CATECHISMO CHIESA CATTOLICA
861 « Perché la missione loro affidata venisse continuata dopo la loro morte, [gli Apostoli] lasciarono quasi in testamento ai loro immediati cooperatori l’incarico di completare e consolidare l’opera da essi incominciata, raccomandando loro di attendere a tutto il gregge, nel quale lo Spirito Santo li aveva posti per pascere la Chiesa di Dio. Essi stabilirono dunque questi uomini e in seguito diedero disposizione che, quando essi fossero morti, altri uomini provati prendessero la successione del loro ministero ».
(12) Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium, 20: AAS 57 (1965) 23; cf San Clemente Romano, Epistula ad Corinthios, 42, 4: SC 167, 168-170 (Funk, 1, 152); Ibid., 44, 2: SC 167, 172 (Funk, 1, 154-156). | CdA 516 CONFRONTAVAI |
CATECHISMO DEGLI ADULTI
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Successori degli apostoli
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Il senso di questa successione va precisato. Gli apostoli, con la loro testimonianza diretta e originaria su Cristo, pongono il fondamento della Chiesa una volta per sempre. I pastori, che collaborano con loro e poi prendono il loro posto, curano che la costruzione dell’edificio prosegua sul medesimo fondamento
I pastori succedono dunque agli apostoli, in quanto custodiscono e trasmettono fedelmente la loro testimonianza, «il buon deposito» (2Tm 1,14), con la grazia dello Spirito Santo, per consentire a tutti i credenti di rivivere l’esperienza originaria e di essere veramente Chiesa di Cristo.
| CCC, 861-862 |