INDICE
CATECHISMO CHIESA CATTOLICA
1605 Che l’uomo e la donna siano creati l’uno per l’altro, lo afferma la Sacra Scrittura: « Non è bene che l’uomo sia solo » (). La donna, « carne della sua carne »,
(239) Cf . (240) Cf . (241) Cf . (242) Cf .
Il matrimonio sotto il regime del peccato
1606 Ogni uomo fa l’esperienza del male, attorno a sé e in se stesso. Questa esperienza si fa sentire anche nelle relazioni fra l’uomo e la donna. Da sempre la loro unione è stata minacciata dalla discordia, dallo spirito di dominio, dall’infedeltà, dalla gelosia e da conflitti che possono arrivare fino all’odio e alla rottura. Questo disordine può manifestarsi in modo più o meno acuto, e può essere più o meno superato, secondo le culture, le epoche, gli individui, ma sembra proprio avere un carattere universale.
| CdA 729-738 CONFRONTAVAI CdA 1043-1051 CONFRONTAVAI Gen 2,18Gen 2,23Gen 2,18Sal 121,2Gen 2,24Mt 19,4Mt 19,6CdA 729-738 CONFRONTAVAI CdA 1043-1051 CONFRONTAVAI |
CATECHISMO DEGLI ADULTI
1043 - 1051
Reciprocità dei due sessi
[1044]
La distinzione dei sessi è voluta da Dio: «Dio creò l’uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò; maschio e femmina li creò» (Gen 1,27). È voluta come un bene: «Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona» (Gen 1,31).
La persona sessuata non basta a se stessa; è chiamata a uscire dalla solitudine, a entrare in dialogo con l’altro: «Non è bene che l’uomo sia solo: gli voglio fare un aiuto che gli sia simile» (Gen 2,18). L’uomo e la donna sono per costituzione rivolti l’uno all’altro: «Né la donna è senza l’uomo, né l’uomo è senza la donna» (1Cor 11,11).
L’alterità e l’originalità consentono la reciprocità e l’integrazione. In tutto il mondo creato, l’armonia voluta dal Creatore implica distinzione e correlazione nello stesso tempo
Designando la sessualità come conoscenza
Cf. Giovanni Paolo II, Familiaris consortio, 11. | CCC, 369-373CCC 1605 |
Il senso del pudore
[1045] Una forte tensione orienta il desiderio verso il corpo dell’altro sesso, in modo da trovare soddisfazione e piacere. Ma la persona non si lascia ridurre a puro strumento e difende la propria dignità con il senso del pudore. Mentre nasconde con il vestito ciò che nel corpo attira maggiormente l’attenzione dell’istinto, rivolge all’altro lo sguardo e il volto, in cui più intensamente può comunicare la ricchezza della propria interiorità. Cerca prima di tutto di rivelargli il suo valore più vero.
| CCC, 2521-2527 |
L’amore tra l’uomo e la donna
[1046]
Nell’innamoramento questo valore viene riconosciuto con meraviglia e commozione. Se poi si arriva all’amore, all’intensità del sentimento si aggiunge l’impegno preciso e incondizionato della volontà ad accompagnare l’altro, perché possa realizzarsi pienamente e portare a compimento il suo destino. «Mettimi come sigillo sul tuo cuore, come sigillo sul tuo braccio; perché forte come la morte è l’amore, tenace come gli inferi è la passione: le sue vampe son vampe di fuoco, una fiamma del Signore! Le grandi acque non possono spegnere l’amore né i fiumi travolgerlo. Se uno desse tutte le ricchezze della sua casa in cambio dell’amore, non ne avrebbe che dispregio» (Ct 8,6-7). La sessualità, se è ben incanalata, non rimane a livello di istinto. Le qualità fisiche non interessano più per se stesse, ma come qualità della persona. L’amore integra in sé e spiritualizza l’attrazione e la soddisfazione sessuale.
| CCC, 1603-1605 |
[1048]
Il peccato ha introdotto vari disordini, come il divorzio e la poligamia; ma più radicalmente ha deformato e reso menzognero il rapporto di coppia: non più comunione nel rispetto reciproco, bensì possesso, come se la persona fosse un oggetto: «Verso tuo marito sarà il tuo istinto, ma egli ti dominerà» (Gen 3,16). Le persone hanno bisogno l’una dell’altra, per scoprire la propria dignità e la bellezza della vita. L’individualismo banalizza il sesso e degrada l’amore a coincidenza precaria di interessi egoistici, quando non arriva a produrre frutti amari di tensione, discriminazione, sfruttamento e violenza.
| CCC, 1606-1608 |
La castità
[1050] La castità non si riduce alla continenza sessuale; propriamente significa capacità di amare senza possedere egoisticamente, capacità di relazioni autentiche. Essa è corretto sviluppo della sessualità, premessa per vivere degnamente sia il matrimonio che la verginità consacrata, valore comune per scelte diverse. Non impoverisce la vita, ma la restituisce alla sua pienezza.
| CCC, 2337-2350 |