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CATECHISMO DEI RAGAZZI
Vi ho chiamato amici

Catechismo dei Ragazzi

Vi ho chiamato amici
Parole sconvolgenti

il chicco di grano:CdA 1213 (32. La vita del mondo che verrà: 5. La risurrezione dei morti e il giudizio universale): Quale corpo?
“Credo, aiutami nella mia incredulità”CdA 912. Dio cammina con gli uomini La risposta della fedeDono di Dio5. I segni del Regno Per l’itinerario di fedePregare e celebrare
CdA 216 (6. Per noi obbediente fino alla morte di croce: 2. «Chi è costui?»): Intuizione di Pietro; CdA 218-220 (6. Per noi obbediente fino alla morte di croce: 3. Messia Servo)
IN PARTICOLARE:
la risposta di PietroCdA 285-288 (8. Gesù Cristo Figlio di Dio Il Cristo

“Gesù partì con i suoi discepoli verso i villaggi intorno a Cesarèa di Filippo; per via interrogava i suoi discepoli dicendo: “Chi dice la gente che io sia?”. Ed essi gli risposero: “Giovanni il Battista, altri poi Elia e altri uno dei profeti”.
Ma egli replicò: “E voi chi dite che io sia?”.
Pietro rispose: “Tu sei il Cristo”” (Mc 8,27-30).
Ma in che modo Gesù realizza la sua missione di salvezza?
Pietro e gli apostoli ancora non lo sanno. I loro pensieri non sono ancora i pensieri di Dio. Gesù comincia allora a svelare il suo mistero più profondo: dovrà molto soffrire ed essere riprovato dagli anziani, dai sommi sacerdoti e dagli scribi, poi venire ucciso e, dopo tre giorni, risuscitare (cf Mc 8,31-33).
Sono parole sconvolgenti, inaspettate. Pietro reagisce immediatamente, prende in disparte il Maestro e lo rimprovera. In realtà neanche lui ha ancora capito chi è Gesù e qual è la sua missione.
A partire da Cesarèa di Filippo, Gesù riprende la strada che conduce a sud, attraverso la Galilea. La sua meta è Gerusalemme, dove intende celebrare la festa della Pasqua con i suoi discepoli e dove si rivelerà compiutamente il mistero: “Ecco, noi saliremo a Gerusalemme e il Figlio dell’uomo sarà consegnato ai sommi sacerdoti e agli scribi: lo condanneranno a morte, lo consegneranno ai pagani, lo scherniranno, gli sputeranno addosso, lo flagelleranno e lo uccideranno; ma dopo tre giorni risusciterà” (Mc 10,33-34). La vita di Gesù ha ormai una direzione precisa, egli cammina davanti a tutti e i Dodici lo seguono. Ma hanno paura e non capiscono. Anzi cominciano a litigare per decidere a chi spetti sedere alla destra e alla sinistra di Gesù nel suo regno.
Solo chi accetta di spendere la sua vita con lui, nella totale fiducia in Dio Padre, sarà capace di comprendere il mistero della sua persona.
“Se qualcuno vuol venire dietro di me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Poiché chi vorrà salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia e del Vangelo, la salverà” (Mc 8,34-35).
“Prendere la croce”, “perdere la vita”: che cosa significa?
Tutta la vita di Gesù lo rivela. Ma è soprattutto il momento della sua morte che permette di comprendere sino in fondo la sua scelta di amore.
Gesù è il Cristo,
il Messia
che ha scelto l’obbedienza
e la fedeltà totale a Dio,
anche a costo di patire
l’insuccesso e la morte.
La parola di Cristo,
di Ferruccio Ferrazzi
(1945)
UN AMICO ESIGENTE
“Chi non è con me, è contro di me”, dice Gesù (Mt 12,30).
Lasciare tutto, scegliere e compromettersi per te, senza più voltarsi indietro: tu sei un amico esigente, Gesù di Nazareth, e ti riveli soltanto a chi crede in te.
Hai paragonato la tua vita al chicco di frumento, che deve confondersi e sparire nella terra, marcire, per risorgere non più solo, ricco di frutti (cf Gv 12,24).
Ai tuoi amici non prometti nulla di più, poiché un servo non è più grande del suo padrone, né un apostolo è più grande di chi lo ha mandato (Gv 13,16).
Per te voglio giocare la mia vita, ciò che ho, quello che sono. È difficile, ma so che tutto è possibile per chi crede.
Io credo, aiutami nella mia incredulità (cf Mc 9,23-24).

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