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CONFRONTA I TESTI DEI CATECHISMI

CATECHISMO DEGLI ADULTI

Cristianesimo e reincarnazione
[1202]  La vita terrena è breve e preziosa. Ci è concessa per maturare la scelta di Dio, una scelta definitiva, irreversibile. Si vive e si muore una sola volta
nota
Cf. Eb 9,27.
e si decide un destino eterno. La reincarnazione, intesa come ripetizione e rimessa in questione dell’esistenza, è inconciliabile col cristianesimo; possono essere accettate solo le attese di sopravvivenza e di purificazione in essa contenute. Ma è la grazia di Dio che ci purifica, senza necessità di ricominciare da capo.
L’uomo, consapevole dei suoi difetti, può morire ugualmente 32-581.pngsereno, confidando che Dio lo purificherà e lo porterà a perfezione in Cristo.
Purtroppo l’idea della reincarnazione seduce molti. In occidente essa si presenta come possibilità di progresso spirituale indefinito, mettendo a frutto le esperienze fatte in precedenti esistenze. Questa interpretazione contraddice la dottrina orientale originaria, che considera il ciclo delle rinascite un male, una dura necessità da cui liberarsi. D’altra parte essa appare senza fondamento. Dove sono i ricordi delle precedenti esistenze? Dove sono le esperienze acquisite? Come possiamo servircene, se neppure le ricordiamo?
CdA, 588
CONFRONTAVAI
CdA 592
CONFRONTAVAI
CdA 595
CONFRONTAVAI
CATECHISMO DEGLI ADULTI
592

[592] La dottrina più antica e più vicina al pensiero del fondatore afferma anzitutto che l’esistenza umana e ogni altra realtà, tutto è dolore, precarietà, insoddisfazione, vuoto. L’origine del dolore è la “sete” di vivere e di godere, il desiderio avido e appassionato, che condanna l’uomo al ciclo delle rinascite. Per liberarsi dal dolore e uscire dal vano divenire, occorre sopprimere il desiderio e annullare il proprio io illusorio. Si esce così dal mondo dei fenomeni e, come una goccia si perde nel mare, si entra nell’aldilà ineffabile, nel Vuoto che è pienezza, nell’Assenza che è pace definitiva, nel nirvana.