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CONFRONTA I TESTI DEI CATECHISMI

CATECHISMO CHIESA CATTOLICA

  827 « Mentre Cristo "santo, innocente, immacolato", non conobbe il peccato, ma venne allo scopo di espiare i soli peccati del popolo, la Chiesa che comprende nel suo seno i peccatori, santa e insieme sempre bisognosa di purificazione, incessantemente si applica alla penitenza e al suo rinnovamento ».
nota
(302) Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium, 8: AAS 57 (1965) 12; cf Id., Decr. Unitatis redintegratio, 3: AAS 57 (1965) 92-94; Ibid., 6: AAS 57 (1965) 96-97.
Tutti i membri della Chiesa, compresi i suoi ministri, devono riconoscersi peccatori.
nota
(303) Cf .
In tutti, sino alla fine dei tempi, la zizzania del peccato si trova ancora mescolata al buon grano del Vangelo.
nota
(304) Cf .
La Chiesa raduna dunque peccatori raggiunti dalla salvezza di Cristo, ma sempre in via di santificazione:
« La Chiesa è santa, pur comprendendo nel suo seno dei peccatori, giacché essa non possiede altra vita se non quella della grazia: appunto vivendo della sua vita, i suoi membri si santificano, come, sottraendosi alla sua vita, cadono nei peccati e nei disordini, che impediscono l’irradiazione della sua santità. Perciò la Chiesa soffre e fa penitenza per tali peccati, da cui peraltro ha il potere di guarire i suoi figli con il sangue di Cristo e il dono dello Spirito Santo ».
nota
(305) Paolo VI, Credo del popolo di Dio , 19: AAS 60 (1968) 440.
CdA 436-437
CONFRONTAVAI
1Gv 1,8-10Mt 13,24-30
CATECHISMO DEGLI ADULTI
436 - 437

Santità e peccato nella Chiesa
[436]  La Chiesa è il popolo santo, consacrato da Dio. Il suo capo, Cristo, la unisce a sé e la vivifica con il dono dello Spirito; la rigenera incessantemente con la sua parola e i sacramenti; le comunica la forza della carità, partecipazione alla vita stessa di Dio, che abilita a praticare la nuova giustizia, prospettata nel discorso della montagna.
Tutti i cristiani sono chiamati alla santità, che consiste nella perfezione della carità. Non si tratta semplicemente di un’esortazione o di un dovere, ma di «un’insopprimibile esigenza del mistero della Chiesa»
nota
Giovanni Paolo II, Christifideles laici, 16.
e di una possibilità reale offerta ai fedeli di qualsiasi condizione. Di fatto molti cristiani, in ogni epoca, vivono secondo la logica della carità. Non pochi giungono fino all’eroismo e tra essi alcuni vengono riconosciuti ufficialmente come “santi”. Fioriscono molte comunità fervorose e molte opere esemplari di promozione umana. Si sviluppa un’azione assidua per la difesa della persona e dei suoi diritti fondamentali, per la riconciliazione e la pace.
[437]  Tuttavia la Chiesa include anche i peccatori; «è santa e insieme 11-219.pngbisognosa di purificazione»
nota
Concilio Vaticano II, Lumen gentium, 8.
. La zizzania cresce insieme al grano. Già nelle prime comunità, fondate direttamente dagli apostoli, compare il peccato: a Gerusalemme la menzogna di Ananìa e Saffìra e le tensioni per gli ostacoli posti da alcuni all’ingresso dei pagani convertiti; a Corinto le divisioni, il disordine e perfino un caso di incesto. I secoli successivi, fino ai nostri giorni, hanno visto corruzione, violenza, sete di potere e di ricchezza, discriminazioni, intolleranza, scismi, eresie. Dov’è dunque la santità del popolo di Dio? Dov’è la pace messianica intravista dai profeti
nota
Cf. Is 2,3-4.
? Come è possibile credere che il Messia sia venuto, se nel mondo nulla è cambiato? È questo l’interrogativo che gli ebrei pongono ai cristiani fin dai primi tempi
nota
Cf. San Giustino, Dialogo con Trifone, 110, 1-2.
.
La risposta è che la Chiesa, pur essendo la forma autentica e definitiva del popolo di Dio, è ancora in cammino nella storia. Sebbene per l’assistenza dello Spirito Santo sia preservata da una defezione totale, è ancora soggetta nei suoi membri alla tentazione di voltare le spalle a Dio, come lo fu Israele in cammino nel deserto. La Chiesa non è il Regno compiuto; è solo il segno, lo strumento e il germe di esso.