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CONFRONTA I TESTI DEI CATECHISMI

CATECHISMO DEGLI ADULTI

Tragica possibilità
[1218]  La nostra libertà ha una drammatica serietà: siamo chiamati alla vita eterna, ma possiamo cadere nella perdizione eterna. «Davanti agli uomini stanno la vita e la morte; a ognuno sarà dato ciò che a lui piacerà» (Sir 15,17). Dio vuole che tutti siano salvati e vivano come suoi figli in Cristo
nota
Cf. 1Tm 2,4-6.
, eppure per ciascuno c’è la triste possibilità di dannarsi: mistero inquietante, ma richiamato tante volte nella Bibbia, con parole accorate di minaccia e di ammonimento. Riguardo al diavolo e ai suoi angeli, sappiamo che sono già condannati di fatto
nota
Cf. Mt 25,41.
. Per gli uomini invece si tratta di un rischio reale. La Scrittura non fa previsioni, ma rivolge appelli pressanti alla conversione, come volesse dire: ecco che cosa vi può succedere, ma non deve assolutamente accadere. Anche questa rivelazione è un atto di misericordia.
CdA, 42
CONFRONTAVAI
CdA 381-382
CONFRONTAVAI
CdA 575
CONFRONTAVAI
CATECHISMO DEGLI ADULTI
381 - 382

Gli spiriti ribelli
[381]  Altri angeli sono invece nemici dell’uomo. Sono chiamati demòni. Accecati dall’orgoglio, si sono ribellati a Dio con una scelta irreversibile e perciò impossibile da perdonare
nota
Cf. 2Pt 2,4.
. Vorrebbero trascinare tutto e tutti nella perdizione e nel nulla. Secondo il linguaggio simbolico del Nuovo Testamento, abitano tra la terra e il cielo, quasi per soffocare la speranza dell’uomo e impedirgli di guardare in alto: «La nostra battaglia non è contro creature fatte di sangue e di carne, ma... contro i dominatori di questo mondo di tenebra, contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti» (Ef 6,12).
CdA, 181
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Satana
[382]  I demòni hanno come capo Satana. La sua forza distruttiva e il suo influsso nella storia sono indicati dalla Bibbia in termini impressionanti: «il principe di questo mondo» (Gv 12,31); «il grande drago, il serpente antico... che seduce tutta la terra» (Ap 12,9); «omicida fin da principio... e padre della menzogna» (Gv 8,44), «colui che della morte ha il potere» (Eb 2,14); il «maligno» che domina «tutto il mondo» (1Gv 5,19). Bisogna dunque vedere in lui una persona, malvagia e potente che, attraverso un’illusione di vita, organizza sistematicamente la perdizione e la morte.
Si può riconoscere un suo influsso particolare nella forza della menzogna e dell’ateismo, nell’atteggiamento diffuso di autosufficienza, nei fenomeni di distruzione lucida e folle. Ma tutta la storia, a cominciare dal peccato primordiale
nota
Cf. Gen 3,5.
, è inquinata e stravolta dalla sua azione nefasta. Secondo la concezione biblica, le varie forme di male sono in qualche modo riconducibili a lui e ai demòni suoi complici. La Chiesa ritiene che «tutta intera la storia umana è pervasa da una lotta tremenda contro le potenze delle tenebre; lotta cominciata fin dall’origine del mondo, che durerà... fino all’ultimo giorno»
nota
Concilio Vaticano II,Gaudium et spes, 37.
.
Così inquietante è la forza del male, che alcune dottrine religiose hanno immaginato l’esistenza di un dio malvagio, indipendente e concorrenziale rispetto al Dio del bene. La Chiesa rifiuta questo modo di vedere
nota
Cf. Concilio Lateranense IV,Costituzione 1 “De fide catholica” - DS800.
. Tuttavia non minimizza il mistero del male, riducendolo alle deficienze della natura o alla colpa dell’uomo, ma vi scorge «un’efficienza, un essere vivo, spirituale, pervertito e pervertitore»
nota
Paolo VI, Discorso del 15 novembre 1972.
.
CdA, 186
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