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CONFRONTA I TESTI DEI CATECHISMI

CATECHISMO DEGLI ADULTI

Festa del Regno che viene
[228]  Al sopraggiungere della pasqua ebraica, Gesù si mette a mensa con i Dodici
nota
Cf. Mc 14,17.
, che rappresentano l’Israele degli ultimi tempi, e durante il banchetto manifesta il suo atteggiamento davanti alla morte imminente.
CdA, 198
CONFRONTAVAI
CdA 685
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CATECHISMO DEGLI ADULTI
685

Origine e sviluppo storico
[685]  Il convito eucaristico è prefigurato nei banchetti di Gesù con i peccatori e gli amici durante la vita pubblica, è istituito nell’ultima cena con i Dodici, è confermato nella gioia degli incontri a mensa dopo la risurrezione. Dalla Chiesa delle origini è celebrato come cena del Signore risorto e come «frazione del pane», segno efficace di comunione fraterna nel suo nome.
Presto il rito acquista una dinamica molto precisa, con una proclamazione della Parola e una liturgia eucaristica strettamente connesse tra loro. Gesù stesso nell’incontro con i discepoli di Emmaus prima spiega le Scritture, poi si mette a tavola e, pronunciando la benedizione, prende il pane, lo spezza e lo distribuisce. A Tròade, Paolo prima parla a lungo e poi spezza il pane con l’assemblea dei fedeli
nota
Cf. At 20,7-12.
. Nel II secolo il racconto del martire Giustino ribadisce lo stretto collegamento tra Parola ed eucaristia e presenta uno svolgimento che coincide sostanzialmente con la Messa dei nostri giorni: riunione dell’assemblea, letture, omelia, preghiera dei fedeli, presentazione del pane e del vino, azione di grazie consacratoria, comunione eucaristica: «Nel giorno chiamato del sole, tanto quelli che abitano in città come quelli che abitano in campagna si adunano nello stesso luogo, e si fa la lettura delle memorie degli apostoli e degli scritti dei profeti, sin che il tempo lo permette. Quando il lettore ha terminato, colui che presiede tiene un discorso, per ammonire ed esortare all’imitazione di questi buoni esempi. Poi tutti insieme ci leviamo e innalziamo preghiere; quindi, cessate le preci, si reca pane e vino e acqua; e il capo della comunità eleva preghiere e ringraziamenti con tutte le sue forze e il popolo acclama, dicendo: Amen. Quindi si fa la distribuzione e la spartizione a ciascuno degli alimenti consacrati e se ne manda, per mezzo dei diaconi, anche ai non presenti»
nota
San Giustino, Prima apologia, 67, 3-5.
.
CdA, 228-231
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