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CONFRONTA I TESTI DEI CATECHISMI

CATECHISMO DEGLI ADULTI

Struttura della Messa
[687]  La celebrazione si articola in due parti: liturgia della Parola e liturgia eucaristica. Sono due modalità eminenti della presenza di Cristo, mensa della parola di Dio e mensa del corpo di Cristo da cui i fedeli ricevono alimento per la loro vita cristiana
nota
Cf. Messale Romano, Principi e norme, 8.
. Esse formano un solo atto di culto e i fedeli devono essere esortati a parteciparvi integralmente
nota
Cf. Concilio Vaticano II, Sacrosanctum concilium, 56.
.
Come gli amici ravvivano la loro amicizia con la conversazione e 16-328.pngcon il mettersi a tavola insieme, così Dio rinnova l’alleanza con il suo popolo rivolgendogli la parola e ammettendolo a un convito sacrificale. La parola di Dio, proclamata e spiegata, delinea il mistero della salvezza, incentrato in Cristo, davanti allo sguardo della fede; l’eucaristia attrae e conforma ad esso con la forza dell’amore redentore. L’assemblea ascolta in riverente silenzio; medita e interpreta la propria storia alla luce della Parola; risponde con le acclamazioni, i canti, la professione di fede, la preghiera universale dei fedeli. Così si dispone a inserire se stessa, insieme con tutta la storia e la creazione, nel sacrificio pasquale di Cristo.
L’inserimento dell’uomo e del suo mondo nel dono di sé che il Cristo fa al Padre viene suggerito già dal primo rito della liturgia eucaristica: la presentazione del pane e del vino «frutto della terra e del lavoro dell’uomo»
nota
Messale Romano, Rito della Messa con il popolo, Liturgia eucaristica.
. Si compie però nella preghiera eucaristica e nella comunione sacramentale, che sono i riti essenziali.
CdA, 612
CONFRONTAVAI
CdA 628-629
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CATECHISMO DEGLI ADULTI
612

Rivelazione attualizzata
[612]  Il cristianesimo non è la religione di un libro, per quanto sacro possa essere, ma la religione «della Parola incarnata e vivente»
nota
San Bernardo di Chiaravalle, Lodi alla Beata Vergine Maria che riceve l’annunzio, 4, 11.
.
Nella Chiesa «Dio parla al suo popolo e Cristo annunzia ancora il vangelo»
nota
Concilio Vaticano II, Sacrosanctum concilium, 33.
. Lo fa attualizzando incessantemente la rivelazione compiuta «una volta per sempre» e consegnata alla Sacra Scrittura e alla Tradizione della fede
nota
Concilio Vaticano II, Dei Verbum, 7.
. Quando nella Chiesa sotto la guida dei pastori si legge e si interpreta correttamente la Sacra Scrittura, il Cristo risorto rivolge ancora la sua parola agli uomini, una parola viva, come risuscitata dal libro, carica della forza dello Spirito Santo
nota
Cf. Concilio Vaticano II, Sacrosanctum concilium, 7.
. Non insegna solo una dottrina, ma realizza un incontro e un evento di grazia: suscita la fede; rigenera chi ascolta
nota
Cf. 1Pt 1,23.
e lo fa passare «dalla morte alla vita» (Gv 5,24); raduna il popolo di Dio e lo conduce per le sue vie
nota
Cf. Concilio Vaticano II, Presbyterorum ordinis, 4.
.
CCC, 79CCC 108CCC 1084CdA, 58
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