Educat
CONFRONTA I TESTI DEI CATECHISMI

CATECHISMO CHIESA CATTOLICA

  555 Per un istante, Gesù mostra la sua gloria divina, confermando così la confessione di Pietro. Rivela anche che, per « entrare nella sua gloria » (), deve passare attraverso la croce a Gerusalemme. Mosè ed Elia avevano visto la gloria di Dio sul monte; la Legge e i profeti avevano annunziato le sofferenze del Messia.
nota
(312) Cf .
La passione di Gesù è proprio la volontà del Padre: il Figlio agisce come Servo di Dio.
nota
(313) Cf .
La nube indica la presenza dello Spirito Santo: « Tota Trinitas apparuit: Pater in voce, Filius in homine, Spiritus in nube clara – Apparve tutta la Trinità: il Padre nella voce, il Figlio nell’uomo, lo Spirito nella nube luminosa »:
nota
(314) San Tommaso d’Aquino, Summa theologiae, III, q. 45, a. 4, ad 2: Ed. Leon. 11, 433.
« Tu ti sei trasfigurato sul monte, e, nella misura in cui ne erano capaci, i tuoi discepoli hanno contemplato la tua gloria, Cristo Dio, affinché, quando ti avrebbero visto crocifisso, comprendessero che la tua passione era volontaria ed annunziassero al mondo che tu sei veramente l’irradiazione del Padre ».
nota
(315) Liturgia bizantina. Kontakion della festa della Trasfigurazione : Μηναία τoϋ όλου ένιαυτoϋ, v. 6 (Roma 1901) p. 341.
CdA 218-220
CONFRONTAVAI
CdA 223
CONFRONTAVAI
CdA 276-278
CONFRONTAVAI
Lc 24,26Lc 24,27Is 42,1
CATECHISMO DEGLI ADULTI
218 - 220

Più che profeta
[218] La personalità di Gesù, soprattutto l’autorità inaudita e il totale dono di sé, lasciano trasparire un profondo mistero. Viene spontaneo domandarsi se egli non abbia provato a definire la sua identità con qualche titolo o in riferimento a qualche figura dell’Antico Testamento.
Gesù si pone senz’altro al di sopra dei profeti e dei sapienti: «Ecco, ora qui c’è più di Giona!... c’è più di Salomone!» (Mt 12,41-42). Del resto, se Giovanni Battista, l’ultimo e il più grande dei profeti, ha un ruolo inferiore al più piccolo di quanti appartengono alla nuova realtà del regno di Dio
nota
Cf. Mt 11,11.
, incomparabilmente più elevata deve essere la posizione di colui che rende presente il Regno stesso.
Tuttavia Gesù si situa nella linea dei profeti e non respinge la qualifica di “profeta”, con cui viene designato in ambienti popolari. Solo che, a differenza della gente, non mette l’accento sul potere di taumaturgo, ma sul destino di profeta rifiutato, perseguitato e martire, perché fedele a Dio e alla missione ricevuta: «Non è possibile che un profeta muoia fuori di Gerusalemme. Gerusalemme, Gerusalemme, che uccidi i profeti e lapidi coloro che sono mandati a te, quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figli come una gallina la sua covata sotto le ali e voi non avete voluto!» (Lc 13,33-34).
Servo
[219]  Sulla strada verso Gerusalemme, la ricerca di potenza, di benessere e di prestigio dei discepoli si scontra ripetutamente con la logica di Gesù, secondo cui il Regno è servizio e in esso il primo è colui che serve. La discussione culmina con un’affermazione importante: «Il Figlio dell’uomo non è venuto per essere servito, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti» (Mc 10,45).
CdA, 180
CONFRONTAVAI
[220] Gesù si identifica con la figura profetica del Servo del Signore: «non è venuto per essere servito, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti» (Mc 10,45).