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CONFRONTA I TESTI DEI CATECHISMI

CATECHISMO DEGLI ADULTI

Dialogo filiale
[960] Gesù introduce nella storia la preghiera filiale: la vive in prima persona e la comunica ai credenti.
Prega molto durante la vita pubblica: loda e ringrazia il Padre, accoglie con prontezza la sua volontà.
Prega all’avvicinarsi dell’”ora” decisiva della morte e risurrezione. Elevando al Padre quella che giustamente viene detta “Preghiera sacerdotale”
nota
Cf. Gv 17,1.
, richiama tutto il disegno di Dio che si sviluppa nella storia della salvezza, dà voce all’anèlito universale verso la comunione trinitaria, perché tutto giunga a compimento.
Prega durante la passione: «Nei giorni della sua vita terrena egli offrì preghiere e suppliche con forti grida e lacrime a colui che poteva liberarlo da morte e fu esaudito per la sua pietà» (Eb 5,7).
Prega con una confidenza del tutto singolare, chiamando Dio: «Abbà» (Mc 14,36). Incarna nella sua esperienza umana l’atteggiamento del Figlio unigenito, eternamente rivolto al Padre.
CdA, 166
CONFRONTAVAI
CdA 168
CONFRONTAVAI
CdA 172-173
CONFRONTAVAI
CdA 293-294
CONFRONTAVAI
CdA 330
CONFRONTAVAI
CATECHISMO DEGLI ADULTI
330

[330]  Gesù stesso riceve tutto dal Padre
nota
Cf. Mt 11,27.
, anche ciò che gli appartiene più intimamente, le opere che compie, l’amore per i fratelli, la vita stessa: «Chi ha visto me ha visto il Padre... Le parole che io vi dico, non le dico da me; ma il Padre che è con me compie le sue opere. Credetemi: io sono nel Padre e il Padre è in me» (Gv 14,9-11). Il Figlio viene dal Padre e va al Padre
nota
Cf. Gv 16,28.
; e tutto in lui viene dal Padre come dono e torna incessantemente al Padre come lode, gratitudine o obbedienza.
Chi accoglie Gesù partecipa alla sua vita filiale e riceve in sé lo Spirito che gli fa gridare: «Abbà, Padre!» (Rm 8,15). Allora conosce Dio in modo nuovo.