CATECHISMO DEGLI ADULTI
Il celibato
[722] Per essere immagine viva di Cristo sposo della Chiesa, è molto conveniente, seppure non indispensabile, che un pastore si consacri nel celibato. Di fatto la Chiesa lo esige per i vescovi, che hanno la pienezza dell’ordine e, in occidente, anche per i presbìteri. La rinuncia al matrimonio e alla famiglia consente di seguire Cristo più da vicino, apre a un amore disinteressato e universale, rende liberi per il servizio. Ovviamente la castità del celibato esige di essere vissuta in un contesto globale di radicalità evangelica, che comprende anche l’obbedienza e la povertà nel loro significato essenziale: rinuncia al successo individuale e al possesso egoistico per l’edificazione del regno di Dio.
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CATECHISMO DEGLI ADULTI
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Spiritualità caratteristica
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L’ordinazione sacramentale, mentre costituisce i pastori
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I ministri ordinati sono chiamati a vivere la radicalità evangelica con motivazioni diverse rispetto alle persone di vita consacrata, non propriamente per essere segno dell’uomo nuovo escatologico, ma per rappresentare al vivo Cristo pastore che dà se stesso per il suo gregge
![]() Cf. Giovanni Paolo II, Pastores dabo vobis, 25. ![]() Cf. Concilio Vaticano II, Lumen gentium, 41. | CCC, 896CCC 1550CdA, 721 CONFRONTAVAI |