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CONFRONTA I TESTI DEI CATECHISMI

CATECHISMO CHIESA CATTOLICA

  851 Il motivo della missione. Da sempre la Chiesa ha tratto l’obbligo e la forza del suo slancio missionario dall’amore di Dio per tutti gli uomini: « poiché l’amore di Cristo ci spinge... » ().
nota
(346) Cf Concilio Vaticano II, Decr. Apostolicam actuositatem, 6: AAS 58 (1966) 842-843; Giovanni Paolo II, Lett. enc. Redemptoris missio, 11: AAS 83 (1991) 259-260.
Infatti Dio « vuole che tutti gli uomini siano salvati e arrivino alla conoscenza della verità » (). Dio vuole la salvezza di tutti attraverso la conoscenza della verità. La salvezza si trova nella verità. Coloro che obbediscono alla mozione dello Spirito di verità sono già sul cammino della salvezza; ma la Chiesa, alla quale questa verità è stata affidata, deve andare incontro al loro desiderio offrendola loro. Proprio perché crede al disegno universale di salvezza, la Chiesa deve essere missionaria.
CdA 559-572
CONFRONTAVAI
CdA 574
CONFRONTAVAI
2Cor 5,141Tm 2,4
CATECHISMO DEGLI ADULTI
574

Il motivo fondamentale
[574] La sua urgenza deriva dalla sua finalità: rendere visibilmente presente in un ambiente umano il mistero della Chiesa, germe e strumento di salvezza, portando il vangelo e fondando Chiese particolari.
«Dire che tutta la Chiesa è missionaria non esclude che esista una specifica missione per i non cristiani»; analogamente «dire che tutti i cattolici debbono essere missionari non esclude, anzi richiede che ci siano missionari per i non cristiani e a vita per vocazione specifica»
nota
Giovanni Paolo II, Redemptoris missio, 32.
. «Si tratta di una vocazione speciale, modellata su quella degli apostoli», che impegna per sempre tutta la persona «per il servizio dell’evangelizzazione»
nota
Giovanni Paolo II, Redemptoris missio, 65.
. Sebbene siano preziose anche altre figure missionarie, questi uomini e donne, totalmente consacrati e disposti ad andare dovunque per la causa del regno di Dio, costituiscono il perno dell’attività missionaria. La sollecitudine per queste vocazioni deve coinvolgere tutto il popolo cristiano, così come devono coinvolgerlo altre forme di cooperazione missionaria. La carità non ha confini. Ogni cristiano autentico si sente corresponsabile dell’attività missionaria nel mondo e vi partecipa secondo le sue possibilità: «Prega per le missioni e per le vocazioni missionarie, aiuta i missionari, ne segue l’attività con interesse e, quando ritornano, li accoglie con quella gioia con cui le prime comunità cristiane ascoltavano dagli apostoli le meraviglie che Dio aveva operato mediante la loro predicazione»
nota
Giovanni Paolo II, Redemptoris missio, 77.
.
Ma perché si deve fare attività missionaria verso i non cristiani? Non possono salvarsi anche seguendo un’altra religione? Non bisogna rispettare la loro coscienza e la loro identità storica? Sono domande che molti oggi pongono.
CCC, 851