CATECHISMO CHIESA CATTOLICA
854
Per mezzo della sua stessa missione, la Chiesa « cammina insieme con l’umanità tutta e sperimenta assieme al mondo la medesima sorte terrena, ed è come il fermento e quasi l’anima della società umana, destinata a rinnovarsi in Cristo e a trasformarsi in famiglia di Dio ».
(355)
Concilio Vaticano II,
Cost. past.
Gaudium et spes
, 40: AAS 58 (1966) 1058.
(356) 3 Cf
Giovanni Paolo II,
Lett. enc.
Redemptoris missio
, 42-47: AAS 83 (1991) 289-295.
(357) Cf
Concilio Vaticano II,
Decr.
Ad gentes
, 15: AAS 58 (1966) 964.
(358) 3 Cf
Giovanni Paolo II,
Lett. enc.
Redemptoris missio
, 48-49: AAS 83 (1991) 295-297.
(359) 3 Cf
Giovanni Paolo II,
Lett. enc.
Redemptoris missio
, 52-54: AAS 83 (1991) 299-302.
(360)
Concilio Vaticano II,
Decr.
Ad gentes
, 6: AAS 58 (1966) 953.
| CdA 565-572 CONFRONTAVAI |
CATECHISMO DEGLI ADULTI
565 - 572
Comunione missionaria
[565] La dimensione missionaria appartiene all’identità stessa della Chiesa e del cristiano. Ma qual è il senso della missione?
Israele aveva il compito di rivelare nella storia la santità e la presenza salvifica di Dio. La comunità dei discepoli di Gesù ha il compito di annunciare e rendere in qualche modo visibile il regno di Dio, vivendo la nuova giustizia della carità, delineata nel discorso della montagna. È chiamata ad essere unita nell’amore fraterno, «perché il mondo creda» (Gv 17,21): la comunione concretamente sperimentata sarà segno trasparente di Dio e con il suo fascino attirerà gli uomini a lui
La Chiesa «riceve la missione di annunciare il regno di Dio e di Cristo e di instaurarlo fra tutte le genti; di questo regno essa costituisce sulla terra il germe e l’inizio»
Concilio Vaticano II, Lumen gentium, 5. |
La via dell’annuncio
[571]
La presenza operosa non basta. La testimonianza cristiana include la professione pubblica della fede
Cf. Concilio Vaticano II, Lumen gentium,11. Cf. Concilio Vaticano II, Apostolicam actuositatem, 6. L’annuncio deve essere coraggioso e franco, ma anche umile: la verità, che abbiamo ricevuto in dono, non è un vanto per noi; è una responsabilità. L’amore per gli interlocutori esige che si rispetti la loro libertà e si tenga conto della loro situazione esistenziale, sociale e culturale, del loro linguaggio, delle loro aspirazioni, dei loro valori etici e religiosi.
Intercessione, testimonianza e annuncio sono le vie della missione, per le quali devono incamminarsi i singoli cristiani, le famiglie e le comunità. Un radicale cambiamento di mentalità e una profonda revisione pastorale occorrono oggi per dare slancio alla missione universale.
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