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CONFRONTA I TESTI DEI CATECHISMI

CATECHISMO DEGLI ADULTI

Rivolti alla meta
[821]  Il Signore Gesù ha detto: «Io sono la via» 21-408.png(Gv 14,6); «Io sono la porta» (Gv 10,7). La meta alla quale conduce, la dimora in cui fa entrare è il Padre
nota
Cf. Gv 14,2-6.
. «La porta è il Figlio... la chiave della porta è lo Spirito Santo... la casa è il Padre... Se la chiave non apre..., la porta non viene aperta; ma se la porta non si apre, nessuno entra nella casa del Padre»
nota
San Simeone Nuovo Teologo,Catechesi, 33, 96-106.
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I cristiani, «mossi» dallo Spirito Santo, «seguono Cristo povero, umile e carico della croce», obbedendo a Dio Padre, «che adorano in spirito e verità»
nota
Concilio Vaticano II, Lumen gentium, 41.
. La loro esistenza è camminare secondo lo Spirito, seguire Cristo, andare al Padre: «Coloro che hanno ricevuto e portano lo Spirito di Dio vengono condotti al Verbo, cioè al Figlio, e il Figlio li accoglie e li presenta al Padre, e il Padre dona loro l’incorruttibilità»
nota
Sant’Ireneo di Lione, Esposizione della predicazione apostolica, 7.
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CdA, 328-334
CONFRONTAVAI
CATECHISMO DEGLI ADULTI
328 - 334

Il Padre
[328]  Gesù, pur nella continuità con l’Antico Testamento, ci dà un’immagine di Dio assolutamente nuova. Egli solo conosce il Padre nella sua identità più vera; egli solo lo può rivelare
nota
Cf. Mt 11,27.
. Lo scopo supremo della sua missione è far conoscere agli uomini il suo nome, glorificarlo
nota
Cf. Gv 17,4-6.
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CdA, 821-825
CONFRONTAVAI
[329]  Attraverso di lui il Padre si manifesta come amore senza limiti. Ama non solo i giusti, i sofferenti e gli oppressi, ma anche i peccatori, gli oppressori e i bestemmiatori, perfino i crocifissori del suo Figlio. Li ama così come sono. Prende su di sé il peso dei loro peccati. Dà quanto ha di più caro, per salvarli: «Dio dimostra il suo amore verso di noi perché, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi» (Rm 5,8).
[330]  Gesù stesso riceve tutto dal Padre
nota
Cf. Mt 11,27.
, anche ciò che gli appartiene più intimamente, le opere che compie, l’amore per i fratelli, la vita stessa: «Chi ha visto me ha visto il Padre... Le parole che io vi dico, non le dico da me; ma il Padre che è con me compie le sue opere. Credetemi: io sono nel Padre e il Padre è in me» (Gv 14,9-11). Il Figlio viene dal Padre e va al Padre
nota
Cf. Gv 16,28.
; e tutto in lui viene dal Padre come dono e torna incessantemente al Padre come lode, gratitudine o obbedienza.
Chi accoglie Gesù partecipa alla sua vita filiale e riceve in sé lo Spirito che gli fa gridare: «Abbà, Padre!» (Rm 8,15). Allora conosce Dio in modo nuovo.
[331]  Il nome “Padre”, attribuito a Dio già nell’Antico Testamento, assume un significato ben più profondo, per il fatto che Dio si rivela nel Figlio unigenito e comunica agli uomini lo Spirito del suo Figlio. Con questo nuovo significato diventa il nome definitivo: «Il nome che conviene propriamente a Dio è quello di “Padre” piuttosto che di “Dio”... Dire “Dio” significa indicare il dominatore di tutte le cose; dire “Padre” significa invece raggiungere una proprietà intima... “Padre” è dunque in certo modo il nome più vero di Dio, il suo nome proprio per eccellenza»
nota
San Cirillo di Alessandria, Commento al Vangelo di Giovanni, 2, 7.
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[332]  Il termine “Padre” è analogico; indica il principio da cui il Figlio riceve tutto ciò che è e fa. In realtà Dio si colloca al di là delle differenze di sesso e riunisce in sé i valori della paternità e della maternità
nota
Cf. Gv 1,18.
. È il Padre materno, autorità che responsabilizza e tenerezza accogliente
nota
Cf. Clemente di Alessandria, C’è salvezza per il ricco?, 37; Sinodo di Toledo XI, Simbolo, 6 - DS 526.
. È comunque un soggetto personale, che pone davanti a sé altre persone e non un tutto indefinito, immergendosi nel quale ognuno perde la propria identità.
Principio senza principio
[333]  «Dio è amore» (1Gv 4,8). Il principio originario di tutta la realtà è «uno, ma non solitario»
nota
Formula “Fides Damasi” - DS 71.
: è Amore e 9-170.pngcomunicazione infinita. Prima ancora di creare le creature e di partecipare ad esse un limitato riflesso della sua vita, egli da sempre comunica tutta la propria perfezione al Figlio eterno e allo Spirito Santo. Il Padre è dunque la pura gioia del donare senza riserve, il principio senza principio delle altre persone divine e poi di tutta la realtà creata
nota
Cf. Sinodo di Toledo VI - DS 490.
, verso il quale tutto deve ritornare nella gratitudine, nella lode e nell’obbedienza. «Io sono l’Alfa e l’Omega, dice il Signore Dio, Colui che è, che era e che viene, l’Onnipotente» (Ap 1,8). Davanti a lui riconosciamo: «Tutto il bene è Dio; tutto il bene viene da Dio; tutto il bene ritorna in Dio»
nota
Santa Veronica Giuliani, Diario, 22.4.1697.
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È opportuno che, secondo l’uso del Nuovo Testamento, il nome “Dio” indichi normalmente il Padre, perché egli solo è Dio da se stesso e principio senza principio, «sorgente e origine di tutta la divinità»
nota
Sinodo di Toledo VI DS 490.
, mentre il Figlio è «Dio da Dio»
nota
Concilio di Costantinopoli I, Simbolo di Nicea-Costantinopoli.
e lo Spirito Santo è Dio «dal Padre e dal Figlio»
nota
Concilio di Firenze, Bolla di unione dei Copti “Cantate Domino” DS 1331.
. L’uguaglianza delle persone divine non contraddice l’ordine tra di loro.
Testimoni del Padre
[334]  L’atteggiamento filiale, che dobbiamo assumere verso il Padre, è 9-171.pngprofonda adorazione e gioiosa confidenza nello stesso tempo. Va testimoniato con la fraternità verso gli altri uomini, la responsabilità e la creatività nel bene, il coraggio nelle prove.
Di questa testimonianza ha bisogno soprattutto quella parte del mondo moderno, che, rincorrendo l’autonomia della ragione e dell’agire, ha emarginato Dio; ma anziché ritrovarsi adulta, ha finito per sentirsi orfana.
Il Padre di Gesù non ha niente a che fare con l’immagine paterna rifiutata: non soffoca la libertà, non preserva dalla fatica e dalla sofferenza, non favorisce la passività, la viltà, il servilismo, il fatalismo. È un Padre diverso rispetto alle proiezioni del nostro desiderio, come Gesù è un salvatore diverso. È premuroso e onnipotente, ma non invadente; è vicino anche nell’apparente assenza; non impedisce il male, ma ne trae il bene, rispettando la libertà delle creature. È il principio originario; ma da lui derivano persone di pari dignità, il Figlio e lo Spirito, con le quali da sempre vive in comunione.