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CONFRONTA I TESTI DEI CATECHISMI

CATECHISMO CHIESA CATTOLICA

  546 Gesù chiama ad entrare nel Regno servendosi delle parabole, elemento tipico del suo insegnamento.
nota
(280) Cf .
Con esse egli invita al banchetto del Regno,
nota
(281) Cf .
ma chiede anche una scelta radicale: per acquistare il Regno, è necessario « vendere » tutto;
nota
(282) Cf .
le parole non bastano, occorrono i fatti.
nota
(283) Cf .
Le parabole sono come specchi per l’uomo: accoglie la Parola come un terreno arido o come un terreno buono?
nota
(284) Cf .
Che uso fa dei talenti ricevuti?
nota
(285) Cf .
Al centro delle parabole stanno velatamente Gesù e la presenza del Regno in questo mondo. Occorre entrare nel Regno, cioè diventare discepoli di Cristo per « conoscere i misteri del regno dei cieli » (). Per coloro che rimangono « fuori » (), tutto resta enigmatico.
nota
(286) Cf .
I segni del regno di Dio
CdA 125
CONFRONTAVAI
Mc 4,33-34Mt 22,1-14Mt 13,44-45Mt 21,28-32Mt 13,3-9Mt 25,14-30Mt 13,11Mc 4,11Mt 13,10-15
CATECHISMO DEGLI ADULTI
125

Le parabole
[125]  Le parabole sono racconti simbolici, in cui il paragone fra due realtà viene elaborato in una narrazione. Si tratta di un genere letterario che aveva precedenti nell’Antico Testamento, come ad esempio la severa parabola con cui il profeta Natan indusse a conversione il re David; ma Gesù lo impiega in modo estremamente originale. Vi fa ricorso per lo più quando si rivolge a quelli che non fanno parte della cerchia dei discepoli: i notabili, le autorità, la folla dei curiosi. Narra con eleganza piccole storie verosimili, ambientandole nella vita ordinaria, quasi a insinuare che il Regno è già all’opera con la sua potenza nascosta. Ma ecco, nel bel mezzo della normalità, uscir fuori spesso l’imprevedibile, l’insolito, come ad esempio la paga data agli operai della vigna: uguale per tutti, malgrado il diverso lavoro
nota
Cf. Mt 20,1-15.
. È la novità del Regno, il suo carattere di dono gratuito e incomparabile.
Gesù fa appello all’esperienza delle persone. Invita a riflettere e a capire, a liberarsi dai pregiudizi. Il suo punto di vista si pone in contrasto con quello degli interlocutori. Ascoltando la parabola, costoro si trovano coinvolti dentro una dinamica conflittuale e sono costretti a scegliere, a schierarsi con lui o contro di lui. Anzi, la provocazione risulterebbe ancor più evidente, se conoscessimo le situazioni originarie concrete, in cui le parabole furono pronunciate. La loro forza comunque è ben superiore a quella di una generica esortazione moraleggiante.
CCC, 546