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CONFRONTA I TESTI DEI CATECHISMI

CATECHISMO CHIESA CATTOLICA

  536 Il battesimo di Gesù è, da parte di lui, l’accettazione e l’inaugurazione della sua missione di Servo sofferente. Egli si lascia annoverare tra i peccatori;
nota
(254) Cf .
è già « l’Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo » (); già anticipa il « battesimo » della sua morte cruenta.
nota
(255) Cf .
Già viene ad adempiere « ogni giustizia » (), cioè si sottomette totalmente alla volontà del Padre suo: accetta per amore il battesimo di morte per la remissione dei nostri peccati.
nota
(256) Cf .
A tale accettazione risponde la voce del Padre che nel Figlio suo si compiace.
nota
(257) Cf .
Lo Spirito, che Gesù possiede in pienezza fin dal suo concepimento, si posa e « rimane » su di lui.
nota
(258) Cf .
Egli ne sarà la sorgente per tutta l’umanità. Al suo battesimo, « si aprirono i cieli » () che il peccato di Adamo aveva chiuso; e le acque sono santificate dalla discesa di Gesù e dello Spirito, preludio della nuova creazione.
CdA 179-185
CONFRONTAVAI
CdA 218-220
CONFRONTAVAI
Is 53,12Gv 1,29Mc 10,38Lc 12,50Mt 3,15Mt 26,39Lc 3,22Is 42,1Gv 1,32-33Is 11,2Mt 3,16
CATECHISMO DEGLI ADULTI
218 - 220

Più che profeta
[218] La personalità di Gesù, soprattutto l’autorità inaudita e il totale dono di sé, lasciano trasparire un profondo mistero. Viene spontaneo domandarsi se egli non abbia provato a definire la sua identità con qualche titolo o in riferimento a qualche figura dell’Antico Testamento.
Gesù si pone senz’altro al di sopra dei profeti e dei sapienti: «Ecco, ora qui c’è più di Giona!... c’è più di Salomone!» (Mt 12,41-42). Del resto, se Giovanni Battista, l’ultimo e il più grande dei profeti, ha un ruolo inferiore al più piccolo di quanti appartengono alla nuova realtà del regno di Dio
nota
Cf. Mt 11,11.
, incomparabilmente più elevata deve essere la posizione di colui che rende presente il Regno stesso.
Tuttavia Gesù si situa nella linea dei profeti e non respinge la qualifica di “profeta”, con cui viene designato in ambienti popolari. Solo che, a differenza della gente, non mette l’accento sul potere di taumaturgo, ma sul destino di profeta rifiutato, perseguitato e martire, perché fedele a Dio e alla missione ricevuta: «Non è possibile che un profeta muoia fuori di Gerusalemme. Gerusalemme, Gerusalemme, che uccidi i profeti e lapidi coloro che sono mandati a te, quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figli come una gallina la sua covata sotto le ali e voi non avete voluto!» (Lc 13,33-34).
Servo
[219]  Sulla strada verso Gerusalemme, la ricerca di potenza, di benessere e di prestigio dei discepoli si scontra ripetutamente con la logica di Gesù, secondo cui il Regno è servizio e in esso il primo è colui che serve. La discussione culmina con un’affermazione importante: «Il Figlio dell’uomo non è venuto per essere servito, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti» (Mc 10,45).
CdA, 180
CONFRONTAVAI
[220] Gesù si identifica con la figura profetica del Servo del Signore: «non è venuto per essere servito, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti» (Mc 10,45).