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CONFRONTA I TESTI DEI CATECHISMI

CATECHISMO DEGLI ADULTI

[1122]  Il cristiano, al contrario, è convinto che «diviene più ricco l’uomo misericordioso, quando comincia ad avere di meno per donare ai poveri»
nota
San Massimo di Torino,Discorsi, 71, 44.
. Assume come ideale il povero delle beatitudini evangeliche: più bisognoso di Dio e degli altri che delle cose, mite e alieno da aggressività e concorrenza sleale, puro di cuore e capace di ammirare la bellezza, godere l’amicizia e accogliere la parola che salva. Egli modera l’istinto di possesso
nota
Cf. 1Tm 6,8-10.
; educa i suoi desideri; rifiuta l’attivismo esasperato, lo spreco consumista, lo sfruttamento degli altri; gli fa orrore la pratica dell’usura, che procura sofferenze gravissime alle famiglie e umilia la dignità e i diritti delle persone.
CdA, 147
CONFRONTAVAI
CATECHISMO DEGLI ADULTI
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[147]  La preoccupazione del benessere va ridimensionata. Ci sono valori 4-85.pngpiù importanti e decisivi che non il cibo e il vestito: «Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, né mietono, né ammassano nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non contate voi forse più di loro? E chi di voi, per quanto si dia da fare, può aggiungere un’ora sola alla sua vita? E perché vi affannate per il vestito? Osservate come crescono i gigli del campo: non lavorano e non filano. Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro. Ora se Dio veste così l’erba del campo, che oggi c’è e domani verrà gettata nel forno, non farà assai più per voi, gente di poca fede? Non affannatevi dunque dicendo: Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo? Di tutte queste cose si preoccupano i pagani; il Padre vostro celeste infatti sa che ne avete bisogno. Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta» (Mt 6,26-33). Occorre certo seminare e mietere, filare e tessere, progettare e lavorare, ma senza ansia per il domani
nota
Cf. Mt 6,19-21.
. Bisogna possedere senza essere posseduti, senza preferire il benessere alla solidarietà.
Il vangelo comanda di distribuire e mettere in circolazione i propri beni: «Fatevi borse che non invecchiano, un tesoro inesauribile nei cieli, dove i ladri non arrivano e la tignola non consuma» (Lc 12,33). Condanna il possesso egoistico, che non tiene conto delle necessità altrui. Non chiede però di vivere nella miseria. Valore assoluto è la fraternità, non la povertà materiale. Lo conferma l’esperienza della prima Chiesa a Gerusalemme, dove i credenti avevano «un cuore solo e un’anima sola» (At 4,32), mettevano le loro cose in comune e così «nessuno tra loro era bisognoso» (At 4,34).
CdA, 1122
CONFRONTAVAI