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CATECHISMO DEI GIOVANI
Venite e vedrete

Catechismo dei Giovani

Venite e vedrete
Il sacramento del Matrimonio (scheda)

18. I sacramenti per il servizio della vita comunitaria Il sacramento del matrimonio

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Il Matrimonio rende l’uomo e la donna capaci di vivere la comunione tra loro e, insieme, con Dio. Suscita tra gli sposi una dimensione di comunione personale e reciproca, definitiva e aperta alle esigenze di una fecondità responsabile. Il Matrimonio ha tutte le caratteristiche del sacramento, e come ogni sacramento, è memoriale, attualizzazione e profezia dell’evento di salvezza. In quanto memoriale, il sacramento dà agli sposi la grazia e il dovere di fare memoria delle grandi opere di Dio e di darne testimonianza presso i figli; in quanto attualizzazione, dà loro la grazia e il dovere di mettere in opera nel presente, l’uno verso l’altra e verso i figli, le esigenze di un amore che perdona e che redime; in quanto profezia, dà loro la grazia e il dovere di vivere e di testimoniare la speranza del futuro incontro con Cristo.
Le conseguenze di questa visione sacramentale del matrimonio sono grandissime. Lo sposalizio Cristo-Chiesa costituisce un modello a cui ogni Matrimonio cristiano deve ispirarsi. Nel Matrimonio si realizza contemporaneamente una pienezza di umanità e un mistero divino. Lo spazio coniugale diventa luogo dove il mistero di Cristo si riattualizza e si visibilizza: luogo, dunque, di salvezze, di profezia e di testimonianza. Il Matrimonio è vocazione e grazia che si radica nella fondamentale vocazione cristiana a costruire una comunità umana nuova e una storia nuova. L’amore coniugale aiuta il credente a leggere il proprio Matrimonio come realtà di comunione; il battezzato è chiamato a introdurre la vicenda salvifica nella storia facendo comunità.
Il Matrimonio, infine, è comunità in tensione verso la pienezza; in questa prospettiva si afferma che anche la migliore delle relazioni matrimoniali rimane aperta su di una salvezza la cui pienezza sta davanti, su di un cammino che è da fare.
È possibile, attraverso il fluire stesso del rito cogliere la realtà degli sposi come protagonisti della celebrazione.
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L’accoglienza: è importante aiutare non solo i fidanzati ma anche i genitori e gli amici a prendere coscienza dell’impegno del matrimonio; insieme, rappresentano la Chiesa.
La condivisione della Parola: proponendo dei testi biblici per la celebrazione, la Chiesa invita i novelli sposi e l’assemblea a riflettere sul significato del Matrimonio alla luce della Scrittura; la varietà delle proposte aiuta a collocare il Matrimonio in un più ampio contesto di vita cristiana e di storia della salvezza.
La preghiera: la Chiesa invita gli sposi e l’assemblea a pregare e a domandare di cogliere la sua grazia divina, di dare all’amore la sua piena dimensione.
Il consenso: è l’elemento fondamentale della celebrazione; si fa in presenza di un sacerdote e di testimoni; il ministro della Chiesa che riceve il consenso si configura come espressione della Chiesa che è stata testimone della realtà avvenuta e che si associa poi al rito con la preghiera comune. I segni che esprimono l’unione: mani unite, scambio degli anelli simbolo di fedeltà.
La Messa, che non fa direttamente parte del rito del Matrimonio ma in cui i credenti tengono a inserire il loro impegno, ricorda come quest’ultimo sia assunto nella prospettiva pasquale, facilitando così la lettura, la comprensione, l’annuncio della realtà celebrata, come realtà strettamente legata all’alleanza.
Le nozze sono benedette perché in molti modi l’uomo e la donna sanno di non essere all’altezza di ciò che la loro relazione dischiude e, allora, la pongono fin dall’inizio sotto il segno di quel principio che riscatta l’amore dall’egoismo e dalla prevaricazione che lo minacciano quotidianamente. I discepoli del Signore consegnano il loro amore al vangelo, accettando con gioia che il Signore se ne serva per rendere visibile l’amore di Dio.

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