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CONFRONTA I TESTI DEI CATECHISMI

CATECHISMO CHIESA CATTOLICA

  826 La carità è l’anima della santità alla quale tutti sono chiamati: essa « dirige tutti i mezzi di santificazione, dà loro forma e li conduce al loro fine »:
nota
(300) 3 Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium, 42: AAS 57 (1965) 48.
CdA 436-437
CONFRONTAVAI
CATECHISMO DEGLI ADULTI
436 - 437

Santità e peccato nella Chiesa
[436]  La Chiesa è il popolo santo, consacrato da Dio. Il suo capo, Cristo, la unisce a sé e la vivifica con il dono dello Spirito; la rigenera incessantemente con la sua parola e i sacramenti; le comunica la forza della carità, partecipazione alla vita stessa di Dio, che abilita a praticare la nuova giustizia, prospettata nel discorso della montagna.
Tutti i cristiani sono chiamati alla santità, che consiste nella perfezione della carità. Non si tratta semplicemente di un’esortazione o di un dovere, ma di «un’insopprimibile esigenza del mistero della Chiesa»
nota
Giovanni Paolo II, Christifideles laici, 16.
e di una possibilità reale offerta ai fedeli di qualsiasi condizione. Di fatto molti cristiani, in ogni epoca, vivono secondo la logica della carità. Non pochi giungono fino all’eroismo e tra essi alcuni vengono riconosciuti ufficialmente come “santi”. Fioriscono molte comunità fervorose e molte opere esemplari di promozione umana. Si sviluppa un’azione assidua per la difesa della persona e dei suoi diritti fondamentali, per la riconciliazione e la pace.
[437]  Tuttavia la Chiesa include anche i peccatori; «è santa e insieme 11-219.pngbisognosa di purificazione»
nota
Concilio Vaticano II, Lumen gentium, 8.
. La zizzania cresce insieme al grano. Già nelle prime comunità, fondate direttamente dagli apostoli, compare il peccato: a Gerusalemme la menzogna di Ananìa e Saffìra e le tensioni per gli ostacoli posti da alcuni all’ingresso dei pagani convertiti; a Corinto le divisioni, il disordine e perfino un caso di incesto. I secoli successivi, fino ai nostri giorni, hanno visto corruzione, violenza, sete di potere e di ricchezza, discriminazioni, intolleranza, scismi, eresie. Dov’è dunque la santità del popolo di Dio? Dov’è la pace messianica intravista dai profeti
nota
Cf. Is 2,3-4.
? Come è possibile credere che il Messia sia venuto, se nel mondo nulla è cambiato? È questo l’interrogativo che gli ebrei pongono ai cristiani fin dai primi tempi
nota
Cf. San Giustino, Dialogo con Trifone, 110, 1-2.
.
La risposta è che la Chiesa, pur essendo la forma autentica e definitiva del popolo di Dio, è ancora in cammino nella storia. Sebbene per l’assistenza dello Spirito Santo sia preservata da una defezione totale, è ancora soggetta nei suoi membri alla tentazione di voltare le spalle a Dio, come lo fu Israele in cammino nel deserto. La Chiesa non è il Regno compiuto; è solo il segno, lo strumento e il germe di esso.