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CONFRONTA I TESTI DEI CATECHISMI

CATECHISMO DEGLI ADULTI

Spiritualità caratteristica
[520]  L’ordinazione sacramentale, mentre costituisce i pastori 12-252.pngrappresentanti di Cristo e della Chiesa, li abilita e li impegna ad assumere uno stile di vita conforme a quello del primo Pastore. Per essere segno vivo e trasparente di lui, devono condividere la sua carità, fino a dare la vita per le pecore. Per farsi «modelli del gregge» (1Pt 5,3) e per guidarlo alla santità, è necessario che siano uomini spirituali e comunichino ai fratelli anche un’esperienza personale di Dio. Ai suoi principali collaboratori, inviati a proclamare e instaurare il regno di Dio, Gesù ha chiesto di seguirlo da vicino, liberi dai legami affettivi e dagli interessi, contenti solo del necessario, generosi nel servizio.
I ministri ordinati sono chiamati a vivere la radicalità evangelica con motivazioni diverse rispetto alle persone di vita consacrata, non propriamente per essere segno dell’uomo nuovo escatologico, ma per rappresentare al vivo Cristo pastore che dà se stesso per il suo gregge
nota
Cf. Giovanni Paolo II, Pastores dabo vobis, 25.
. Intercessori con Cristo presso il Padre a favore della comunità, guide spirituali e pastorali dei fedeli in nome di Cristo, devono immergersi nella contemplazione del mistero ed esercitare il loro servizio con zelo appassionato e paziente, con stile di comunione e missionario
nota
Cf. Concilio Vaticano II, Lumen gentium, 41.
.
CCC, 896CCC 1550CdA, 721
CONFRONTAVAI
CATECHISMO DEGLI ADULTI
721

La carità pastorale
[721]  A prescindere dalla loro santità personale, i ministri ordinati rimangono rappresentanti di Cristo e agiscono validamente in suo nome a favore dei credenti, in virtù del carattere, segno della fedeltà di Dio alla sua Chiesa. Tuttavia lo Spirito Santo, ricevuto nel sacramento, mira a coinvolgere tutta la loro personalità, perché Cristo pastore e sposo della Chiesa si manifesti in essi nel modo più vivo e completo. In vario grado vale per tutti i ministri ordinati quello che Giovanni Paolo II afferma del sacerdote: «È chiamato ad essere immagine viva di Gesù Cristo sposo della Chiesa», «a rivivere l’amore di Cristo sposo nei riguardi della Chiesa sposa», e perciò ad «amare la gente con cuore nuovo, grande e puro, con autentico distacco da sé, con dedizione piena, continua e fedele»
nota
Giovanni Paolo II, Pastores dabo vobis, 22.
.
Il Signore comunica ai suoi ministri la carità pastorale
nota
Cf. Concilio Vaticano II, Presbyterorum ordinis, 14.
, perché si uniscano a lui, morto e risorto, nel donarsi a vantaggio del gregge loro affidato, come l’apostolo Paolo: «Sono lieto delle sofferenze che sopporto per voi e completo nella mia carne quello che manca ai patimenti di Cristo, a favore del suo corpo che è la Chiesa. Di essa sono diventato ministro, secondo la missione affidatami da Dio... Per questo mi affatico e lotto, con la forza che viene da lui e che agisce in me con potenza» (Col 1,24-2529).