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CONFRONTA I TESTI DEI CATECHISMI

CATECHISMO CHIESA CATTOLICA

  2415 Il settimo comandamento esige il rispetto dell’integrità della creazione. Gli animali, come anche le piante e gli esseri inanimati, sono naturalmente destinati al bene comune dell’umanità passata, presente e futura.
nota
(290) Cf .
L’uso delle risorse minerali, vegetali e animali dell’universo non può essere separato dal rispetto delle esigenze morali. La signoria sugli esseri inanimati e sugli altri viventi accordata dal Creatore all’uomo non è assoluta; deve misurarsi con la sollecitudine per la qualità della vita del prossimo, compresa quella delle generazioni future; esige un religioso rispetto dell’integrità della creazione.
nota
(291) Cf Giovanni Paolo II, Lett. enc. Centesimus annus, 37-38: AAS 83 (1991) 840-841.
CdA 880-891
CONFRONTAVAI
CdA 1113-1115
CONFRONTAVAI
CdA 1140-1143
CONFRONTAVAI
Gen 1,28-31
CATECHISMO DEGLI ADULTI
1113 - 1115

Dimensione costitutiva dell’uomo
[1113] In alcuni paesi, tra cui il nostro, l’eccezionale sviluppo scientifico, tecnico, economico degli ultimi due secoli ha prodotto una situazione di prosperità. Si accumulano capitali, tecnologia, esperienza imprenditoriale e amministrativa, redditi, consumi. È la civiltà del lavoro e del benessere, ricca di valori e di ambiguità, le cui radici traggono alimento dalla stessa tradizione cristiana.
CCC, 307CCC 373CCC 2415
[1114]  Il lavoro, finalizzato a prendere possesso dell’ambiente, è per la Bibbia una dimensione costitutiva dell’uomo, come la sessualità e la socialità: «Dio creò l’uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò; maschio e femmina li creò. Dio li benedisse e disse loro: “Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra; soggiogatela e dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e su ogni essere vivente, che striscia sulla terra”» (Gen 1,27-28).
Avendo creato l’uomo a sua immagine e somiglianza, Dio non lo chiama solo a lavorare, ma anche a riposare. Egli infatti, nel realizzare l’opera della creazione, lavora e riposa
nota
Cf. Gen 2,2-3.
. Secondo la rappresentazione simbolica del linguaggio mitico, sei giorni lavora e il settimo giorno riposa: questo significa che il suo agire è sovranamente libero, produttivo di perfezione e di bellezza, gratificante. L’uomo partecipa al lavoro e al riposo di Dio: ambedue sono per lui una benedizione e un dono, ambedue fecondi di vita e necessari per affermare la dignità e il primato della persona umana sopra le altre creature visibili.
Soggiogare la terra e dominare gli animali dell’acqua, dell’aria e del suolo vuol dire prendere possesso dell’ambiente e governarlo. Lo stesso concetto esprimono le immagini di custodire e coltivare il giardino e di imporre il nome a tutti gli animali. Si tratta di rispettare l’ordine posto in essere dal Creatore e di svilupparlo a proprio vantaggio, scoprendo progressivamente e usando con responsabilità le risorse della natura, per soddisfare i bisogni propri, della famiglia e della società. È l’impresa grandiosa della scienza e del lavoro per umanizzare il mondo, farne la degna dimora dell’uomo, una casa di libertà e di pace.
[1115]  Il lavoro è nello stesso tempo necessità vitale e affermazione di 29-535.png libertà, segno di dipendenza e di trascendenza rispetto alla natura. Solo l’uomo lavora, perché, a differenza degli animali, è soggetto intelligente, capace di progettare e operare creativamente. Mentre produce cose utili, sviluppa anche la sua umanità, un insieme di importanti valori: iniziativa, coraggio, realismo, tenacia, ordine, solidarietà. Esprime e attua la sua dignità di persona. Si può così parlare di un diritto dell’uomo al lavoro: «La libertà medesima, respiro della persona, è, in certo modo..., condizionata da queste primordiali esigenze: del lavoro e del pane»
nota
G. La Pira, L’attesa della povera gente, 20.
.
Perché il lavoro possa rivelare e mantenere il suo senso, non deve assorbire tutte le energie. Deve lasciare spazio alla contemplazione, all’amicizia, alla famiglia, al gioco. Ecco la necessità del riposo, finalizzato non tanto a reintegrare le forze fisiche in vista di una nuova fatica, quanto a consolidare le motivazioni fondamentali dell’esistenza. Ed è molto opportuno, anzi indispensabile, che questo riposo si concentri particolarmente in un giorno di festa, per celebrare comunitariamente la bellezza della vita e sperimentare insieme la benevola vicinanza di Dio.