CATECHISMO CHIESA CATTOLICA
2404 « L’uomo, usando dei beni creati, deve considerare le cose esteriori che legittimamente possiede, non solo come proprie, ma anche come comuni, nel senso che possano giovare non unicamente a lui, ma anche agli altri ».
(283) Concilio Vaticano II, Cost. past. Gaudium et spes, 69: AAS 58 (1966) 1090.
2405 I beni di produzione – materiali o immateriali –, come terreni o stabilimenti, competenze o arti, esigono le cure di chi li possiede, perché la loro fecondità vada a vantaggio del maggior numero di persone. Coloro che possiedono beni d’uso e di consumo devono usarne con moderazione, riservando la parte migliore all’ospite, al malato, al povero.
| CdA 880-891 CONFRONTAVAI CdA 1124-1127 CONFRONTAVAI CdA 880-891 CONFRONTAVAI CdA 1124-1127 CONFRONTAVAI |
CATECHISMO DEGLI ADULTI
1124 - 1127
Economia di comunione
[1124] I beni di questo mondo possono rendere il cuore insensibile a Dio e al prossimo, ma possono anche diventare strumento di comunione.
L’Antico Testamento riconosce il diritto alla proprietà privata e comanda di non rubare, non desiderare i beni del prossimo e non spostare i confini in maniera fraudolenta
Gesù urge con forza questa esigenza: «Vendete ciò che avete e datelo in elemosina; fatevi borse che non invecchiano, un tesoro inesauribile nei cieli, dove i ladri non arrivano e la tignola non consuma» (Lc 12,33). Chi si converte, come il pubblicano Zaccheo, dona almeno una parte consistente dei suoi beni
L’apostolo Paolo esorta i cristiani a lavorare alacremente, per non essere di peso agli altri
La circolazione dei beni materiali contribuisce all’edificazione della comunità: «È con i nostri patrimoni che diventiamo fratelli»
Tertulliano, Apologetico, 39, 10. |