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CONFRONTA I TESTI DEI CATECHISMI

CATECHISMO CHIESA CATTOLICA

  2305 La pace terrena è immagine e frutto della pace di Cristo, il « Principe della pace » () messianica. Con il sangue della sua croce, egli ha distrutto in se stesso l’inimicizia,
nota
(204) Cf .
ha riconciliato gli uomini con Dio e ha fatto della sua Chiesa il sacramento dell’unità del genere umano e della sua unione con Dio.
nota
(205) Cf Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium, 1: AAS 57 (1965) 5.
« Egli è la nostra pace » (). E proclama: « Beati gli operatori di pace » ().
CdA 880-891
CONFRONTAVAI
CdA 1040
CONFRONTAVAI
CdA 1164-1166
CONFRONTAVAI
Is 9,5Ef 2,16Col 1,20-22Ef 2,14Mt 5,9
CATECHISMO DEGLI ADULTI
1164 - 1166

La comunione nelle dimensioni della vita
[1164]  «Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra; soggiogatela e dominate...» (Gen 1,28): la benedizione originaria di Dio sul genere umano prospetta un cammino storico caratterizzato dai valori della famiglia e della socialità, del lavoro e della cultura. Il peccato sfigura queste dimensioni costitutive 30-559.png dell’uomo, introducendovi il desiderio sfrenato ed egoistico di emergere, possedere e godere; ne fa così un luogo di oppressione e di divisione. La grazia della redenzione riapre la via per attuare la vocazione terrena ed eterna. La riapre per tutti. Ma il cristiano, che aderisce consapevolmente al Salvatore nella comunità dei suoi discepoli e riceve il dono sacramentale dello Spirito Santo, è particolarmente abilitato a fare della vita familiare, sociale, economica e culturale un luogo di comunione e di pace. Pace nel suo significato biblico comporta integrità, pienezza, totalità di vita. Nasce dal rapporto ordinato con Dio, con il prossimo, con le cose e con noi stessi.
Della pace del regno di Dio è frutto e figura quella della società. Giovanni XXIII la presenta come «un ordine fondato sulla verità, attuato secondo giustizia, vivificato e integrato dall’amore, ricomposto nella libertà in equilibri sempre nuovi e più umani»
nota
Giovanni XXIII, Pacem in terris, 18.
. Come si vede, si tratta soprattutto di un fatto spirituale e culturale.
Operatori di pace
[1165] Il cristiano costruisce la pace a partire dal suo ambiente personale. Sceglie di non percorrere mai la via della violenza per affermare la verità e il bene: sa che non è lecito servirsi del male in vista di obiettivi positivi. Al più potrebbe essere costretto all’uso della forza per necessità di legittima difesa. Non fa ritorsioni per le offese subite; non solo perdona ogni singola volta, ma accetta gli altri così come sono, con il rischio di dover subire ulteriori danni dalla convivenza con loro.
Educa se stesso e gli altri al rispetto del pluralismo religioso, culturale, sociale e politico. Assume un sobrio tenore di vita, per poter condividere i beni della terra. Fa il possibile per attivare il dialogo e la solidarietà a tutti i livelli, dai rapporti interpersonali ai complessi problemi internazionali dello sviluppo e del disarmo.
«Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio» (Mt 5,9). I cristiani con impegno perseverante edificano la pace, come immagine, anticipo e profezia di quella del regno di Dio. Testimoni operosi e credibili di Cristo «nostra pace» (Ef 2,14), gli consentono di manifestarsi come Salvatore presente nella storia fino a quando giungerà il compimento completo e definitivo.
CdA, 1040
CONFRONTAVAI
[1166] «La pace terrena, che nasce dall’amore del prossimo, è immagine ed effetto della pace di Cristo, che promana da Dio Padre»
nota
Concilio Vaticano II , Gaudium et spes , 78.
.