, per cui diventiamo «partecipi della natura divina» (2Pt 1,4), siamo «chiamati figli di Dio, e lo siamo realmente!» (1Gv 3,1). Questa radicale elevazione alla vita divina si chiama tradizionalmente “grazia santificante”
Cf. Concilio di Trento, Sess. VI, Decr. Sulla giustificazione, 7; Can. 11 - DS 1529-1530; 1561. | CdA, 341 CONFRONTAVAI CdA 354-355 CONFRONTAVAI CdA 743 CONFRONTAVAI CdA 812 CONFRONTAVAI |
CATECHISMO DEGLI ADULTI
743
Lo Spirito dell’unità
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Il vincolo, con cui il Signore incorpora a sé i credenti, è lo Spirito Santo. Ecco a riguardo tre formule assai incisive. La prima è di san Paolo: siamo stati immersi in «un solo Spirito» per essere inseriti in «un solo corpo» (1Cor 12,13). La seconda è di sant’Ireneo: «Come dalla farina non si può fare, senz’acqua, un solo pane, così noi, che siamo molti, non potevamo diventare uno in Cristo Gesù, senza l’acqua che viene dal cielo»
Sant’Ireneo di Lione, Contro le eresie, 3, 17, 2. Concilio Vaticano II, Lumen gentium, 7.
Il corpo ecclesiale di Cristo è dunque animato dallo Spirito Santo: «unico e identico nel capo e nelle membra, egli dà a tutto il corpo vita, unità e moto»
Concilio Vaticano II, Lumen gentium, 7. Concilio Vaticano II, Lumen gentium, 4. | CdA, 338 CONFRONTAVAI |