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CONFRONTA I TESTI DEI CATECHISMI

CATECHISMO DEGLI ADULTI

Il Crocifisso risorto, nostro Salvatore
[250]  Dio, nella sua misericordia, non solo dona agli uomini 6-131.png peccatori il Figlio unigenito irrevocabilmente, fino alla morte in croce, ma lo risuscita a loro vantaggio, costituendolo loro «capo e salvatore» (At 5,31). Dopo aver reso Gesù solidale con noi fino alla morte, il Padre lo ricolma della sua compiacenza, lo glorifica con la risurrezione e lo costituisce principio di rigenerazione per tutti gli uomini con la potenza dello Spirito Santo: «È stato messo a morte per i nostri peccati ed è stato risuscitato per la nostra giustificazione» (Rm 4,25).
Nell’evento globale della morte e risurrezione di Cristo si attua il mistero della redenzione, in quanto viene preparato e «reso perfetto» (Eb 5,9) per il genere umano il Salvatore, incarnazione dell’amore misericordioso e potente del Padre. «Colui che è più forte di ogni cosa al mondo, è apparso immensamente debole... Egli si è abbassato per gli uomini facendosi uomo e noi siamo saliti su un uomo abbassatosi fino a terra. Egli si è rialzato e noi siamo stati elevati»
nota
San Gregorio Magno, Commento al Libro di Giobbe, 16, 30, 37.
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CdA, 274
CONFRONTAVAI
CdA 399
CONFRONTAVAI
CdA 401-404
CONFRONTAVAI
CATECHISMO DEGLI ADULTI
401 - 404

In tutta la storia
[401]  Il potere del peccato si propaga insieme al genere umano a partire 10-199.pngdalle origini e perciò raggiunge inesorabilmente tutti gli uomini. Ma anche la redenzione abbraccia tutta la storia.
Il racconto biblico del peccato primordiale contiene già una promessa di salvezza, il primo vangelo
nota
Cf. Gen 3,15.
. Il racconto del diluvio si conclude con un’alleanza, che Dio concede attraverso Noè a tutte le nazioni; un’alleanza perenne, che ha il suo splendido simbolo nell’arcobaleno, ponte di luce tra il cielo e la terra
nota
Cf. Gen 9,8-17.
. La divina volontà di salvezza si estende anche ai pagani, non si lascia circoscrivere in un orizzonte particolare. Dio non abbandona l’uomo in potere del peccato e della morte; ma a tutti viene incontro, perché coloro che lo cercano lo possano trovare
nota
Cf. Messale Romano, Preghiera eucaristica IV.
. In considerazione della morte redentrice di Cristo, attrae a sé con la forza del suo Spirito gli uomini di ogni epoca e nazione. Tutti nascono peccatori, tutti nascono redenti. Se tutta la storia è storia di peccato, più ancora è storia di salvezza: «Tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio, ma sono giustificati gratuitamente per la sua grazia, in virtù della redenzione realizzata da Cristo Gesù» (Rm 3,23-24).
CdA, 24
CONFRONTAVAI
CdA 42
CONFRONTAVAI
In Israele
[402]  La lettura cristiana dell’Antico Testamento vede il Cristo redentore presente nella storia di Israele, prima ancora della sua nascita terrena. Ha plasmato il popolo di Dio. Alle persone, agli avvenimenti, alle istituzioni, ai riti, alla spiritualità ha conferito, al di là della loro consistenza e del loro significato, un’apertura a qualcosa di nuovo, a qualcosa che sarebbe venuto. In queste realtà, a motivo del disegno unitario di Dio, il cristiano vede altrettante promesse e figure di Cristo e della salvezza da lui attuata. Soprattutto considera segno di lui le realtà con cui Dio si fa presente e agisce nei confronti dell’uomo e del mondo: la Parola, la Legge, la Sapienza personificata.
Negli ultimi tempi
[403]  Quando viene «la pienezza del tempo» (Gal 4,4), il Verbo fatto carne manifesta pienamente nella storia l’amore gratuito e misericordioso del Padre. Compie l’attesa delle passate generazioni e conduce gli antichi giusti alla perfezione celeste. Attua sulla terra l’opera della riconciliazione attraverso la mediazione della Chiesa, costituita segno efficace e pubblico della salvezza. Continua a svolgere attraverso di essa la sua missione sacerdotale, profetica e regale: loda il Padre, annuncia il vangelo, perdona i peccatori, cura i malati, libera gli oppressi, edifica la pace. Fa crescere ovunque, anche fuori dei confini visibili della Chiesa, i valori di autentica umanità.
CdA, 279-280
CONFRONTAVAI
[404]  Il Signore Gesù non impone il suo potere dall’esterno; ma attrae interiormente i cuori con il dono dello Spirito Santo
nota
Cf. 1Gv 4,13.
. Si fa nostra vita e nostra forza; ci sostiene, ci orienta al bene, ci rende capaci di credere e di amare, liberamente. Ha bisogno della nostra cooperazione. La riconciliazione ha il carattere di una lotta faticosa e paziente contro il male. La storia non è progresso inarrestabile, né decadenza fatale, ma processo aperto, affidato alla nostra responsabilità, in attesa del compimento ultimo
nota
Cf. 1Cor 15,28.
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