CATECHISMO CHIESA CATTOLICA
856
L’attività missionaria implica un dialogo rispettoso con coloro che non accettano ancora il Vangelo.
(363) Cf
Giovanni Paolo II,
Lett. enc.
Redemptoris missio
, 55: AAS 83 (1991) 302-304.
(364)
Concilio Vaticano II,
Decr.
Ad gentes
, 9: AAS 58 (1966) 958.
(365)
Concilio Vaticano II,
Decr.
Ad gentes
, 9: AAS 58 (1966) 958.
| CdA 565-580 CONFRONTAVAI |
CATECHISMO DEGLI ADULTI
565 - 580
Comunione missionaria
[565] La dimensione missionaria appartiene all’identità stessa della Chiesa e del cristiano. Ma qual è il senso della missione?
Israele aveva il compito di rivelare nella storia la santità e la presenza salvifica di Dio. La comunità dei discepoli di Gesù ha il compito di annunciare e rendere in qualche modo visibile il regno di Dio, vivendo la nuova giustizia della carità, delineata nel discorso della montagna. È chiamata ad essere unita nell’amore fraterno, «perché il mondo creda» (Gv 17,21): la comunione concretamente sperimentata sarà segno trasparente di Dio e con il suo fascino attirerà gli uomini a lui
La Chiesa «riceve la missione di annunciare il regno di Dio e di Cristo e di instaurarlo fra tutte le genti; di questo regno essa costituisce sulla terra il germe e l’inizio»
Concilio Vaticano II, Lumen gentium, 5. |
La via dell’annuncio
[571]
La presenza operosa non basta. La testimonianza cristiana include la professione pubblica della fede
Cf. Concilio Vaticano II, Lumen gentium,11. Cf. Concilio Vaticano II, Apostolicam actuositatem, 6. L’annuncio deve essere coraggioso e franco, ma anche umile: la verità, che abbiamo ricevuto in dono, non è un vanto per noi; è una responsabilità. L’amore per gli interlocutori esige che si rispetti la loro libertà e si tenga conto della loro situazione esistenziale, sociale e culturale, del loro linguaggio, delle loro aspirazioni, dei loro valori etici e religiosi.
Intercessione, testimonianza e annuncio sono le vie della missione, per le quali devono incamminarsi i singoli cristiani, le famiglie e le comunità. Un radicale cambiamento di mentalità e una profonda revisione pastorale occorrono oggi per dare slancio alla missione universale.
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Il motivo fondamentale
[574] La sua urgenza deriva dalla sua finalità: rendere visibilmente presente in un ambiente umano il mistero della Chiesa, germe e strumento di salvezza, portando il vangelo e fondando Chiese particolari.
«Dire che tutta la Chiesa è missionaria non esclude che esista una specifica missione per i non cristiani»; analogamente «dire che tutti i cattolici debbono essere missionari non esclude, anzi richiede che ci siano missionari per i non cristiani e a vita per vocazione specifica»
Giovanni Paolo II, Redemptoris missio, 32. Giovanni Paolo II, Redemptoris missio, 65. Giovanni Paolo II, Redemptoris missio, 77. Ma perché si deve fare attività missionaria verso i non cristiani? Non possono salvarsi anche seguendo un’altra religione? Non bisogna rispettare la loro coscienza e la loro identità storica? Sono domande che molti oggi pongono.
| CCC, 851 |
La salvezza dei non cristiani
[575]
Dio «vuole che tutti gli uomini siano salvati» per mezzo di un solo «mediatore..., l’uomo Cristo Gesù, che ha dato se stesso in riscatto per tutti» (1Tm 2,4-6). A lui con il dono dello Spirito Santo associa la Chiesa «come strumento di redenzione per tutti»
Concilio Vaticano II, Lumen gentium, 9. Giovanni Paolo II, Redemptoris missio, 18. Giovanni Paolo II, Redemptoris missio, 10.
Tutti gli uomini dunque con modalità diverse entrano in rapporto con la Chiesa: i cattolici sono «pienamente incorporati», mentre i catecumeni sono congiunti dal «desiderio esplicito»
Concilio Vaticano II, Lumen gentium, 14. Cf. Concilio Vaticano II, Lumen gentium, 15. Cf. Concilio Vaticano II, Lumen gentium, 16. San Cipriano di Cartagine, Lettere, 73, 21, 2. Cf. Origene, Omelie su Giosuè, 3, 5. Cf. Concilio Vaticano II, Lumen gentium, 14; Id., Ad gentes, 7. | CdA, 24 CONFRONTAVAI CdA 42 CONFRONTAVAI CdA 401 CONFRONTAVAI CdA 582 CONFRONTAVAI CdA 585 CONFRONTAVAI |
Il cristianesimo compimento delle religioni
[576]
Verso Cristo e la sua Chiesa convergono le religioni del mondo, frutto di una ricerca millenaria, che procede «a tentoni» (At 17,27), ma è sostenuta da Dio stesso. Non sono vie di salvezza indipendenti, perché l’unica via è Cristo mediante la Chiesa; ma predispongono ad accogliere la pienezza di Cristo. Insieme a errori e deviazioni, contengono preziose verità, come germi del Verbo divino pronti a ulteriori sviluppi. Le stesse forme di umanesimo non credente presentano valori, che sono «come un dono concesso da colui che illumina ogni uomo, perché abbia finalmente la vita»
Concilio Vaticano II, Lumen gentium, 16. Concilio Vaticano II, Lumen gentium, 17; cf. Id., Ad gentes, 9. Concilio Vaticano II, Nostra aetate, 2. Cf. Giovanni Paolo II, Redemptoris missio, 24. | CCC, 842-845 |
Proposta, non imposizione
[577]
La Chiesa, da parte sua, abbraccia come Cristo tutti gli uomini, compresi i suoi persecutori, perché «giungano a glorificare Dio nel giorno del giudizio» (1Pt 2,12). Intercede per tutti, offrendo preghiere e sofferenze. Si rivolge ai non cristiani con l’attività missionaria, affermando con coraggio e con chiarezza che Cristo è la rivelazione definitiva di Dio e l’unico Salvatore dell’uomo. Sa di aver ricevuto in dono questa verità, senza alcun merito proprio; ma si sente responsabile di essa e ne custodisce scrupolosamente l’integrità per il bene di tutti
Cf. Giovanni Paolo II, Redemptoris missio, 56. |
Annuncio e dialogo
[579]
L’annuncio di Cristo deve essere fatto in un clima di dialogo e di collaborazione: «La Chiesa non vede un contrasto tra l’annuncio del Cristo e il dialogo interreligioso»
Giovanni Paolo II, Redemptoris missio, 55. | CCC, 856 |