Catechismo dei Giovani
Venite e vedrete
Il Magnificat (scheda)
20.
Insieme con Maria, la madre di Gesù
Il culto marianoLa vera devozione
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Il Magnificat (
Lc 1,46-55
) è la preghiera delle beatitudini. È la preghiera di Maria povera in spirito pura di cuore, mite, ricca di misericordia e affamata di giustizia.
Lo scopo immediato della preghiera di Maria è di rispondere all’elogio di Elisabetta: "Beata colei che ha creduto nell’adempimento delle parole del Signore" (
Lc 1,45
). Maria non rifiuta questo elogio, ma lo colloca nella giusta prospettiva. Ciò che sta avvenendo in lei è puro dono della bontà di Dio: "L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l’umiltà della sua serva" (
Lc 1,46-48
). Con queste parole Maria apre la sua preghiera sottolineando il motivo della grazia che è tema costante di tutta la storia della salvezza la caratteristica più rilevante dell’agire di Dio.
La preghiera di Maria passa dal singolare al plurale, dal caso personale alla comunità e all’intera storia di salvezza. Anche questo è importante: in ciò che Dio compie in lei, Maria scorge la traccia di ciò che egli compie in tutti. Il caso personale assurge a tipo e diventa il luogo in cui si può percepire lo schema costante del disegno di Dio.
Il Magnificat è un mosaico di testi tratti dall’Antico Testamento. Si può quasi dire che nessuna espressione sia del tutto originale. Lo è però l’insieme che ne risulta. Le pietre sono antiche, ma la costruzione è nuova.
Le allusioni più frequenti riguardano il cantico di Anna (
1Sam 2,1-10
), e questo lo si spiega per l’analogia delle due situazioni.
Ma il Magnificat non sceglie i testi anticotestamentari a caso bensì secondo due precise opzioni.
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La prima è che la salvezza è tutta sospesa alla gratuita iniziativa di Dio. Il Signore è sempre il protagonista, e i suoi interventi nascono tutti dalla sua fedeltà misericordiosa, che secondo la Bibbia è l’attributo fondamentale di Dio: "Ha soccorso Israele, suo servo ricordandosi della sua misericordia, come aveva promesso ai nostri padri... per sempre" (
Lc 1,54-55
).
La seconda opzione è che la salvezza si attua nella storia degli umili: a loro è rivolta e loro sono accanto a Dio i protagonisti. E Dio conduce la storia rovesciando le logiche umane: ha confuso i sapienti con tutte le loro macchinazioni, ha rovesciato i potenti, riempie di beni gli affamati e manda i ricchi a mani vuote.
Le due prospettive con le quali Maria ha letto l’Antico Testamento e la sua esperienza costituiscono quella "logica di Dio" che rende intelligibile la vicenda di Gesù, l’annuncio del Regno e la stessa esistenza cristiana.
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