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CATECHISMO DEI RAGAZZI
Vi ho chiamato amici

Catechismo dei Ragazzi

Vi ho chiamato amici
Fate questo in memoria di me

16. I sacramenti dell’iniziazione cristiana L’eucaristiaMemoria e presenzaCdA 230-2316. Per noi obbediente fino alla morte di croce L’ultima cenaDono di se stessoCdA 63815. La santa liturgia Economia sacramentaleCelebrazione del mistero pasqualeCdA 688-68916. I sacramenti dell’iniziazione cristiana L’eucaristiaMemoria e presenza

Una delle più antiche testimonianze scritte sulla istituzione dell’Eucaristia è quella di san Paolo, che scrive alla Chiesa di Corinto: “Io ho ricevuto dal Signore quello che a mia volta vi ho trasmesso: il Signore Gesù, nella notte in cui veniva tradito, prese il pane e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e disse: Questo è il mio corpo che è per voi; fate questo in memoria di me. Allo stesso modo, dopo aver cenato, prese anche il calice dicendo: Questo calice è la Nuova Alleanza nel mio sangue; fate questo ogni volta che ne bevete in memoria di me” (1 Cor 11,23-25).
Questi gesti e queste parole sono il comando di Gesù. La comunità è fedele fin dall’inizio a questa consegna del Signore. Nel pane e nel vino, frutto della terra e del lavoro dell’uomo, raccoglie le gioie e le speranze degli uomini, il pentimento dei peccatori, il frutto delle fatiche e del lavoro di ciascuno.
La Messa non è un rito commemorativo, fatto di emozioni per ricordare avvenimenti lontani. In virtù dello Spirito Santo invocato sui doni dell’altare, il pane e il vino diventano il Corpo e il Sangue di Gesù. Facciamo memoria della morte e risurrezione di Cristo; offriamo a Dio Padre il Figlio suo Gesù, che rinnova il suo sacrificio, e con lui offriamo la nostra vita, santificata dallo Spirito Santo.
Partecipare alla Messa significa celebrare la Pasqua del Signore, mangiando il suo Corpo che egli ha dato per noi.
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Riunita nello Spirito Santo,
nel giorno del Signore,
la Chiesa ascolta
la parola di Dio,
fa memoria
del sacrificio di Cristo,
si nutre del suo corpo
e del suo sangue,
in attesa della sua venuta.
L’EUCARISTIA,
DONO DI GESÙ
Il canto del prefazio che inizia la preghiera eucaristica riassume i motivi per i quali diciamo il nostro grazie a Dio per il dono di Gesù Signore. Con le parole di questa preghiera esprimiamo il nostro atteggiamento di fede al dono dell’Eucaristia.
È veramente
cosa buona e giusta,
nostro dovere
e fonte di salvezza,
proclamare sempre
la tua gloria,
o Dio Padre santo,
per Cristo signore nostro.
Egli continua
a offrirsi per noi.
In lui morto
è redenta la nostra morte,
in lui risorto
tutta la vita risorge.
Il suo corpo
per noi immolato
è nostro cibo
e ci dà forza.
Il suo sangue
per noi versato
è la bevanda
che ci redime
da ogni colpa.
Cena di Emmaus,
del Caravaggio
Il pane che dà la vita
Il pane, cibo essenziale, è segno della provvidenza e dell’alleanza di Dio. Gesù ne ha fatto il segno della sua presenza reale.
:
Ecco, io sto per far piovere pane dal cielo per voi.
:
Un angelo toccò Elia, e gli disse: “Alzati e mangia!”. Con la forza datagli da quel cibo, camminò per quaranta giorni e quaranta notti fino al monte di Dio.
:
Figlio dell’uomo, mangia ciò che hai davanti, mangia questo rotolo come pane, poi va’ a parlare alla casa di Israele.
:
Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà più fame e chi crede in me non avrà più sete.
Esodo 16,2-151 Re 19,1-8Ezechiele 3,1-15Giovanni 6,30-58

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