CATECHISMO DEGLI ADULTI
Tentato come noi
[181]
Il carattere proprio del regno di Dio e del messianismo di Gesù viene ribadito dal racconto della tentazione. Guidato dallo Spirito Santo, Gesù si reca nel deserto. Là lo attende Satana, il tenebroso «principe di questo mondo» (Gv 12,31), che gli prospetta una strategia trionfalistica, un falso messianismo fatto di miracoli clamorosi, come trasformare le pietre in pane, gettarsi dall’alto del tempio con la certezza di essere salvato, conquistare il dominio politico di tutte le nazioni.
Gesù respinge decisamente la tentazione: no alla facile prosperità materiale, perché si deve cercare «prima il regno di Dio e la sua giustizia» (Mt 6,33); no all’ambigua popolarità ottenuta con il miracolo spettacolare
| CdA, 381-382 CONFRONTAVAI |
CATECHISMO DEGLI ADULTI
381 - 382
Gli spiriti ribelli
[381]
Altri angeli sono invece nemici dell’uomo. Sono chiamati demòni. Accecati dall’orgoglio, si sono ribellati a Dio con una scelta irreversibile e perciò impossibile da perdonare
| CdA, 181 CONFRONTAVAI |
Satana
[382]
I demòni hanno come capo Satana. La sua forza distruttiva e il suo influsso nella storia sono indicati dalla Bibbia in termini impressionanti: «il principe di questo mondo» (Gv 12,31); «il grande drago, il serpente antico... che seduce tutta la terra» (Ap 12,9); «omicida fin da principio... e padre della menzogna» (Gv 8,44), «colui che della morte ha il potere» (Eb 2,14); il «maligno» che domina «tutto il mondo» (1Gv 5,19). Bisogna dunque vedere in lui una persona, malvagia e potente che, attraverso un’illusione di vita, organizza sistematicamente la perdizione e la morte.
Si può riconoscere un suo influsso particolare nella forza della menzogna e dell’ateismo, nell’atteggiamento diffuso di autosufficienza, nei fenomeni di distruzione lucida e folle. Ma tutta la storia, a cominciare dal peccato primordiale
Concilio Vaticano II,Gaudium et spes, 37.
Così inquietante è la forza del male, che alcune dottrine religiose hanno immaginato l’esistenza di un dio malvagio, indipendente e concorrenziale rispetto al Dio del bene. La Chiesa rifiuta questo modo di vedere
Cf. Concilio Lateranense IV,Costituzione 1 “De fide catholica” - DS800. Paolo VI, Discorso del 15 novembre 1972. | CdA, 186 CONFRONTAVAI |