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CATECHISMO DEI GIOVANI
Venite e vedrete

Catechismo dei Giovani

Venite e vedrete
Unicità di Cristo Salvatore e dialogo con le altre religioni (fuori testo)


Nel suo desiderio di rispondere alla domanda di significato e di pienezza che si agita nel cuore dell’uomo, la Chiesa incontra altre esperienze religiose, altre fedi che a loro volta hanno cercato e cercano – per vie diverse e con differenti percezioni – di scrutare il disegno di salvezza di Dio. Con bella espressione, il Concilio Vaticano II ha parlato, a proposito ditale ricerca, di "semi del Verbo". Ogni dimensione religiosa, esprime questa tensione all’assoluto e a Dio. La Chiesa non può rimanere indifferente o peggio ancora ostile davanti a tali ricerche, ma deve trovare con passione le vie del dialogo e dell’incontro.
I cristiani devono scoprire "con gioia e rispetto i semi del Verbo" (Ad gentes, 11) nascosti nelle diverse tradizioni religiose. Accettare e ricercare il dialogo non vuoi dire infatti perdere la propria identità; al contrario "le altre religioni costituiscono una sfida positiva per la Chiesa: la stimolano, infatti, sia a scoprire e a riconoscere i segni della presenza del Cristo e dell’azione dello Spirito, sia ad approfondire la propria identità e a testimoniare l’integrità della rivelazione, di cui è depositaria per il bene di tutti" (Redemptoris missio, 56).
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Così, la missione che Gesù ha affidato ai suoi parte spesso proprio da questa dimensione di dialogo. "Che cercate?": è da una domanda, da un dialogo, che inizia l’incontro con Gesù. È l’incontro aperto con ogni uomo, così come fece il Signore con quei due giovani. È il dialogo con esponenti di altre religioni, per testimoniare una fede che non si rafforza nella chiusura e nell’esclusione, ma nell’apertura generosa verso tutto e tutti. Tale atteggiamento è agli antipodi da qualsiasi fanatismo desideroso di imporre la propria fede e di condannare senza appello chi non vi aderisca, ma è anche lontano dal desiderio di accostarsi alla dimensione religiosa utilizzando, secondo la propria sensibilità o tornaconto, aspetti scomposti di diverse fedi.
La buona notizia di Gesù è che la vita piena, la salvezza, la gioia che non passa, sono possibili solo seguendo lui.
"Risalendo alle origini della Chiesa, troviamo chiaramente affermato che Cristo è l’unico salvatore di tutti, colui che solo è in grado di rivelare Dio e di condurre a Dio. [...] Cristo è l’unico mediatore tra Dio e gli uomini [...]. Questa sua mediazione unica e universale, lungi dall’essere di ostacolo al cammino verso Dio, è la via stabilita da Dio stesso, e di ciò Cristo ha piena coscienza. Se non sono escluse mediazioni partecipate di vario tipo e ordine, esse tuttavia attingono significato e valore unicamente da quella di Cristo e non possono essere intese come parallele e complementari" (Redemptoris missio, 5).
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Ma seguire Gesù è imparare ad amarlo e ad amare ogni uomo. Amare il Signore e amare ogni uomo libera il discepolo da ogni paura e Io rende disponibile alla testimonianza così come al dialogo.
La Chiesa infatti si trova a vivere nel mondo e, fatto ancor più decisivo, è chiamata a testimoniare con generosità di essere stata inviata al mondo per testimoniare che il motivo ultimo della sua esistenza è annunciare il Regno che viene ed offrirsi come dono d’amore a tutti. La sua intima vocazione la chiama infatti ad un atteggiamento di servizio verso il genere umano: "Andate in tutto il mondo e predicate il Vangelo ad ogni creatura" (Mc 16,15). La buona notizia che i cristiani sono chiamati a testimoniare è un annuncio ed una proposta, ma anche apertura al dialogo e all’incontro. La Chiesa si sente impegnata al dialogo soprattutto a motivo della sua fede.
L’incontro e il dialogo non nascono quindi da considerazioni di opportunismo o di tattica, ma manifestano uno dei tratti fondamentali dell’annuncio cristiano: "Il dialogo interreligioso la parte della missione evangelizzatrice della Chiesa. Inteso come metodo e mezzo per una conoscenza e un arricchimento reciproco, esso non è in contrapposizione con la missione ad gentes, anzi ha speciali legami con essa e ne è un’espressione. Tale missione, infatti, ha per destinatari gli uomini che non conoscono Cristo e il suo Vangelo, ed in gran maggioranza appartengono ad altre religioni" (Redemptoris missio, 55).
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