CATECHISMO CHIESA CATTOLICA
257 « O lux, beata Trinitas et principalis Unitas – O luce, Trinità beata e originaria Unità! ».
(317) Inno ai Secondi Vespri della Domenica, Settimane 2 e 4: Liturgia Horarum, editio typica altera, v. 3 (Libreria Editrice Vaticana 1986) p. 736 e 997; v. 4 (Libreria Editrice Vaticana 1987) p. 686 e 947. (318) Cf Concilio Vaticano II, Decr. Ad gentes, 2-9: AAS 58 (1966) 948-958. | CdA 344-350 CONFRONTAVAI Ef 1,9Ef 1,5Rm 8,29Rm 8,152Tm 1,9 |
CATECHISMO DEGLI ADULTI
344 - 350
Partecipi della vita trinitaria
[348] Per noi uomini la Trinità è l’origine, il sostegno, la direzione e la meta del nostro cammino. Siamo creati a sua immagine e chiamati a partecipare alla sua vita di amore.
Siamo soggetti singoli e irripetibili; ma ci apparteniamo gli uni gli altri. Tendiamo ad affermare la nostra identità personale, la nostra libertà e originalità; non però nell’isolamento. Per essere noi stessi e sentirci vivi, abbiamo bisogno che altre persone ci accettino e riconoscano il nostro valore; abbiamo bisogno di comunicare con loro e di condividere le cose, gli atteggiamenti, perfino i segreti più intimi. Ciò si può realizzare solo nella reciprocità dell’amore, non certo in altri rapporti umani caratterizzati dalla violenza, dal dominio, dal possesso.
Secondo un detto di Gesù, non riferito dai Vangeli canonici, ma attribuito a lui dall’antica tradizione cristiana, il regno di Dio viene «quando due diventano uno»
Clemente d’Alessandria, Stromati, 3, 13. Concilio Vaticano II, Gaudium et spes, 24. | CdA, 808 CONFRONTAVAI |